SBK | Test Portimao: Rea di nuovo il più veloce, ma che lavoro Camier!

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
1 Febbraio 2018 - 20:00
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Nulla da dire, ce lo si aspettava a Portimao tanto quanto a Jerez: è ancora Jonathan Rea, a meno di un mese dal primo round SBK del 2018 a Phillip Island, a dettare legge su tutto e tutti. La Kawasaki ZX-10R, nonostante la limitazione ai giri motori da 15.000 a circa 14.100, rimane un fulmine e il cronometro lo testimonia al 100%. Il tre volte campione del mondo ha segnato un 1:41.485, crono di solo un decimo superiore alla Superpole fatta segnare l’anno scorso, ma questa volta senza gomma da tempo e con delle condizioni climatiche non perfettamente ottimali, causa forte vento. La seconda Kawasaki non è quella dell’ormai affermato gregario Sykes ma quella del rampante Razgatlioglu: il turco proveniente dalla STK1000 ha terminato quinto questa due giorni di Portimao, fornendo prova di come sarà uno dei nuovi arrivati da tenere assolutamente d’occhio.

C’è chi, però, ha saputo impressionare anche più del pupillo di Kenan Sofuoglu, ovvero Leon Camier. L’ex-pilota MV Agusta sembra aver trovato la partner ideale nella Fireblade del team Ten Kate, terminando secondo questi test dopo la già ottima prova a Jerez. 1:41.623 il tempo dell’inglese, seppur con gomme più morbide e performanti rispetto a quelle del #1. Seguono le due Yamaha del team Pata con Lowes e van der Mark. In assenza, almeno per il momento, di una Ducati al meglio, sembrano le moto di Iwata le uniche possibili rivali delle “verdone” per il 2018. L’inglese ha concluso con un tempo di 1:41.633 ed è stato l’unico, insieme ai primi due, a scendere sotto l’1:42; van der Mark per poco non è riuscito a sfondare quel limite, e il suo duello interno con Lowes nel 2018 si preannuncia molto interessante.

Chi sembra avere ancora grattacapi è la Ducati con la propria Panigale bicilindrica. Melandri e Davies però, per loro affermazione, si sono concentrati su un lavoro per migliorare l’assetto della moto. Il ravennate e il gallese paiono avere già preso la mano con la Ducati limitata sui giri motore, e il lavoro sulla ciclistica sembra già aver dato i suoi frutti. Nonostante tutto, però, tempi lontani un secondo dal miglior crono di Rea. Anche Tom Sykes non ha granché da festeggiare sulla pista dove si fratturò il mignolo l’anno scorso: il suo miglior crono gli è valso il settimo posto nella classifica dei tempi di questi test.

Non male anche il nuovo acquisto della MV Agusta, Jordi Torres: il pilota spagnolo è 11° nella graduatoria, davanti ai nostri Rinaldi (pronto a farsi valere nello junior team della Ducati Aruba.it) e a Savadori su Aprilia. La moto della Casa di Noale è andata invece molto meglio con Laverty che con il nostro connazionale, e proprio l’irlandese sembra riuscire a capire più efficientemente la RSV4 adesso.

Parentesi test europei quindi conclusa per la SBK, in attesa di giungere come da prassi a Phillip Island una settimana prima dell’avvio del campionato per le ultime sessioni collettive. Nonostante possa sembrare un campionato già scritto, tutto può cambiare e tutto potrebbe evolversi drasticamente nel corso delle tredici tappe di campionato. Appuntamento quindi al 23 febbraio, per uno scoppiettante avvio nella velocissima Phillip Island.

Fonte immagine: worldsbk.com

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