NASCAR | Xfinity Series 2019: analisi di metà stagione

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
13 Giugno 2019 - 11:00
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Per la prima volta in stagione la Cup Series lascia tutto il palcoscenico alle altre due categorie e – visto che il giro di boa è vicino – è giusto fare il punto della situazione sulla Xfinity Series. Dopo il Michigan sono andate in archivio 13 delle 26 gare della regular season (33 totali) e purtroppo la lotta per la qualificazione ai playoff è già terminata, a meno di colpi di scena. Lo si sapeva che dopo la riduzione dei ranghi, in gran parte dei top team come Ganassi, JR Motorpsort, e RCR, ci sarebbero state soltanto 13 vetture verosimilmente in lotta per i 12 posti utili. Dalla scorsa settimana da 13 si è scesi a 12 e quindi non ci sarà nessun escluso di spicco a differenza degli scorsi anni.

La decisione di Ross Chastain

Martedì 4 giugno è calato virtualmente il sipario con una decisione inaspettata, ma a posteriori corretta. Ross Chastain, un “Iron man” visto che in questo 2019 ha disputato tutte le gare di Cup, Xfinity e Truck Series esclusa la corsa di lunedì in Michigan, ha deciso di cambiare campionato in cui prendere punti, passando dalla categoria di mezzo – che tante copertine gli ha regalato negli anni scorsi – ai pick-up. Delle conseguenze per Ross ne parlerò nel prossimo articolo, adesso rimaniamo sulla Xfinity Series.

Dopo la gara di Pocono, al momento della decisione, Chastain era 13° in generale – dunque primo degli esclusi – a 23 punti dall’ultimo posto utile per i playoff detenuto il quel momento da Brandon Jones. Un distacco non veritiero, dato l’incidente di Jones al “Tricky Triangle”, e che una settimana prima a Charlotte era di 49 punti. Un gap già notevole dopo sole 11 gare, generato dal fatto che Ross non è riuscito a sfruttare al meglio le occasioni con la più performante #10 del Kaulig Racing (13° a Daytona dopo aver vinto una stage e 30° a Talladega) mentre con la consueta #4 del JD Motorsports non sembra sia stato in grado di ripetere i risultati dell’anno scorso. E così, di fronte a questi numeri, al fatto che prima del taglio avrebbe disputato solo un’altra gara con la #10 e all’incredibile inizio di stagione nei Truck, Ross ha deciso di puntare tutto sui pick-up, con la conseguenza che da qui in poi – pur potendo ancora gareggiare – non riceverà più punti in Xfinity Series.

Il declino di Ross Chastain espresso come vantaggio sul 13°/distacco dal 12° in classifica generale. Solo il ritiro di B.Jones a Pocono aveva rialzato un trend decisamente negativo. Da qui la decisione di “cambiare” categoria

La conseguenza per tutti gli altri è stata la possibilità di fare un sospiro di sollievo perché ora i big sono rimasti in 12 e ciascuno di loro – a meno di sorprese – avrà un posto sicuro ai playoff.

I big3

Dunque perché continuare a guardare con attenzione la Xfinity Series da qui a Las Vegas a settembre? Perché lo spettacolo regalato da Tyler Reddick, Christopher Bell e Cole Custer è incredibile. Agli avversari hanno lasciato solo le briciole (la vittoria di Michael Annett a Daytona) e hanno fatto il vuoto nella griglia playoff. Tutti loro hanno vinto tre gare  – tante quante Kyle Busch nelle quattro occasioni che ha avuto – e il successo ogni settimana sembra una questione fra di loro mentre gli altri sono relegati al ruolo di outsider.

A guidare la classifica è Tyler Reddick, il campione in carica che malgrado il passaggio dal JR Motorsports al team di Richard Childress, mossa di mercato su cui avevo mille dubbi e sulla quale dunque sono stato smentito, è il più in forma. Tre successi (Talladega, Charlotte e Michigan) nelle ultime cinque gare, ma soprattutto 10 top5 consecutive e come risultato peggiore il 14° posto di Las Vegas. Questi risultati incredibili gli permettono di avere un vantaggio di ben 89 punti su Christopher Bell, che rispetto all’anno scorso sta vivendo troppi alti e bassi e ha commesso qualche errorino, a volte non suo ma da parte del muretto. Le tre vittorie (Atlanta, Bristol e Dover) sono buone, ma i 4 piazzamenti fuori dalla top10, fra cui l’incredibile ritiro di Charlotte, cominciano a pesare di fronte ad un Reddick così.

Le prestazioni di Bell nelle ultime gare lo mettono – almeno come velocità pura – anche dietro a Cole Custer, il quale ha cominciato a vincere con costanza (Fontana, battendo Kyle Busch alla caccia del successo n°200 in carriera, Richmond e Pocono), ma che continua a commettere degli errori – Texas e Charlotte soprattutto – che possono essere fatali nel finale di campionato. E così Cole paga ben 117 punti da Reddick, ma soli 28 da Bell, che ormai mette già nel mirino la conquista della regular season ed i playoff point annessi.

La progressione dei punteggi di Reddick, Bell e Custer con evidenziate dai pallini più grandi le loro vittorie. Da notare il grafico di Tyler, molto vicino ad una retta ad indicare il fatto che non ha ancora avuto passaggi a vuoto

Cosa potrà succedere nelle prossime 13 gare? Ci sono tanti short track (due volte Iowa poi New Hampshire e Bristol) che sono a favore di Bell, ovali da 1.5 miglia (Chicago, Kentucky e Las Vegas) su cui regnerà l’equilibrio, le anomalie di Daytona, Darlington e Indianapolis ma soprattutto i tre circuiti stradali (Watkins Glen, Mid-Ohio e Road America) in cui potrebbe succedere di tutto. L’importante è conquistare più playoff point possibili per evitare guai nel primo round dei playoff.

