Passione F1: la Ligier JS 31 del 1988

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
29 Agosto 2015 - 16:15
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Terminata la travagliata e difficile stagione 1987, conclusa con un solo punto ottenuto, in casa Ligier c’era voglia di riscatto ma soprattutto di novità.

Fu così che per la stagione 1988, l’ultima per i motori turbo ma la prima per la Ligier con un motore aspirato,  dalla matita di Michel Tetu nacque l’originale e bellissima JS31.

Nel dettaglio cosa aveva di particolare questa monoposto?

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L’idea di Tetu era quella di accentrare il baricentro della vettura, montando il motore proprio dietro l’abitacolo del pilota. Il serbatoio fu diviso in 2 parti: la parte principale venne collocata subito dietro al motore e prima del cambio, l’altra tra l’abitacolo e i radiatori.

Queste soluzioni, anche se originali, erano pericolose perchè vista la posizione dei serbatoi un impatto posteriore o laterale poteva far esplodere la monoposto; contro questa eventualità, dal 1990 la FIA imporrà alla squadre di posizionare il serbatoio dietro al pilota.

La vettura era equipaggiata da un motore Judd 3.5 CV V8 aspirato e i piloti per la stagione erano il “quasi” 40enne Renè Arnoux e lo svedese Stefan Johansson, proveniente dalla Mclaren.

Già dai primi test invernali la vetturà si mostrò nervosa e priva di carico aerodinamico: i piloti lamentavano una mancanza di prestazioni, ma il progetto venne comunque mandato avanti, pronto per scendere in pista per la prima gara della stagione in Brasile.

Johansson test

Quasi a sorpresa al “Jacarepaguà” di Rio le prestazioni della JS31 furono accettabili per una vettura così “particolare” con i due piloti che in prova ottennero discreti tempi in qualifica. La gara per Arnoux andò male, con un ritiro dovuto alla rottura della frizione, mentre Johansson concluse al 9° posto, anche se a tre giri dal vincitore Prost. Un risultato non del tutto da buttare, infatti in casa Ligier continuarono a sviluppare la vettura test dopo test, prove dopo prove.

Già ad Imola, seconda tappa del mondiale 1988, arrivò però la prima “avvisaglia” di come si sarebbe sviluppato il resto della stagione: sia Arnoux che Johansson non riuscirono a qualificarsi per la gara, dimostrando forse per la prima volta che la JS31 era una vettura sì innovativa, ma totalmente sbagliata.

Arnpux Imola 88

A Montecarlo le cose migliorarono di poco, con i due piloti qualificati (Johansson ultimo) ma costretti al ritiro dopo pochi giri. Il problema che causò il ritiro del pilota svedese fu il pescaggio del carburante, che durante l’anno creò diversi grattacapi al team. In Messico arrivò un 10° posto per Johansson a quattro giri da Prost, mentre Arnoux fu costretto al ritiro dopo una collisione con la Dallara di Caffi.

Arnou 1988 mex

Anche a Montreal i risultati furono modesti, con la “solita” decima fila ottenuta da Arnoux e i “soliti” ritiri in gara per entrambi i piloti. Nel frattempo la stagione proseguiva e la monoposto continuava ad essere difficile da guidare, con torsioni incredibili nella zona del cambio che creavano diversi problemi.

Anche a Detroit la gara fu anonima, con un ennesimo doppio ritiro in gara, ma nonostante questo l’attesa e soprattutto l’aspettativa di migliorare erano alte, anche perché si avvicinava il GP di casa, quello di Francia sul circuito del Paul Ricard, l’appuntamento più importante per il team.

L’obiettivo era chiaro, fare bene: non bisognava deludere sponsor e appassionati, ma soprattutto Guy Ligier, che ci teneva a fare bella figura con la sua JS31 così innovativa. Purtroppo, però, arrivò il week-end più amaro e avvilente per la squadra, che così come ad Imola subì l’onta della mancata qualificazione da parte di entrambe le monoposto: fu un duro colpo per il team, ma soprattutto per lo stesso Ligier, che andò su tutte le furie per questa “figuraccia”.

Foto ligier

Con l’estate arrivarono i circuiti da velocità pura e con essi i primi bilanci: la JS31 mostrava tutti i suoi limiti, compresa la mancanza di velocità, tanto che perfino le modeste Eurobrun di Stefano Modena e Oscar Larrauri si mostrarono spesso più veloci delle monoposto francesi.

A Silverstone Johansson mancò la qualifica, mentre Arnoux concluse la gara sotto una pioggia battente al 18° posto a due giri da Senna, dopo essere partito dalla penultima posizione.

Ad Hockenheim il team portò una JS31 rinnovata nell’aerodinamica, soprattutto nella zona del cofano motore (con una grande presa d’aria) e nell’ala posteriore; nonostante questo sforzo la situazione non migliorò di tanto, con Johansson ancora fuori dalla griglia e Arnoux 17° al traguardo a tre giri da Senna; almeno in prova il francese aveva dato piccoli segni di ripresa, qualificandosi in nona fila.

A Budapest, pista da alto carico, la Ligier soffrì ancora una volta. Arnoux e Johansson si qualificarono, ma in gara prima il motore e poi l’acceleratore causarono ancora un doppio ritiro.

In Belgio, il francese e lo svedese portarono le due vetture blu in nona e decima fila, ottenendo il miglior risultato stagionale della squadra fino a quel momento; la gara fu ancora una volta sfortunata, con Arnoux fuori a causa di un incidente e Johansson 13° a quattro giri dal vincitore Senna.

Spa 88

La gara di Monza fu ancora una volta una delusione, con il solo Arnoux in grado di qualificarsi e di terminare la gara al 13° posto a due giri da Berger. Mentre la stagione entrava nella sua parte finale, il team non aveva ancora portato a casa nessun punto.

In Portogallo, all’Estoril, Arnoux conquistò un solido 10° posto, mentre Johansson finì fuori gara dopo pochi giri per un problema al motore. Per l’ultima gara europea, a Jerez, la Ligier confermò l’andamento avuto nel resto del campionato: nonostante una buona qualifica da parte di tutti e due i piloti, in gara la lista dei ritirati venne aperta e chiusa dalle due monoposto francesi. A questo proposito, Arnoux fu ancora vittima di un altro problema “tipico” della JS31, ovvero la rottura del cavo dell’acceleratore.

A Suzuka, penultima prova del campionato, che vedrà Senna vincitore della gara e del titolo, Arnoux è 17° a tre giri dal brasiliano. La stagione si chiuse nel classico appuntamento di Adelaide in Australia, ultima occasione per la squadra di segnare almeno un punto; purtroppo non fu così, entrambe le vetture si ritirarono anche se Johansson venne comunque classificato 9° a sei giri da Prost.

Così come nel 1983, la Ligier concluse la stagione con un umiliante zero alla voce punti in classifica. Questo convinse i vertici del team a ritornare a soluzioni più “standard” e meno innovative per la vettura 1989. Nonostante i risultati, credo che la Ligier JS31 incarni lo spirito mai banale di Guy Ligier, scomparso recentemente, che sicuramente con questa vettura avrebbe meritato miglior fortuna.

(immagini Internet)

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Un Commento su “Passione F1: la Ligier JS 31 del 1988”
dariok dice:

bell’articolo!
qualche allusione alla McLaren di quest’anno forse? 😉

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