NASCAR | Truex ancora una volta re di Sonoma

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
25 Giugno 2019 - 10:00
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Quella di domenica è stata una gara molto emozionante, in cui è cambiato tutto e nulla. Per i 50 anni di Sonoma ed il 30° anniversario della Cup Series nella zona di San Francisco gli organizzatori hanno deciso di riportare le stock car sul circuito completo – quello già usato dalla IndyCar e che include il Carousel – per la prima volta dal 1997, un lasso di tempo sufficiente per cui nessuno dei 38 piloti in pista c’era allora. Ma dal punto di vista pratico non è cambiato nulla: Kyle Larson ha conquistato la terza pole consecutiva e Martin Truex Jr. ha vinto qui per la terza volta, la seconda di fila. La continuità finisce qui però dato che il weekend di Sonoma è stato anche quello di un grande addio, quello di Darrell Waltrip, – prima pilota dal 1972 al 2000 e poi dal 2001 commentatore – il quale ha spento per l’ultima volta il microfono della Fox ed è stato omaggiato da tutta la Nascar.

La gara

Dopo le tre ore di libere è chiaro a tutti che il favorito è – ancora una volta – Martin Truex Jr., malgrado l’ottava posizione al via. Come detto, dalla pole scatta Kyle Larson ma già al primo giro William Byron, partito al suo fianco, gli è davanti. La prima stage è un monologo del giovane del team Hendrick che – come un veterano – allunga deciso sul gruppo senza che il suo compagno di squadra Elliott riesca a seguirlo. Dietro di loro Larson, come nelle precedenti occasioni qui, non ha il passo gara per vincere e giro dopo giro cede posizioni a Logano, Hamlin, Truex e Ky.Busch.

Truex ci mette poco a liberarsi degli avversari e al giro 10 (metà della prima stage) è già in terza posizione a 1″ da Elliott e 4″ da Byron, ma la sua rimonta per ora si ferma qua e dunque interviene la strategia, dato che qui si riesce ad effettuare una sosta senza venire doppiati. Ad approfittarne sono quasi tutti, ma non il leader Byron che vince la prima stage davanti a Hamlin, Logano, Larson e Almirola. Elliott e Truex invece si sono fermati ai box così come Kyle Busch e Blaney e alla fine dei 90 giri in programma sarà questa la strategia vincente, anche data l’assenza di incidenti.

Alla ripartenza Elliott prende un dossetto in curva 1 e viene subito sorpassato all’esterno da un Truex che da questo punto in poi ha in mano la gara mentre dietro di loro Blaney sorpassa Kyle Busch (seppur solo per un paio di giri) e Bowyer è quinto finché deve fare una sosta fuori sequenza per una ruota mal fissata e così entra nella top5 il sorprendente DiBenedetto. Nella top10 ci sono – sempre grazie alla strategia – anche un Keselowski, mai a suo agio a Sonoma, e la coppia Suarez-Jones che è dovuta partire dal fondo per dei problemi meccanici fra venerdì e sabato. In rimonta dai margini della top20 ci sono invece Hamlin, Logano e Larson mentre Byron nel traffico non è più quello di inizio gara e fatica a recuperare posizioni. Anche Joey accusa dei problemi, ma sono all’alternatore e non di assetto. La batteria si sta scaricando e quindi non può usare gli ausili ai freni, i quali pian piano stanno perdendo efficacia.

La seconda stage vede anche le prime “vittime”: McDowell, Almirola, Chastain e Menard (quest’ultimo centrato dallo stesso McDowell) finiscono in testacoda, ma sono tutti episodi limitati che non vedono l’ingresso della pace car. Si avvicina il traguardo intermedio e la scelta strategica si ripete. Tutta la top5 rientra ai box, mentre Hamlin – che aveva recuperato a suon di sorpassi fino al sesto posto – tira dritto e conquista la seconda stage davanti a Keselowski, Byron, Logano e Stenhouse.

