Prost: “Diventare team manager è stato il mio più grande errore”

F1
Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Gardenal
13 Agosto 2015 - 15:45
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In un’intervista rilasciata recentemente alla FIA, il quattro volte campione del mondo ha dichiarato che diventare team manager è stato l’errore più grande della sua vita. Dopo 13 stagioni di Formula 1 condite da 4 titoli mondiali, altrettanti “titoli” platonici di vice-campione e da 51 vittorie nei Gran Premi, all’inizio del 1997 Prost aveva deciso di saltare dall’altra parte della barricata acquistando il team Ligier e diventando così proprietario e team manager di una squadra di Formula 1; ad eccezione del primo anno, quando la Prost riuscì anche a conquistare un paio di podi grazie ad Olivier Panis e alle gomme Bridgestone, l’esperienza si rivelerà un vero disastro e il team chiuderà i battenti al termine del 2001.

Dopo tre mesi dall’acquisizione del team avevamo già ottenuto alcuni buoni risultati ed c’è mancato poco che vincessimo anche una gara, ma alla mia famiglia e ai miei amici più stretti stavo già dicendo ‘Sono morto’ ” ha detto Prost nell’intervista rilasciata ad AUTO, il magazine della Federazione. “Lo sapevo fin dall’inizio, conoscevo fin troppo bene la Formula 1. Se ho fatto un errore nella mia vita, è stato proprio questo“.

Già due giorni prima di firmare il contratto non volevo più prendermi questo impegno: avevamo un piano con la Peugeot con un contratto per la fornitura gratuita di motori per cinque anni, ma due giorni prima della firma sono tornati da me con un nuovo contratto di soli tre anni in base al quale avrei dovuto pagare per avere i motori“.

Prost ha inoltre rivelato che all’inizio del 1994 aveva avuto modo di parlare con Ayrton Senna a proposito della possibilità di tornare in squadra assieme, col brasiliano alle dipendenze di una squadra gestita dal suo grande rivale: “Già ad inizio ’94 ero in trattative per acquistare l’equipe Ligier. Fa sorridere, ma una settimana prima dell’incidente di Imola stavamo parlando al telefono e ho detto ad Ayrton: ‘Sai, sarebbe divertente se un giorno io diventassi il proprietario di una squadra e tu fossi un mio pilota’ e poi ci siamo messi a ridere. Sarebbe stato davvero fantastico“.

Negli ultimi tempi il nostro rapporto era davvero eccezionale, soprattutto se paragonato con quello che avevamo quando io ero ancora un pilota. Ti posso garantire che se Ayrton fosse ancora tra noi il nostro rapporto sarebbe molto, molto buono, non ho dubbi su questo“.

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