Siamo pronti? Si parte

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
16 Marzo 2016 - 18:30
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Ci siamo. Domani con le prime prove in Qatar ripartono i due mondiali più seguiti dell’anno, quello della Formula 1 e quello della MotoGP. Abbiamo già avuto un assaggio di tensione con la prima dell’Indycar e la vittoria dell’ormai brizzolato Montoya, pochi giorni fa. Ora, però, si entra nel vivo in Qatar appunto e a Melbourne.

Mi sono tenuto un po’ a distanza da tutto quello che si è detto e scritto in questi mesi, anche perché impegnato nella scrittura del libro su Michael. Mi sono limitato a sottolineare la pochezza del tormentone sul bianco della SF16-H, che personalmente tra l’altro non mi piace nemmeno un po’: questa però è una valutazione assolutamente soggettiva, prendetela per tale.

Per quanto riguarda la F1, la mia sensazione è che non cambierà assolutamente nulla per le prime posizioni. Parlo, come al solito, con gli occhi di chi ha valutato tempi e quant’altro a migliaia di chilometri di distanza. Gli atteggiamenti, però, non necessitano di essere visti dal vivo per essere interpretati. Una Mercedes che percorre 6.000 chilometri con un solo piccolo problema tecnico e non utilizza mai le gomme più morbide per cercare un tempo, dà l’idea di una sicurezza senza eguali, ancora migliore rispetto a quella del 2015. Nonostante i proclami della Ferrari e il voler alzare l’asticella delle aspettative da parte della dirigenza (anche per tenere alto l’interesse in borsa), credo che anche quest’anno nessuno toglierà alla Rossa il secondo posto dietro la Mercedes. Quale sarà la distanza dalle Frecce d’Argento? Difficile da dire. C’è chi parla di un decimo, chi di due, ma nessuno può saperlo con certezza. Per quanto mi riguarda sarà ancora dietro. Inoltre la nuova monoposto è nuova in diverse componenti, sospensione anteriore soprattutto, e ha bisogno di essere sviluppata con le difficoltà che conosciamo, visto che non si può girare. Potrebbe migliorare nel corso dell’anno, mentre la Mercedes sarà già essere al top con una W07 chiara evoluzione della perfetta W06.

Difficile, per quanto mi riguarda, pronosticare chi potrebbe essere al terzo posto. Con Mercedes e Ferrari chiaramente davanti a tutti, dietro la lotta potrebbe essere tra Williams e Red Bull. La prima potrebbe essersi nascosta nei test di Barcellona, un po’ come nelle libere dei weekend di gara, ma non so quanto. La seconda dovrà capire se la nuova power unit Renault, rimarchiata Tag, sarà migliore di quella penalizzante del 2015. Occhio di riguardo per la Force India. Guai a parte di Vj Mallya, la VJM09 è sembrata una buona vettura. Considerate le condizioni in cui aveva iniziato la scorsa stagione e i risultati ottenuti al termine, sicuramente questo inizio di mondiale potrebbe essere più soddisfacente rispetto ad un anno fa. Anche la Toro Rosso sarà da tenere d’occhio, con i due ragazzi terribili che dovranno confermare le ottime prestazioni dell’anno scorso, e potranno godere di una power unit Ferrari sicuramente migliore della Renault 2015.

Le squadre che restano sono delle vere incognite. La Sauber deve già far fronte a problemi finanziari e all’uscita del suo direttore tecnico Mark Smith. L’anno scorso festeggiava in Australia il quinto posto del debuttante Nasr con, sullo sfondo, la vicenda Van der Garde. Quest’anno, almeno a Melbourne, credo che molto difficilmente lui ed Ericsson arriveranno nei primi 10. Poi c’è la Mclaren: dopo l’uscita di Arai, i test hanno mostrato una MP4-31 in crescita dal punto di vista dell’affidabilità. Alonso e Button hanno potuto girare con discreta regolarità, e per un team che deve recuperare terreno i chilometri sono fondamentali. C’è da capire quanto si sarà ridotto il gap dal gruppo di testa, ma ricordiamo sempre che se i primi secondi sono facili da limare, il vero problema è trovare l’ultimo, quello decisivo. Mi auguro comunque, anche per i due campioni al volante, che quest’anno alcune soddisfazioni possano arrivare. La Renault è completamente da valutare: cambiata la coppia di piloti con Magnussen e Palmer, il rientrante team francese eredita comunque ciò che resta della Lotus. Pertanto sarà da capire se la 2016 sarà una stagione di transizione in attesa della rivoluzione 2017. Restano, infine, la debuttante Haas e la rinnovata Manor. Sulla prima giudizio sospeso, al momento. Durante i test sono stati riscontrati diversi problemi alla power unit Ferrari e c’è da capire se in fabbrica saranno state trovate le soluzioni adatte. La Manor porta in pista due debuttanti assoluti, il campione DTM in carica Wehrlein e Rio Haryanto in arrivo dalla GP2. Credo che l’aiuto da parte di Mercedes sarà fondamentale per permettere al piccolo team un relativo salto in avanti. Però, se posso, qui mi espongo: la MRT05 è davvero molto bella. Conta poco, ma tant’è. E anche la Red Bull ha sfornato una livrea, opaca, davvero notevole.

