SBK | Test Jerez de la Frontera pre-2020, sintesi delle due giornate

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
24 Gennaio 2020 - 09:30
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La prima due giorni di test dell’anno per la Superbike si è conclusa quest’oggi per i piloti della Superbike, ma sfortunatamente le sessioni effettuate dai vari protagonisti sono state tutte sul bagnato della pista di Jerez; solo parte della mattinata di giovedì si è salvata dal maltempo. Pochi i giri effettuati e poca l’azione in pista, ma tanto l’interesse per vedere le nuove line-up e soprattutto vedere, finalmente in pubblico e su pista, la nuova CBR1000RR e il nuovo team Honda HRC in azione con Bautista e Haslam.

In cima alla lista dei tempi, però, troviamo sempre lui. Jonathan Rea ha chiuso al comando la seconda (e unica per lui) giornata di prove con il primo posto in 1:40.983; tempo irrilevante in sé e per sé, specie se consideriamo che si tratta pur sempre di un test, ma esser stato il pilota che ha fatto meno giri della settimana e aver comunque ottenuto la prima posizione può davvero spaventare la concorrenza e mettere in guardia i principali antagonisti del mondiale 2020. Il nordirlandese è stato l’unico a girare sotto il ’41, mentre il compagno Alex Lowes ha effettuato dei buoni test chiudendo al quarto posto, ma c’è comunque scappata la scivolata che ha incrinato leggermente un quadro dei test Kawasaki altrimenti eccellente. Il team spagnolo non sarà presente ai test di Portimão, ma con queste premesse è improbabile che il team Kawasaki arrivi impreparato a Phillip Island.

All’inseguimento di Rea troviamo Toprak Razgatlıoğlu su Yamaha, a lungo in testa fino a metà della seconda giornata e alle prese con una mole di lavoro non indifferente, per raggiungere la competitività tanto ricercata da Yamaha. Questo primo “round” preparatorio verso la stagione 2020 è andato a favore del turco nei confronti di Michael van der Mark, quinto a un secondo e mezzo ma concentrato sul lavoro di assetto richiesto dal team Pata. Numero di giri quasi identico tra i due, con “Magic Michael” a quota 43 e il turco con 42.

In terza posizione un debuttante, ma non per questo un vero esperto di questo tipo di condizioni: Scott Redding ha chiuso al quarto posto con quattro decimi di svantaggio dal connazionale Rea, ma ancor più importante ciò che ha detto ai box durante questi due giorni intensi, esaltando il lavoro del team e il suo feeling sulla Ducati Panigale V4 R. I test sono andati decisamente meno bene per Chaz Davies: una caduta e delle noie tecniche hanno rallentato il suo lavoro e, per trovare il gallese in classifica, bisogna scendere alla 15a posizione addirittura, con 3.2 secondi di ritardo dal leader.

Il primo test collettivo insieme agli altri team non è andato affatto male per Honda, che si è pure tolta la soddisfazione di mettere Haslam al primo posto nel primo giorno, seppur in una sessione dominata dalla pioggia. La nuova CBR1000RR-R, sin dai primi chilometri, è sembrata più reattiva e aggressiva della vecchia Fireblade SP2, ma per dare un giudizio concreto sulle potenzialità del nuovo bolide della Casa di Tokyo dobbiamo aspettare l’Australia. Bautista ha avuto un assaggio del mezzo con cui tenterà nuovamente l’assalto al titolo, ma non tutto è andato a gonfie vele: una caduta alla curva Pedrosa (dove sono scivolati in tanti) ha tolto un po’ di confidenza allo spagnolo.

La BMW, su una pista teoricamente amica avendo pochi rettilinei, è sembrata quella più cauta nel mostrare le proprie carte. L’11° posto di Sykes e addirittura il 19° di Laverty posso esserne una prova, ma va detto che anche il numero di giri effettuati dai due anglosassoni non è poi così elevato, con 33 passaggi fatti dall’ex-campione del mondo e 32 provenienti dall’ex-pilota Aprilia. L’irlandese ha chiuso addirittura dietro al primo dei piloti della Supersport, Randy Krummenacher sulla MV Agusta F3.

Non sono mancati i piloti privati, e il primo di questi in graduatoria è Loris Baz: il francese è sempre stato uno specialista di queste condizioni ma per buona parte di questi test il confronto è stato più con gli altri due piloti ufficiali della Yamaha che con gli alfieri dei team satellite; Baz è anche il primo dei piloti in classifica a incassare un ritardo sopra i due secondi, ottenendo un settimo posto. Rinaldi è nono e dà il via alla coppia italiana con Federico Caricasulo, distanziati di appena 22 millesimi sul tempo sul giro. Il pilota che ha però svolto più giri in assoluto è stato Maximilian Scheib con la Kawasaki privata del team Orelac, classificatosi 12° davanti a Garrett Gerloff e a Sandro Cortese, sostituto di Camier per i test di Jerez (cosa che probabilmente succederà anche a Portimão). Gli ultimi due privati sono Sylvain Barrier e Leandro Mercado, entrambi su Ducati Panigale ed entrambi poco più veloci di Krummenacher sulla MV. Infine, ha partecipato alla sessione anche la futura wildcard Christophe Ponsson su Aprilia RSV4, 24° sul bagnato a oltre sei secondi dal campione del mondo.

Con questa situazione si è conclusa la prima sessione di test di quest’anno, ma dovremo attendere solo una settimana per rivedere i piloti SBK in pista, in quel di Portimão all’Autodromo dell’Algarve. La speranza è di vedere un cielo sereno e più azione in pista, per poi avere un’ultima attesa di un mesetto prima dell’avvio del mondiale.

Fonte immagine: worldsbk.com

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