SBK | GP Aragón 2013: Chaz Davies alla sua prima doppietta

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
23 Maggio 2020 - 12:26
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Il Motorland di Aragón ha fatto il suo debutto nel calendario SBK nel 2011, regalando, nelle sue prime due edizioni, alcune delle battaglie più belle di quel decennio. La schiera di tifosi italiani può essere anche orgogliosa di come, nelle quattro manche disputatesi su questa pista, tra i protagonisti assoluti troviamo sempre due dei nomi italiani più altisonanti del motociclismo: Max Biaggi e Marco Melandri. Sia nel 2011 che nel 2012, i due si spartiscono una vittoria a testa.

Il 2013 è una stagione che parte piuttosto incerta sulla carta, con diversi possibili candidati vogliosi di raggiungere il trono lasciato vuoto dal campione Biaggi, deciso a ritirarsi alla fine di un incredibile mondiale ai danni di Tom Sykes e lo stesso Melandri, vinto per mezzo punto sull’inglese.

Aprilia, senza il suo pilota leader, decide di schierare Sylvain Guintoli, già tra gli outsider nelle stagioni precedenti con Suzuki e Ducati, affiancandolo così al confermato Eugene Laverty. Ducati, tornata in forma ufficiale e con l’appoggio del team Alstare, punta ancora sul campione del mondo del 2011 Carlos Checa e su Ayrton Badovini, ex-titolato della Superstock 1000 nel 2010. La grande novità del box Ducati è rappresentata dal nuovo modello schierato, la Panigale che, al debutto a Phillip Island, impressionerà tutti sia per la bellezza del modello che per la pole al primo round, proprio con Checa.

Gli altri due marchi in lizza, essendo Suzuki e Honda attardate (e nonostante quest’ultima abbia tra le proprie fila Jonathan Rea), sono Kawasaki e BMW. La Casa di Akashi conferma la coppia Sykes-Baz, mentre quella di Monaco di Baviera decide di sostituire Leon Haslam (passato a Ten Kate) con uno dei giovani più interessanti di quel periodo, Chaz Davies; oltre ciò, BMW Motorrad decide di fondere insieme il team ufficiale tedesco con quello Motorrad Italia Goldbet, formandone uno solo. In termini di potenziale, la coppia Melandri-Davies appare, alla vigilia, come la più forte in campo, ma le cose, nel corso di quel 2013, andranno diversamente.

Aragón è la seconda tappa in calendario dopo una Phillip Island come sempre molto spettacolare, ma soprattutto dominata dalle due Aprilia RSV4, con Laverty e Guintoli che ottengono un successo e un secondo posto a testa. I due alfieri della Casa di Noale si ritrovano a pari punti nella generale e tra loro inizierà una rivalità prima valevole per il titolo mondiale, e poi addirittura per il posto di lavoro. Dopo il potenziale fatto vedere lo scorso anno, il Motorland appare il terreno di caccia perfetto per Eugene, secondo in gara-2 nel 2012. Appare più indietro la BMW, che con Melandri sarebbe dovuta essere la favorita, mentre il calvario di un’intera stagione inizierà qui per la Ducati, dopo che il GP d’Australia aveva ingannato un po’ tutti sul potenziale della nuova bicilindrica.

Nelle qualifiche, ancora col format dei tre turni con eliminazioni, è Tom Sykes a sorprendere tutti firmando la Superpole, una delle tante nella carriera del #66. Laverty è secondo a tre decimi dall’1:56.339 fatto dall’inglese, mentre terzo è Chaz Davies a ulteriori due decimi.
Seconda fila tutta transalpina con Guintoli davanti a Cluzel (su Suzuki) e Baz, mentre è solo ottavo Melandri sullo schieramento. Addirittura decimo Checa, lontano anni luce dalle posizioni a cui era abituato un mese e mezzo prima.

Ad Aragón il pilota Kawasaki firma la sua decima pole position nel mondiale Superbike. (Fonte immagine: motociclismo.it)

In gara-1 è Laverty a partire meglio di tutti dalla prima fila e a guidare il gruppo nei primi giri, seguito da Sykes e da Davies, con Guintoli a chiudere il quartetto dei primi. Il francese rimane quello più al gancio e si capisce quasi da subito come la lotta per la vittoria sia una questione tra i tre anglosassoni. O almeno così appare.

Al quinto giro infatti l’irlandese subisce una battuta d’arresto: in uscita dalla staccata in discesa della 12 e nella risalita verso la 13, l’Aprilia di Laverty si ammutolisce, col pilota che lascia sfilare i suoi tre avversari senza poter fare nulla; sarà il primo di tanti ritiri, per noie tecniche, dell’irlandese. Il comando passa a Sykes ma la sua leadership dura a malapena un giro, perché anche la sua Kawasaki decide di abbandonarlo nell’ultimo settore.

Con due dei tre protagonisti fuori gioco e Guintoli incapace di tenere la scia di Davies, la gara si trasforma in un monologo (anche piuttosto noioso) del gallese, che vince in scioltezza la sua seconda gara in carriera, la prima con la BMW S1000RR. Secondo è Guintoli, che riesce a rintuzzare gli attacchi di Melandri, terzo. Nell’ultimo giro le cose vanno male anche a Davide Giuliano, pilota Aprilia Althea, che finisce la benzina proprio sul lungo rettilineo ed è costretto al ritiro.

Dopo la prima vittoria con l’Aprilia ParkinGO l’anno prima al Nürburgring, Davies si dimostra veloce sulla S1000RR sin da subito. (Fonte immagine: worldsbk.com)

Gara-2 si prospetta più avvincente con Sykes e Laverty nuovamente nelle prime due posizioni dello schieramento, ma anche questa si rivelerà poi un dominio del #19 di BMW. Allo scatto è nuovamente il pilota Aprilia a passare al comando alla prima curva, ma la sua gara termina già alla 2 quando perderà l’anteriore a gomma fredda; alla fine del GP, da una situazione di parità col compagno Guintoli passerà ad avere ben 40 punti di ritardo.

Proprio come in gara-1, è Sykes a ereditare la testa della gara, ma un errore alla curva 12 gli fa perdere due posizioni al primo giro, lasciando nuovamente campo libero a Davies. E’ più interessante la lotta per il resto del podio questa volta, con Guintoli che deve difendersi da Melandri, Sykes e Giuliano. Alla fine anche il francese andrà in fuga, mentre Melandri, dopo esser stato scavalcato facilmente da gli altri due avversari, compierà un lungo alla curva 12 e percorrerà tutta la via di fuga, perdendo diversi secondi.

Davies quindi ottiene la sua prima doppietta in carriera, in una pista che, negli anni futuri, gli regalerà molte soddisfazioni con la Ducati. Chiudono il podio Guintoli e Sykes, mentre Giuliano è il primo degli italiani con un ottimo quarto posto.

Davies comanda il gruppo nelle prime battute di gara-2. (Fonte immagine. worldsbk.com)

Con queste premesse, molti si sarebbero aspettati una stagione in crescita per Davies, ma non sarà così: nel resto del 2013 arriveranno solo altri quattro podi e una vittoria, al Nürburgring e grazie all’aiuto di una bandiera rossa negli ultimi giri. Il motivo da ricondurre a questo mezzo fallimento dell’accoppiata Davies-BMW è da ricondurre alla S1000RR del 2013, molto più scorbutica e difficile da guidare rispetto sia al modello precedente che alle principali avversarie, Aprilia e Kawasaki.

Fonte immagine: press.bmwgroup.com

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