La gara riprende a metà strada dalla bandiera a scacchi con il secondo giro di soste in archivio e Truex di nuovo in testa davanti a Elliott, Ky.Busch, Blaney, Suarez e DiBenedetto mentre stavolta Hamlin e gli altri dovranno cercare una difficile rimonta dalla coda della top25. Alla bandiera verde Elliott perde un’altra posizione a favore di Blaney, il quale tenta anche il sorpasso su Truex al Carousel, tuttavia Martin resiste e resta in testa; poco dopo Ryan finisce leggermente lungo al tornante finale ed Elliott ritorna secondo. I problemi per Blaney non sono finiti qua dato che un paio di giri più tardi alla curva 4, quella che introduce alla “nuova” sezione, Kyle Busch arriva lungo e tocca la #12 mandandola larga e si prende la terza posizione; le scuse via radio da parte di Kyle sono immediate e saranno pure reiterate nel post gara. Col muso ammaccato Rowdy sembra andare ancora più veloce e approfitta ai -30 della perdita di pressione dell’olio – e conseguente ritiro – di Elliott per guadagnare anche la seconda posizione.

Dopo i testacoda di Preece (centrato da Stenhouse) e McDowell (seconda volta) può iniziare l’ultimo giro di soste per tutti i piloti. Il primo dei big in pit lane ai -30 è Byron, seguito al giro successivo da Logano e poi ai -28 da un folto gruppo composto da Harvick, Johnson, Bowyer e Kurt Busch. Ai -27 è il turno di un ottimo Suarez che è quarto, ma la sua pit crew commette una infrazione e così il messicano perde una possibile top5; concluderà 17°.

A 26 giri dalla fine, quando ha 1.8″ di vantaggio su Ky.Busch, il leader della gara Truex va ai box per un pit stop senza problemi di sorta. Ci si aspetterebbe che la #18 rientri subito dopo, ma Rowdy non lo fa. Pare ci siano problemi di comunicazione con il box, ma non sono di natura fisica sulle onde radio. Non si capisce cosa voglia fare Busch: prima si lamenta che vuole una borraccia fresca (ma dal box dicono che è troppo complicato), poi getta quella vuota all’esterno di curva 2 approfittando di un piccolo lungo facendolo sembrare come una mossa normale che non gli fa perdere tempo, infine viene richiamato ai box dal suo crew chief ma Kyle prosegue. Alla fine la #18 rientra in pit lane ai -23, quattro giri dopo Truex che nel frattempo con gomme fresche gira 2″ più veloce. E il distacco infatti per Kyle è impietoso all’uscita dai box: da 1.8″ è passato infatti a 7.8″.

E gli altri? Dietro a Truex e Ky.Busch c’è il deserto: Blaney è terzo ma a 13″, poi c’è un finora invisibile Harvick e Johnson. Per gli altri il distacco impietoso è di oltre 20″, tutti accumulati in appena 20 giri sotto green. La gara sembra chiusa, ma Rowdy riesce a sfruttare le gomme più fresche e recupera decimi su decimi su un Truex che invece sapientemente gestisce. Il duello basato sul cronometro è appassionante e quasi cancella gli altri 30 piloti rimasti ancora in gara. Ai -20 il gap è di 6.9″, ai -15 di 3″, ai -10 è di 1.5″, ma a questo punto le gomme di Busch hanno scontato il vantaggio che avevano e il margine non scenderà mai sotto il secondo, tanto meno Kyle riuscirà ad abbozzare un attacco. Rimane comunque un buon tentativo che anima il finale di gara.

Martin Truex Jr. vince la quarta gara stagionale, proprio tante quante Kyle Busch, davanti allo stesso compagno di squadra – alla fine staccato di 1.8″ . Poi, parafrasando una delle frasi che hanno accompagnato la leggenda di Fausto Coppi, “in attesa del terzo classificato trasmettiamo una pausa pubblicitaria”. Ryan Blaney è appunto terzo ma taglia il traguardo a 33″ dal vincitore ed è seguito dal fantastico Matt DiBenedetto, al miglior piazzamento in carriera, e da uno scatenato Hamlin. Completano la top10 Harvick – che ha ceduto di netto nel finale – Newman, Jones, Almirola (malgrado un testacoda) e Larson, finalmente nella top10 qui ma staccato di oltre un minuto.

