SBK | Marco Melandri annuncia il ritiro dalle competizioni

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
9 Luglio 2019 - 18:59
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“Tutte le favole hanno una fine. Fin da piccolo sognavo di diventare un pilota e la mia è stata una favola”. E’ con questa frase che Marco Melandri annuncia formalmente il suo ritiro dalle competizioni motociclistiche, dopo avere calcato le scene per oltre vent’anni. Precisamente, risale a ventidue anni fa il suo debutto nella vecchia 125cc, concluso con un 17° posto a Brno, in Repubblica Ceca. Quell’avventura, partita dalle minimoto a otto anni, era solo agli inizi e l’avrebbe portato a conquistare 44 vittorie (cinque in MotoGP, dieci in 250cc, sette in 125cc e 22 in SBK), 137 podi (62 nel Motomondiale e 75 finora nelle derivate di serie), 13 pole position e anche un titolo mondiale nel 2002, nella quarto di litro con Aprilia.

Il “Porcospino” lascia le corse dopo una carriera colma di successi ma anche di traguardi mancati: il titolo MotoGP a cui è arrivato vicino solo nel 2006 ma anche quello Superbike, che l’ha visto vicecampione al debutto nel 2011 e in lotta fino alla fine nel 2012. Già tre anni fa Melandri si è preso un anno sabbatico a seguito della rottura forzata con Aprilia a metà 2015 durante il primo anno del progetto RS-GP, in modo da ricaricare le batterie e cercare anche una sella prestigiosa per tornare in SBK. La richiesta l’ha accolta Ducati nel 2017, ma anche il biennio a Borgo Panigale è stato povero di gioie (tre vittorie tra Misano e Phillip Island), e quest’anno “Macho” è tornato da dove era partito, alla Yamaha (seppur quella del team GRT). Al momento Melandri occupa il nono posto in campionato con 124 punti, e ha come migliori risultati tre terzi posti.

Questo il proseguimento della sua intervista: “Ostinarsi ad andare avanti, quando la fiamma del fuoco si abbassa, finisce che torni a casa e non apprezzi ciò che fai. Bisogna avere il coraggio di dire basta. Avrei voluto fare un paio di anni ancora con GRT, ma credo che questa sia la scelta vera e giusta. Non riesco a pensare di ripartire il prossimo anno. Nelle ultime stagioni ho sofferto molto, sono dovuto ripartire ogni volta da zero. E questo alla fine mi ha consumato. Il momento in cui ho capito è stato dopo la Thailandia. A Misano, il sabato è stato un momento critico. Ora non riesco più a essere performante e durante quella gara sono arrivato al punto di farmi delle domande. A Donington è stata una grande sofferenza. e ho capito che quello era l’ultimo segnale. Domenica sera ho chiamato Alberto e l’ho avvertito”.

C’è comunque il finale di stagione da completare: “Sarò più motivato di prima, adesso mi sono liberato di tutti i pensieri che ho avuto negli ultimi tempi. Per tantissimi anni ho fatto la stessa vita, ogni giorno, ogni mese. Mi sveglio, vado ad allenarmi e comincio a pensare alla gara. Questo comincia a pesarmi. Mi piace fare sport, ma voglio farlo per divertimento, da adesso in poi. C’è gente che lavora una vita per andare in pensione e godersela, io ci arrivo in anticipo per cui mi considero privilegiato. In futuro mi piacerebbe restare in moto, non escludo niente. Magari correre in un campionato di contorno, con meno stress. Questo potrebbe piacermi. Oppure fare il collaudatore, aiutare una squadra a risolvere i problemi”.

Marco è un altro pezzo della “vecchia guardia” in procinto di staccarsi, un frammento della vecchia generazione che fa spazio a quella nuova anche nelle due ruote. Anche il team GRT guarderà avanti, e come prima cosa c’è da scegliere anche il pilota che affiancherà Sandro Cortese nella prossima stagione.

Fonte immagine: Twitter / Marco Melandri

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