NASCAR | Truex domina in Kentucky

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
15 Luglio 2018 - 16:15
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In Formula 1 si direbbe che Truex ha fatto hat trick, dato che ha portato a casa pole, gara e giro più veloce, ma quello che conta di più è il cappotto, ovvero i 60 punti su 60 – e ovviamente 7 playoff point su 7 – in una gara mai in discussione. Per questo nuovo dato statistico manca ancora una definizione accattivante, bisognerebbe inventarla proprio per Martin. Il problema per gli avversari è che il pilota della #78 ha ottenuto questo risultato in Kentucky per il secondo anno di fila (tranne pole e GPV, ma poco conta) e adesso è veramente tornato il Truex in formato 2017, quello che dominava sugli ovali da 1.5 miglia. 

La gara

Come detto in precedenza, Truex parte dalla pole con al suo fianco il vincitore di Daytona Erik Jones. Jones ci prova ma ha molto sovrasterzo e deve cedere qualche posizione; è solo l’inizio di una gara difficile per il pilota della #20, segnata da continui problemi alla trasmissione, ma che nonostante tutto concluderà al settimo posto. Mentre davanti Truex guida la corsa ma non guadagna su Keselowski, nel gruppo ci sono molti movimenti: Hamlin e Larson rimontano dal fondo della griglia mentre Austin Dillon e Stenhouse (che fa a sportellate con McMurray) iniziano il giro di soste appena si apre la finestra per arrivare in fondo alla stage. Per Ricky le soste saranno addirittura due in fila e i giri persi tre. 

Come già successo in molte gare, c’è chi fa la sosta appena possibile (chi è in crisi di assetto), chi divide la stage in parti uguali (i leader della gara) e chi cerca di andare il più lungo possibile nella speranza di una caution (chi ha una macchina non vincente e spera di dare una svolta positiva alla gara). La vittima del primo giro di soste è Keselowski, pizzicato per eccesso di velocità in pit lane e costretto ad rimontare, ma che nonostante ciò arriverà terzo. Il ruolo di primo inseguitore di Truex passa così a Kyle Busch, il quale sorpassa Harvick proprio al pit stop. Pian piano tutti si fermano ai box e la leadership passa da Kurt Busch a Logano, poi a Bowman e Johnson per tornare infine nelle mani di Truex che vince la prima stage davanti a Harvick, Kyle Busch, Blaney e Menard.

Le gare delle altre categorie dimostrano che cambiare solo due gomme non è così penalizzante. Logano però addirittura – essendosi fermato solo 20 giri prima – salta il giro di soste e si porta in testa davanti a Kurt Busch (due gomme, appunto) e Truex. Logano resiste poco in testa (ma alla fine rimane nella top10 quando nella prima stage viaggiava fra 15° e 20°), mentre Kurt resiste agli avversari più veloci addirittura per 10 giri mentre alle sue spalle e a quelle di Truex si sfidano apertamente Harvick, Blaney, Kyle Busch e Larson. Una volta recuperato il distacco, Truex sorpassa subito Kurt Busch e si porta al comando, ma il suo vantaggio non va mai oltre i 2-3″; in sintesi non sembra così imbattibile a differenza di altre volte, ma il pilota della #78 ha tutto sotto controllo. L’unica caution arriva per l’incidente di Bowman (foratura in curva 3) che pone fine alla sua gara e lo rimette in bilico per la qualificazione ai playoff. Truex vince così anche la seconda stage davanti a Kyle Busch, Blaney, Harvick e Larson, con questi ultimi sempre in lotta fra di loro; menzione d’onore per Logano – ottavo – che completa 100 giri con lo stesso paio di gomme sinistre, le meno sollecitate, ma che comunque hanno resistito per 150 miglia.

All’inizio della stage finale Keselowski (obbligato a rimontare dopo la penalità precedente) emula Kurt Busch e si porta in testa con solo due gomme cambiate alla sosta. Brad, tuttavia, fa addirittura meglio della #41 e resta in testa per 37 giri prima di arrendersi a Truex, il quale ha illuso per qualche giro gli avversari quando è stato sorpassato da Larson per la seconda posizione. La #42 tuttavia peggiora di colpo a causa di un problema meccanico che impedisce la regolazione della track bar (in sintesi la differenza di altezza posteriore da terra tra la ruota esterna e interna) e perde numerose posizioni.