Per quanto riguarda i piloti, Hamilton continua la sua vita mondana che, fino a quando non lo distrarrà dalle sue prestazioni in pista, rimarrà un diritto sacrosanto di spendere e spandere quanto più gli aggrada. L’importante è, appunto, che il finale del 2015 sia dovuto solo ad un rilassamento post-titolo. Nico avrà da sudare sette tute per stargli davanti, e non dovrà sbagliare niente da subito per non trovarsi a rincorrere già dopo i primi appuntamenti.

Sebastian è già in clima ruffianeria con i post in italiano per i tifosi della Ferrari, però anche qui bisogna allinearci tutti. Non si può attaccare chi l’italiano non lo parlava e dare del ruffiano a chi ci prova. Semplicemente bisognerebbe prendere gli atteggiamenti per quello che sono. Di sicuro, Seb sarà protagonista. Al contrario di molti, io ripongo molte speranze anche in Kimi. Voglio sperare che la nuova monoposto, figlia di Allison come le ultime due Lotus guidate da lui, gli possa dare una mano ad avvicinarsi ai valori di Seb e dare un buon contributo. Sarebbe bello vederlo lottare in quella che, probabilmente, sarà la sua ultima stagione in Formula 1.

Che dire degli altri? Beh, sono curioso di vedere un Verstappen al secondo anno, il rientro di Magnussen (sul quale peserà la competitività della Renault) e la lotta interna in Williams.

Preferisco non pronunciarmi fino a sabato sulle nuove qualifiche. Voglio confermare la mia idea che si tratti dell’ennesima cagata pazzesca prima di urlarlo ai quattro venti. Per essersi esposti anche i piloti, vuol dire che il limite di sopportazione è ormai vicinissimo. Poi ovvio, mi duole constatare che il pubblico che segue da pochi anni questo sport sia affezionato a questo genere di cambiamenti e intenda la Formula 1 come una roulette russa. Forse la vecchiaia avanza e quindi tutto questo mi sembra molto lontano da quanto ricordo: sinceramente sono basito. Ma sono sicuro che questo format presto verrà rivisto.

Una nota sulla questione Monza. Non voglio fare l’uccello del malaugurio né quello che l’aveva detto, ma il mio pessimismo permane da mesi e non si placherà. La vedo davvero male, anche se spero con tutto il cuore di sbagliarmi e di grosso.

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Passando alla MotoGP, ora che sono caduti false amicizie e falsi miti, è tempo di vedere cosa succederà in pista. Il passaggio alle Michelin e la centralina unica potrebbero aiutare a vedere piloti più vicini in gara, ma i test hanno parlato di una Yamaha al top soprattutto con Lorenzo. L’idea comune è che lui e Rossi possano tenersi in testa con relativa facilità. Valentino sembra aver digerito, finalmente, i fatti di Valencia. Questo non significa aver dimenticato, ma quanto meno lo scoramento post 2015 sembra superato. Di sicuro non vedremo strette di mano, sorrisi e pacche sulle spalle con Marquez.

La Honda sembra in leggera difficoltà sulla concorrente giapponese, mentre la Ducati resta un’incognita. A pesare su Dovizioso e Iannone sarà anche la presenza scomodissima di Casey Stoner, che nei test ha fatto vedere di poter ancora essere protagonista. Sinceramente, credo che durante la stagione lo vedremo in pista in almeno un’occasione (mi viene da pensare Phillip Island). Di certo non dev’essere facile per due piloti titolari aver alle spalle una presenza così ingombrante, sia per la sua forza che per quello che rappresenta per la Ducati.

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Detto questo, mi auguro che l’anno passi all’insegna del divertimento. Come al solito, su queste pagine tenteremo di raccontare le gare nel modo più obiettivo possibile, lasciando ai nostri blog le opinioni personali. Io, noi, siamo pronti. Speriamo che lo siate anche voi.

Buon anno a tutti!

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Un Commento su “Siamo pronti? Si parte”
Luca Cosma dice:

Buon anno motoristico anche a te, Alessandro

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