Nella griglia playoff – come detto – Truex raggiunge un Kyle Busch che stranamente è di buon umore malgrado quanto successo in gara. Nella classifica generale Rowdy approfitta dei problemi di Logano (nonostante tutte le contromisure la batteria alla fine si scarica ai -15 quando Joey è 10° e la sosta aggiuntiva lo relega al 23° posto) per risalire ad un solo punto dalla #22. Prosegue il duello in vetta, ma anche quello per l’ultimo posto per i playoff: Byron, Larson e Newman hanno portato a casa punti preziosi e così la coppia Johnson-Jones è ancora costretta a inseguire. Il buon weekend – contro i pronostici pure in gara – di Larson ha anche creato pure un piccolo varco tra 15° e 16° posto, ma 17 punti possono essere colmati in fretta. E’ ancora tutto apertissimo, dato che ci sono ancora 600 punti in palio.

Le altre categorie

Nella Xfinity Series in Iowa, gara disputatasi nel weekend di pausa della Cup Series, c’è stato il dominio aspettato di Christopher Bell, il quale ha lasciato le briciole a Cole Custer partito in testa e al comando per i primi 50 giri, ma poi il pilota del JGR ha preso in mano le redini ed ha vinto entrambe le stage. Ai -35 dalla fine l’unico passaggio curioso della gara: Custer – in quel momento secondo – bacia leggermente il muro e i commissari chiamano la caution per detriti. Al giro di soste che ne consegue Cole addirittura prende il comando della gara, ma poi Bell ristabilisce le gerarchie e va a vincere la quarta gara stagionale. In campionato Bell allunga di nuovo in vetta alla griglia playoff, mentre Reddick – malgrado il 15° posto – mantiene 51 punti di vantaggio nella generale.

Nella Truck Series fuochi d’artificio nelle due corse disputatesi. Grande protagonista è stato Ross Chastain, il quale era obbligato a vincere per qualificarsi per i playoff. E Ross ha vinto due volte, sia in Iowa sia al Gateway Motorsports Park, anche se solo una di queste è stata quella buona. In Iowa Chastain ha dominato la gara portando a casa 60 punti su 60, ma poi nel post gara il suo truck è risultato troppo basso e quindi è arrivata la prima – storica – squalifica da quando è stato introdotto il nuovo regolamento sportivo lo scorso inverno e quindi è stato retrocesso all’ultimo posto perdendo tutti i bonus acquisiti; la vittoria è passata così al campione in carica Brett Moffitt. Tuttavia questo non è stato l’unico tema della giornata: alla ripartenza dell’ultima stage c’è stato l’ennesimo contatto fra Austin Hill e Johnny Sauter e anche in questo caso il veterano ha avuto la peggio. Ma non è finita qui, dato che durante la caution Sauter si è vendicato ed ha tamponato Hill; immediatamente fermato dai commissari per condotta antisportiva, Johnny è stato pure sospeso per la gara successiva pur mantenendo tutti i benefici conquistati e dunque il posto ai playoff gli rimane malgrado l’assenza al Gateway Motorsports Park.

Qui Chastain ha vendicato quanto successo la settimana precedente ed ha vinto ancora una volta – stavolta legalmente – grazie alla strategia del solo rifornimento (contro le due gomme degli altri) effettuato all’ultima sosta. Ora per Ross la qualificazione ai playoff è veramente ad un passo, dato che gli basta solo rientrare nella top20 nella classifica generale, traguardo che è a soli 38 punti di distanza a cinque gare dalla fine della regular season. Nel frattempo Enfinger continua a non sbagliare un colpo ed è in testa alla generale mentre nei guai sono finiti – come prevedibile – i due piloti del KBM, dato che ora oltre a Gilliland fuori dagli otto dei playoff (seppur solo virtualmente) è finito pure Burton.

I risultati odierni

La classifica della “Toyota/Save Mart 350”

La classifica generale

Così il campionato a 10 gare dalla fine della regular season

I prossimi appuntamenti.

Nel prossimo weekend la Nascar va a Chicago con tutte e tre le serie. Inizia anche la consueta divisione in TV: i Truck (venerdì notte) rimangono fino a fine stagione sulla Fox, mentre Xfinity (sabato) e Cup Series (domenica) si trasferiscono sulla Nbc.

Immagine: GettyImages per nascar.com

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