Quando tutti si aspettano di vedere le diverse strategie per il finale della gara, JJ Yeley rompe il motore a 60 giri dalla fine e grazie (o a causa) di questo tutti potranno arrivare in fondo senza ulteriori soste, rendendo lo sprint verso la bandiera a scacchi piuttosto monotono, tant’è che i momenti clou saranno l’avvio automatico degli irrigatori dell’erba dell’infield alle 22:00 locali e il burnout di Truex dopo la vittoria che si conclude con la vettura che prosegue la sua corsa nonostante Martin non sia a bordo. Kurt Busch torna sì in testa (solita strategia), ma in una decina di giri Truex torna in testa e si avvia così verso una vittoria mai in discussione sì, ma non dominante come l’anno scorso quando alla caution finale aveva quasi 15″ di vantaggio sul secondo.

Dietro al pilota della #78 (quarta vittoria stagionale, ma solo la prima sugli ovali da 1.5 miglia dopo aver vinto a Fontana, Pocono e Sonoma) chiudono un ottimo Blaney, Keselowski, Kyle Busch e Harvick; nella top10 anche Kurt Busch, Jones, Almirola, Larson (grande rimonta nel finale dopo la sosta prolungata sotto la caution per sbloccare manualmente la track bar) e Logano. In campionato cambia poco se non per i problemi già citati di Bowman e per il fatto che i big3 (Kyle Busch, Harvick e Truex) si confermano una spanna – se non due – sopra gli altri.

Le altre categorie

Nella Xfinity Series seconda vittoria stagionale per Christopher Bell, il quale così sale in vetta alla griglia playoff. Dalla pole parte Cole Custer e mantiene la testa della gara per i primi 15 giri, poi sale in cattedra il solito Kyle Busch, che conquista la prima stage. Busch guida anche gran parte della seconda stage, ma si deve arrendere alla grande rimonta dal quarto al primo posto di John Hunter Nemechek. Dopo due stage tranquille, la fase finale si anima un po’. Un paio di caution (Blake Jones in testacoda e Brandon Jones a muro dopo un contatto con Nemechek) cambiano poco la situazione se non per il completamento della rimonta di Bell, partito dal fondo per un testacoda in qualifica. All’ultima sosta però Bell perde tutto quanto costruito nell’ultima stage e deve recuperare di nuovo. A facilitargli il compito ci pensano un Busch non più stellare e che cede il comando prima a Hemric e poi ad Allgaier e un paio di caution (la prima per un contatto fra Sadler e Tifft) che ricompattano il gruppo. Quando il gatto non c’è – Busch si ferma ai box – i topi ballano e la gara diventa appassionante all’improvviso. La rimonta di Bell finisce a 17 giri dalla fine col sorpasso decisivo. Il rookie del JGR vince davanti a Hemric, Busch, Allgaier e Custer. In campionato lotta serrata con Sadler e Hemric appaiati, Custer a soli tre punti e Bell a 17.

Nella Truck Series prima vittoria stagionale per Ben Rhodes, in una gara finalmente senza problemi meccanici che avevano condizionato la prima parte dell’anno. Dalla pole parte Noah Gragson e riesce ad accumulare un piccolo margine, ma nel finale della stage non gestisce al meglio i doppiati e Rhodes lo raggiunge e sorpassa per conquistare i 10 punti in palio. Nella seconda stage Gragson torna in testa e stavolta riesce a vincere il traguardo intermedio, ma una sosta lenta lo relega fuori dalla top10; chiuderà 8°. In testa ci sono Kligerman (solo due gomme fresche) e Friesen. Il secondo prevale alla fine dopo un bel duello e a 50 giri dalla fine ha 4″ su Rhodes, ma Ben pian piano rimonta e all’ultimo giro di soste arriva il sorpasso, dato che Friesen cambia due pneumatici mentre Rhodes fa solo uno splash&go. Nonostante le gomme fresche Friesen non riesce a sorpassare Rhodes che vince così la gara di casa; nella top5 anche Crafton, Brandon Jones e John Hunter Nemechek. Nonostante due penalità e il 15° posto, Sauter rimane in testa alla generale.

I risultati odierni

La classifica della “Quaker State 400 presented by Walmart”

La classifica generale

Così il campionato a 7 gare dai playoff

I prossimi appuntamenti

A rubare la scena questa settimana saranno i Truck. Mercoledì notte si gareggerà sull’iconico dirt track di Eldora, tappa fondamentale per il campionato. Nel prossimo weekend, invece, la Xfinity (sabato) e la Cup Series (domenica) scenderanno in pista in New Hampshire.

Immagine: GettyImages per nascar.com

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