SBK | GP Aragón: Bautista sorride per la sua seconda Superpole, Rea decimo

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
6 Aprile 2019 - 12:13
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Il turno di qualifiche del Gran Premio di Aragón per la Superbike ha riservato parecchie sorprese incredibili, ma nessuna riguardante il pilota al comando. E’ ancora Álvaro Bautista a centrare il bersaglio conquistando la seconda Superpole di fila della sua carriera, grazie al tempo strepitoso di 1:49.049. Per un soffio è mancata la ciliegina sulla torta con l’abbattimento del muro dell’1:49, ma nonostante questo Álvaro ha comunque rifilato quattro decimi al secondo classificato. Ci si potrebbe aspettare Jonathan Rea in seconda posizione, ma per lo stupore generale il nome del nordirlandese non rientra nemmeno nelle prime tre file: Johnny si è qualificato solo decimo, forse a causa di una mescola da qualifica mal funzionante, a nove decimi dal nuovo aspirante al titolo; era dal Gran Premio di Spagna a Jerez del 2014, ancora ai tempi della Honda, che Rea non si qualificava così male. La disfatta di Kawasaki, almeno in questa Superpole, è completata dal 12° posto di Leon Haslam, per cui le due “Verdone” scatteranno in quarta fila.

In prima fila troviamo invece Sandro Cortese e Tom Sykes, le vere “carte matte” in questo turno. L’italo-tedesco si è posizionato come primo delle Yamaha per la prima volta quest’anno, nella stessa pista che l’ha visto trionfare in SSP600 dodici mesi fa, mentre il giro di Tom fatto sulla BMW è stato sensazionale, ma rovinato da un lungo al curvone che gli ha fatto perdere la bellezza di nove decimi da Bautista rispetto al T3; mezzo secondo il distacco del #66 dal ducatista.

LA CRONACA

Le temperature per questa Superpole sono bassissime (10°C la temperatura dell’aria, 16°C quella dell’asfalto), con il concreto rischio della pioggia entro la fine della giornata. Proprio per questo tutti escono immediatamente per siglare il proprio tempo, e il primo a mettersi davanti è Jonathan Rea con un tempo già interessante, sull’1:50.1. Cortese si piazza secondo, ma entrambi vengono scalzati da Bautista, abbondantemente sotto il muro dell’1:50.

Sin da subito sorprendono i due piloti della BMW, che mostrano anche un discreto ritmo oltre al giro secco, in particolare Tom Sykes che si mette tra i primi immediatamente, ad appena due millesimi dalla Ducati #19; le moto tedesche montano anche una particolare presa d’aria in fibra di carbonio per aumentare la velocità sul dritto. Dai box esce anche Chaz Davies dopo dieci minuti, mentre risale Marco Melandri che si mette in settima posizione, dietro il compagno Cortese.

Al primo giro lanciato il gallese della Ducati è solo 13°, dietro ai deludenti van der Mark e Haslam che sono virtualmente in quarta fila. Finiti i primi run, tutti rientrano ai box per montare la gomma da qualifica, e il primo a uscire con largo margine è Eugene Laverty sulla V4 R privata del team GoEleven: l’irlandese stupisce piazzandosi secondo dietro alla moto gemella ufficiale, ma il suo miglioramento non è enorme rispetto alle gomme da gara.

Il resto del gruppo comincia il suo giro lanciato poco dopo Laverty, ma quello di Melandri dura appena due curve: la sua R1 perde l’anteriore alla curva 2, scaricandolo e impedendogli di migliorare il suo tempo; pochi secondi dopo succede lo stesso anche a Kiyonari sulla Honda. Nel frattempo Bautista fa il fenomeno, stracciando tutti con un 1:49.049 e relegando Laverty a sette decimi.

Il turno però non è ancora finito: arriva Sykes, che prima dei lunghi rettilinei ha addirittura quattro decimi e mezzo di vantaggio su Álvaro, ma stacca troppo tardi al curvone andando oltre la linea bianca e perdendo un totale di nove decimi in quel settore. Questo permette anche a un ottimo Cortese d’inserirsi in seconda posizione, completando la prima fila. La seconda vede Lowes, Rinaldi (che ha sfruttato anche la scia di Bautista durante il suo giro) e Laverty, seguiti da Reiterberger, la seconda Ducati ufficiale di Davies e la prima Kawasaki, quella del team Pedercini guidata dal pilota di casa Jordi Torres.

Ecco qui i risultati del turno e la griglia di partenza.

Fonte immagine: Twitter / Álvaro Bautista Arce

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