SBK | Rese ufficiali da Dorna le nuove regole per il 2018

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
31 Ottobre 2017 - 13:00
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Dopo un’intera annata di discussioni e di profondi dubbi sul futuro, il direttore sportivo del campionato SBK Gregorio Lavilla, insieme a una commissione riunitasi il 24 ottobre e all’approvazione di team e Case, ha tracciato il percorso che la Superbike intraprenderà dal 2018. Andiamo a osservare, quindi, il nuovo regolamento.

Al contrario dei rumors usciti in estate sull’approvazione di una centralina unica (rimandata, sembra, al 2019) e su un utilizzo di motori sullo stile della Superstock 1000, i provvedimenti presi sono stati ben diversi. In primo luogo una limitazione dei giri motore: sostituendo gli air restrictor con un vero e proprio limitatore di giri, le prestazioni verranno limitate a seconda dei risultati ottenuti dal costruttore durante la stagione. Dal comunicato ufficiale non è emersa nessuna misura di quanto tale limitatore influirà o di quando verrà inserito per limitare le moto più vincenti, ma secondo voci esso dovrebbe limitare di 250 giri le moto ogni tre round, quindi ad ogni verifica della centralina da parte di Dorna.

Il secondo provvedimento riguarda l’introduzione di un sistema a punti per gli aggiornamenti dei motori delle moto (simile a quello utilizzato dalla F1 fino allo scorso anno), in modo da evitare uno sviluppo esasperato da parte delle Case più forti. Quelle più svantaggiate invece potranno progredire in maniera più “reattiva” e ciò, sulla carta, dovrebbe accorciare il gap tra le Case più forti e quelle più in difficoltà, raggiungendo anche lo stesso livello di competitività.

Il terzo provvedimento riguarda un abbassamento dei costi su alcune componenti per le squadre private. In realtà questo punto era già presente nell’attuale regolamento, ma dal 2018 non riguarderà solo sospensioni e freni, bensì anche alcuni parti del motore, chiamate “parti approvate” da Dorna.

In un’intervista rilasciata pochi giorni fa, Lavilla ha rilasciato spiegazioni e impressioni riguardanti i provvedimenti presi in vista dell’anno venturo: “Durante tutta la stagione abbiamo lavorato per capire la situazione e sapere cosa bisognasse cambiare. L’obiettivo comune che speriamo di raggiungere è quello di controllare i costi; accedere al campionato dovrebbe essere più facile e ci dovrebbe essere maggiore parità tra le squadre. Oltre a questo deve esserci un riflesso delle moto che vendono i produttori, che credo sia il passo più importante da fare. Non ci aspettiamo qualcosa di diverso in termini di talento del pilota, il miglior pilota continuerà a vincere. Diamo così l’opportunità alle squadre non supportate dalle fabbriche di avere aggiornamenti migliori, credo che questo aumenterà lo spettacolo e non vediamo l’ora che questo accada. Quando si ha libertà in termini di sviluppo, le squadre o i produttori che hanno più risorse possono usarle e questo significa che il divario è sempre più grande. Si otterranno punti a seconda delle posizioni e questo cambierà il modo in cui le moto subiranno aggiornamenti. Negli stessi colloqui con i produttori, una delle cose che può aumentare il costo è quello di regolare un motore senza limiti e le squadre e i produttori che possono disporre di più investimenti sono in grado di sfruttarli. Gli altri invece no. Abbiamo trovato un modo per avere un punto di partenza sui limiti dei giri e abbiamo la capacità di poterlo regolare. Ad esempio, se non facciamo i calcoli corretti o se qualcuno arriva con un nuovo produttore e ha un rendimento inferiore rispetto al previsto, dato che il punto di partenza era sbagliato, è buono avere l’opportunità di cambiarlo”.

Riusciranno questi provvedimenti a risollevare il campionato dalla tanto decantata crisi che l’affligge? Prima di scoprirlo c’è ancora il Gran Premio del Qatar, l’ultimo della stagione 2017, da affrontare.

Qui il comunicato ufficiale.

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