Gli altri 9: sicuri del posto o no?

Ad inizio stagione il favorito numero uno per fare il 13°, come l’anno scorso quando venne battuto in classifica addirittura da Nemechek che corse metà delle gare, era Michael Annett, ma la sua vittoria a sorpresa di Daytona ha tolto le castagne dal fuoco e messo sulla graticola Chastain, questo fino alla rinuncia già analizzata di Ross.

Certamente era difficilmente pronosticabile il fatto che il quarto in classifica generale (quinto nella griglia playoff) a questo punto sarebbe stato Austin Cindric. Per il pilota del Team Penske e figlio del presidente e stratega in IndyCar Tim la stagione non ha avuto picchi di velocità, ma la costanza di rendimento (un solo ritiro compensato dal finire nella top11 in tutte le restanti gare) gli ha permesso di ottenere parecchi punti, ma solo un playoff point. Finché non commetterà errori Cindric è considerato promosso con riserva, manca ancora la vittoria ma lo aspettiamo sugli stradali in cui potrebbe ottenere quello che gli è stato rubato dalla strategia l’anno scorso da Justin Allgaier, il quale lo insegue in campionato ora a soli sette punti.

Il 2019 di Justin è indecifrabile. Senza più Sadler da guida in squadra, ora questo compito è passato sulle sue spalle, dato che c’è da gestire un rookie come Gragson (che sta crescendo molto velocemente) e un Annett su cui non si può fare totale affidamento e Allgaier sembra aver pagato un po’ questo, al punto che è ancora a secco. I risultati stanno tornando nelle ultime settimane, ma contro quei tre là serve un altro step in avanti.

Detto di Annett, vincitore di Daytona ma ora tornato nei ranghi e infatti è scivolato al nono posto in generale, la top10 è completata dai quattro rookie che si contendono – dunque – anche il ROY. Briscoe, Nemechek, Gragson e Haley ottengono top5 e top10 a ripetizione, ma manca ancora quel qualcosa per entrare tra i favoriti per una gara. Escluso Haley che ottiene il massimo dalla vettura del Kauling Racing, gli altri commettono ancora qualche errore di troppo: Gragson deve ancora infilare la gara perfetta dall’inizio alla fine, Nemechek è stato coinvolto in troppi contatti e Briscoe ha mancato la prova di maturità a Charlotte quando poteva conquistare la seconda vittoria in carriera (dopo quella sul Roval del 2018) ma ha esagerato. Il futuro è dalla loro parte, tuttavia nessuno di questi si sta accontentando di fare una stagione da apprendista e questo è molto apprezzabile.

Prima di andare da Sieg, tocchiamo il discorso Brandon Jones, il quale – dopo un 2018 in cui mi aveva fatto cambiare opinione su di lui – ha ricominciato a sbagliare un po’ troppo. Quattro ritiri (non tutti colpa sua, come in Texas) sono tanti in 13 gare e la classifica ne risente tanto. E’ ora di rimettersi in riga e il fatto di non avere più la minaccia Chastain alle spalle gli può essere d’aiuto. Già, perché Brandon era ed è il 12° dato che Ryan Sieg gli è davanti di ben 27 punti! Ryan, che corre con il team di famiglia, è quello che ha beneficiato di più dalla rinuncia di Ross, dato che lui e la sua squadra, certamente sottofinanziati rispetto agli altri team, stavano spremendo al massimo la vettura e rischiavano di pagare le conseguenze nel finale di stagione. Ora invece possono tirare il fiato e alzare leggermente il piede, mantenendo però sempre l’attenzione alta.

E così i 12 piloti virtualmente qualificati sono già noti, o forse no.

Gli outsider e le prossime gare

Sia chiaro, è necessario un miracolo e le date da tenere d’occhio sono soprattutto quattro: Daytona, Watkins Glen, Mid-Ohio e Road America. Solo qui potrebbe esserci un vincitore a sorpresa che potrebbe regalare un sogno incredibile ad uno come Gaulding, Brown, Clements, Smithley o pochi altri. E a loro favore gioca il precedente della stagione 2017. Allora di team dei big ce n’erano solo 11 e quindi c’era in palio per un outsider un posto ai playoff. Il favorito sembrava essere Dakoda Armstrong (in classifica era davanti al solito mediocre Annett e a Gaughan), ma a Road America Jeremy Clements fece la gara della vita andando a vincere e conquistare un posto ai playoff. Armstrong e il suo team accusarono il colpo e a causa di tre gare storte alla fine non riuscirono a difendere il posto dagli attacchi delle squadre più forti e Dakoda finì per essere il primo degli esclusi. Può succedere anche quest’anno? Sembra molto difficile ma mai dire mai. A ridurre le chance inoltre ci penserà Kyle Busch, il quale tornerà al Glen dopo mesi di assenza e avrà poi altre due gare a disposizione (Bristol e Indy) per arricchire il suo palmarès. Per questo e molto altro staremo qui a vedere ognuna delle 13 corse che ci separano dai playoff della Xfinity Series.

La classifica della Xfinity Series

Così il campionato a metà della regular season

Il programma del weekend in Iowa

Sabato 15/6

21:05 FP1

1:00 FP2

Domenica 16/6

20:05 Qualifiche

23:30 Gara

Immagine: GettyImages per mrn.com

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