Rosberg e Vettel i miracolati di Spa

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
23 Agosto 2015 - 16:32
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Si esce da Spa con un vincitore, Hamilton. Un uomo felice, Grosjean. Due miracolati, Rosberg e Vettel. Che al di là del risultato di gara, devono ritenersi fortunati se non miracolati.

Due esplosioni della gomma posteriore destra. A Blanchimont per Nico, in uscita dalla sequenza Eau Rouge – Raidillon per Sebastian. Non due punti qualunque, ma due dei punti più pericolosi non solo di Spa ma dell’intero mondiale di F1.

A Nico è andata di lusso. Perché il seguente testacoda ha fatto strisciare la Mercedes sull’asfalto senza che toccasse le barriere. E sarebbe bastato davvero poco perché il pilota tedesco potesse farsi molto male. Abbiamo visto ieri in GP2 con Daniel De Jong quanto un botto ad alta velocità possa essere pericoloso, e venerdì è andata veramente bene.

A Sebastian è andata altrettanto bene. Perché lo scoppio è avvenuto a vettura ormai dritta. Immaginate solo cosa sarebbe successo se lo scoppio fosse avvenuto durante la compressione dell’Eau Rouge. Ok, non è successo, Sebastian sta bene e ha potuto dichiarare per sua voce la sua incazzatura per quello che è successo.

Ma questi, signori, sono avvertimenti. Io, sinceramente, mi sono stufato di sentir parlare di detriti, detriti e ancora detriti. Se di questi si tratta (e se ne parla dalla farsa di Silverstone 2013), che vengano costruite gomme più resistenti. E se Paul Hembery ammette candidamente, come ha fatto poco fa, che il problema di Sebastian è stato causato dall’usura, questo è INACCETTABILE. Vi ricordate le gomme intermedie di Hamilton in Cina nel 2007? QUELLA è usura.

ham-cina2007

Le gomme intermedie di Lewis Hamilton dopo il ritiro dal Gran Premio della Cina 2007 (Internet)

Sotto stress la gomma non deve esplodere. Può consumarsi, perdere grip, farti perdere secondi, ma lo scoppio non deve essere contemplato. Non si tratta di episodi isolati, perché da quando Pirelli è tornata in F1 e la FIA ha delegato alla stessa il compito di portare in pista pneumatici ‘spettacolari’, il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Ma qui parliamo di sicurezza, non di briscola. E’ servito che morisse un ragazzo di 25 anni per capire che le gru non devono stare in pista con le vetture a piena velocità. Rosberg e Vettel nelle interviste post gara si sono detti giustamente preoccupati, e personalmente sono del parere che questi avvertimenti debbano essere presi in considerazione seriamente da parte di Pirelli e della Fia.

Vediamo se chi di dovere capisce che la sicurezza è sacrosanta, o se continua a giocare con la pelle degli altri, finché non deve poi mandare telegrammi di cordoglio.

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