SBK | Test Phillip Island pre-2020, sintesi della seconda giornata

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
25 Febbraio 2020 - 13:30
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Le prove collettive della Superbike a Phillip Island sono terminate questa mattina, con la fine della seconda giornata di test che anticipa l’inizio del campionato sulla stessa isola australiana. Al termine del secondo giorno è il campione del mondo Jonathan Rea su Kawasaki a guidare la classifica, col tempo migliore di 1:30.523. Nonostante una caduta senza conseguenze in curva 4 durante il pomeriggio australiano, il nordirlandese ha imposto nuovamente la sua legge precedendo di 76 millesimi Loris Baz. La seconda Kawasaki factory di Alex Lowes, vittima a sua volta di una caduta alla curva Siberia, si trova in 12a posizione al termine di un test meno entusiasmante di quanto l’inglese potesse sperare.

Seppur sia la Kawasaki la prima in classifica, i test odierni hanno confermato e rafforzato la tesi di come la Yamaha sia il marchio da tenere d’occhio in Australia. Lo conferma il risultato di Loris Baz sulla Yamaha Ten Kate, ma non è il solo elemento che fa ben sperare i dirigenti di Iwata e il team olandese: il francese ha messo in piedi anche un passo gara strepitoso sull’1:31, a livello degli ufficiali e anche meglio in certi frangenti. Toprak Razgatlıoğlu, primo nella giornata di ieri, è rimasto in scia ai due leader col tempo di 1:30.752, non il migliore della combinata per lui ma una conferma dell’adattamento istantaneo alla R1 in versione M. Michael van der Mark è sesto nella giornata di martedì e settimo nella combinata, però nella sessione combinata ha svolto uno degli stint più lunghi e più costanti in termini di passo. Yamaha pare anche la moto messa meglio in termini di gestione degli pneumatici, sempre un grattacapo a Phillip Island.

Chi continua a sorprendere le aspettative è la BMW, per la precisione Tom Sykes. L’inglese di Huddersfield ha chiuso quinto la seconda giornata e al terzo posto nella combinata a un misero decimo dall’ex-compagno Rea. Il passo della prima guida del team SMR non è nulla di eccezionale, ma in una possibile gara di gruppo potrebbe dire la sua. Il suo compagno di squadra Eugene Laverty ha continuato a macinare chilometri sul suo nuovo bolide, affinando l’elettronica in vista del weekend di gara; l’irlandese è al nono posto finale.

Questa seconda giornata è parsa decisamente più fruttuosa rispetto alla prima per Honda, soprattutto con Leon Haslam. “Pocket Rocket” è sceso sotto il muro dell’1:31 al pomeriggio ottenendo il terzo posto nella classifica di martedì, ma anche il compagno Álvaro Bautista ha migliorato nettamente i tempi di ieri, scendendo di oltre un secondo sul suo best lap ed entrando in top ten. Sul passo gara gli hondisti appaiono ancora piuttosto indietro, in particolare il plurivincitore dell’ultima edizione che, nella sua simulazione in FP4, non è mai sceso sotto l’1:32. Ancora ultimo Yuki Takahashi sulla moto del team Althea, il cui distacco è addirittura aumentato rispetto a ieri arrivando sulla soglia dei sei secondi.

Ducati è l’ultimo marchio che troviamo in ordine di classifica, con Scott Redding ancora il primo dei piloti con la Panigale V4 R. Il #45 è sesto nella combinata dopo aver ottenuto il quarto posto finale quest’oggi, mentre sul piano del ritmo l’inglese si dimostra uno dei possibili protagonisti, nonostante abbia fatto stint più corti rispetto a quelli dei piloti Yamaha. Il suo compagno Chaz Davies, un po’ come Bautista, ha risalito la china in termini di tempi sul giro, ma il suo miglioramento di sei decimi rispetto alle prove di ieri non è bastato per farlo entrare in top ten. Chi sta soffrendo davvero tanto tra i piloti Ducati è Leon Camier: tornato in pianta stabile alla guida della moto del team Barni, lo spilungone inglese per ora non ha trovato la quadra della sua moto, forse ancora per non rischiare un nuovo incidente in questi semplici test.

Avendo parlato di un pilota privato, passiamo ora agli altri. Escludendo l’incredibile lavoro fatto da Ten Kate, il primo privato in classifica è Michael Ruben Rinaldi, ottavo nella classifica combinata a meno di un secondo dal tempo di Jonathan Rea; l’ex-campione europeo della Stock 1000 ha girato forte sia sul singolo passaggio che sulla lunga distanza, e potrebbe eventualmente guidare il gruppo delle seconde file.

Più indietro le Kawasaki private: Sandro Cortese si sta comportando bene sulla Kawasaki del team Pedercini per essere la sua seconda uscita, nella quale ha rimediato il 13° posto e con la quale dà il via al trenino delle Ninja private, con Forés alle sue spalle (un po’ deludente al momento) e Scheib 15° ma autore quest’oggi di un ottimo lavoro per il team Orelac, quasi comparabile a quello di un pilota esperto più che di un rookie. In quart’ultima e terz’ultima posizione troviamo le Yamaha GRT di Caricasulo e Gerloff, ben più indietro rispetto all’avvio della stagione 2019.

Mancano pochi giorni all’inizio del mondiale e le premesse per una prima manche scoppiettante e con tanti protagonisti in lotta ci sono tutte. Non ci resta che aspettare con pazienza il 28 febbraio per l’avvio del weekend.

Qui i risultati della seconda giornata, con tanto di analisi di tempi e classifica combinata.

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