SBK | GP Olanda 2019, sintesi prove libere del venerdì

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
12 Aprile 2019 - 21:00
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Si preannunciano tre manche del Gran Premio d’Olanda parecchio combattute quest’anno, un po’ in stile Assen d’altro canto. Nonostante lo spettro di una Ducati reduce dall’ennesima tripletta di Álvaro Bautista, la situazione alla fine del venerdì vede distacchi risicatissimi nelle prime posizioni e ben quattro marchi differenti nei primi sei posti. A comandare la classifica combinata è stato Tom Sykes su BMW: l’inglese, insieme al tedesco Reiterberger, ha dato lustro alle capacità di questa moto che in una pista povera di lunghi rettilinei si esprime al meglio. Al termine di una FP2 con 18 giri completati, il campione del mondo 2013 ha stampato il tempo migliore in 1:35.414, mentre il suo compagno di box è quarto alla fine della giornata, ma ad appena 28 millesimi dal caposquadra.

In mezzo al panino della Casa di Monaco di Baviera, troviamo le due Kawasaki: favorite d’obbligo per questo round, esse si sono messe in prima e settima posizione nel primo turno della giornata, con Rea al comando con un tempo di 1:35.5. Il nordirlandese ha migliorato solo di un decimo la prestazione ed è stato scalzato in seconda piazza dall’ex-compagno di squadra, mentre Leon Haslam, dopo l’1:36.3 della FP1, ha calato di quasi un secondo il suo crono di riferimento, mettendosi alle spalle di Rea per appena 10 millesimi. Il tempo del tetracampione è di 1:35.417, tre millesimi sopra a quello di Sykes.

Sempre nello stesso decimo troviamo il quinto classificato e il terzo marchio in corsa, Michael van der Mark e la Yamaha R1 ufficiale. Grazie sia alla conoscenza della pista che alla spinta emotiva del pubblico di casa, “Magic Michael” si pone tra i favoriti per il successo, chiudendo a 31 millesimi dalla BMW al comando.
Le altre Yamaha non se la passano altrettanto bene, nonostante i distacchi siano comunque molto contenuti: Sandro Cortese è ottavo a tre decimi dal primo, Alex Lowes decimo a sette e Marco Melandri addirittura 14° a oltre un secondo. Questo momento di difficoltà del ravennate non sembra finire.

“Solo” in sesta posizione la Ducati del leader della classifica iridata. Bautista si è fermato a un solo decimo da Tom Sykes, dopo il quarto posto ottenuto nella FP1, con un miglioramento di mezzo secondo dal tempo fatto poche ore prima. Più che per le limitazioni sui giri/minuto apportate al motore Ducati, la V4 non sembra in grado di sfruttare la sua grande potenza per via dei pochi allunghi presenti, e lo testimoniano anche il nono posto di Davies, l’11° di Laverty e addirittura il 17° e penultimo posto di Rinaldi.

Si risolleva leggermente la situazione di Honda, in 13a e 15a posizione coi due piloti ufficiali Leon Camier e Ryuichi Kiyonari. Nel caso della CBR, l’aumento dei giri di motore sarà apprezzabile più in gara che in prova, ma intanto le due Honda del team interno si sono schiodate dalle ultime posizioni, superando gli italiani Melandri e Rinaldi e anche Héctor Barberá, sostituto dell’infortunato Mercado sulla Kawasaki Orelac.

Qui i risultati della FP2 e l’analisi dei tempi registrati.

Fonte immagine: Twitter / WorldSBK

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