Robert e Sophia, i campioni del 2018

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
31 Dicembre 2018 - 14:00
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Non Hamilton, Marquez o qualunque altro Campione che possiate immaginare potrà scalzare dalla mia classifica personale di questo 2018 due protagonisti sfortunati che hanno lasciato tutti col fiato sospeso. 

Robert Wickens e Sophia Floersch sono i miei Campioni del 2018, senza se e senza ma. Ho visto i loro incidenti in diretta, ho temuto per le loro vite, ho passato decine di minuti in apprensione per le loro sorti in attesa di notizie. Sono usciti vivi da botti che, una decina d’anni fa… non ci voglio pensare.

Sono stati fortunati, protetti dall’abbraccio di due monoposto costruite nel cuore dell’Italia, l’Emilia. Le due Dallara che li hanno salvati portano il nome di un signore che, parole sue, non punta al minimo sindacale in ottica sicurezza ma, se può, fa anche qualcosa in più. Quel qualcosa che, chi lo sa, può essere stato determinante per permetterci di avere Robert e Sophia ancora tra noi. 

Se il futuro della giovane tedesca è più chiaro, dato che tornerà a quanto pare in monoposto in primavera, la riabilitazione di Robert sarà molto lunga. Non so se tornerà mai in macchina ma gli sforzi che sta facendo per raggiungere l’obiettivo primario, quello di tornare a camminare, sono commoventi. Una forza della natura che ricorda, come in tanti altri casi (Billy Monger, ad esempio) il precursore degli eroi, Alex Zanardi.

Sono speciali, i piloti. Non so cosa li spinga ad essere così coraggiosi, a rischiare così tanto, ma hanno qualcosa che noi umani “normali” non possiamo capire. Per quanto li possiamo apprezzare, stimare, giudicare, non avremo mai coscienza di quello che passa nella loro testa, di quanto per loro sia importante competere, essere i migliori, soddisfare quell’intimo bisogno di arrivare davanti a tutti.

Non avrei avuto i mezzi per farlo ma rimpiango di non averci nemmeno mai comunque provato. Perché, effettivamente, basta uno spompatissimo kart a noleggio per capire una minuscola, infinitesimale parte di quel mondo meraviglioso.

Si chiude così un altro anno lungo, difficile, faticoso. A dire la verità non è neanche corretto metterla così. Stiamo già lavorando da settimane per il 2019 e quindi, sotto certi aspetti, il nostro capodanno è già passato. Speriamo di aver fatto bene, speriamo di migliorare ancora.

Un abbraccio a tutti: soprattutto a Robert e Sophia, le cui storie sono uno dei motivi per cui amo il motorsport.

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