NASCAR | Truck Series: Brett Moffitt vince gara e campionato!

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
17 Novembre 2018 - 15:05
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Una storia da favola: può un team fondato da un ex pilota giapponese sopravvivere alla mancanza di sponsor, che lo ha fatto tremare per tutta l’estate, e alla fine vincere il campionato? Sì, è avvenuto proprio questo la scorsa notte a Homestead, dove Brett Moffitt ha sfruttato il Truck migliore fra tutti quelli presenti per conquistare la gara e battere i rivali rimasti in corsa, primo fra tutti Noah Gragson, il quale per resistere a Moffitt ha compromesso i suoi pneumatici, e poi Justin Haley e Johnny Sauter, i quali praticamente non sono mai stati in corsa per la vittoria finale. Inoltre per Moffitt e Hattori il successo di Homestead è il coronamento di una stagione incredibile, dato che sono andati in victory lane ben sei volte.

La gara

La gara inizia in pratica nella seconda sessione di prove libere, dove Johnny Sauter fora una gomma e, visti i set limitati a disposizione, il team decide di non usarne uno nuovo in più rispetto agli avversari e così perde mezz’ora che sarebbe utile per definire meglio l’assetto. In qualifica la pole va a Grant Enfinger davanti a Stewart Friesen e i “Championship 4” con Noah Gragson seguito da Justin Haley, Brett Moffitt e Johnny Sauter.

Al via Friesen non parte bene e così Haley si porta in seconda posizione, ma è soltanto un’illusione dato che entrambi i Truck del GMS Racing sono sovrasterzanti. Con il passare dei giri risalgono posizioni Gragson e Moffitt, ma ormai Enfinger è andato in fuga ed ha 2.5″ su di loro, portatisi in seconda e terza posizione mentre Haley e Sauter affondano.

Dopo 30 giri relativamente tranquilli Enfinger vince la prima stage davanti a Gragson ed Haley, seguono poi John Hunter Nemechek e Matt Crafton mentre Haley conclude sesto e Sauter addirittura 13°. Il primo giro di soste manda Crafton in testa, ma soprattutto Gragson rimane secondo e Moffitt terzo mentre la coppia del GMS non guadagna posizioni. La seconda stage può decidere molto per il titolo: Gragson è rimasto nelle prime posizioni e quindi può esprimere il suo talento, Moffitt lo segue come un’ombra ed Haley e Sauter possono tornare in corsa solo se le modifiche sostanziali all’assetto si riveleranno utili.

Alla bandiera verde Gragson passa subito Crafton e sembra che per Matt le speranze di vincere almeno una gara nel 2018 siano finite, ma ha uno scatto d’orgoglio e ritorna in testa al giro successivo. A completare l’opera è però Moffitt che, con una manovra delle sue, combina in appena mezzo giro e in un’unica mossa sia il sorpasso a Crafton, sia quello su Gragson ed è lui in prima posizione. E non finisce qui, dato che Brett allunga e conquista un margine di 1-2″ su Noah e inoltre comunica che il suo Truck è sottosterzante, a differenza di Haley e Sauter ancora in crisi di sovrasterzo, dunque per lui ci sono ampi margini di miglioramento. Moffitt vince così il traguardo intermedio su Gragson, Enfinger, Crafton e Nemechek con Haley ottavo e Sauter decimo, dopo aver faticato a sorpassare il compagno di squadra Creed. Il secondo giro di soste non muta le prime posizioni (Moffitt davanti a Gragson con Haley sesto e Sauter 12°), ma alla ripartenza ai -67 Noah sorpassa Brett e si porta lui nella posizione giusta per vincere il titolo.

Iniziano in questo momento i 30 giri più belli della gara: Gragson all’esterno tiene la traiettoria più veloce mentre Moffitt è costretto a tentare il sorpasso all’interno per operare un classico slide job. Si vede che Moffitt è il più veloce, e quasi ad ogni giro ci prova affiancando Gragson a metà curva, ma poi Noah usando l’esterno ha un’uscita di curva più veloce e riesce a rimanere davanti. Ai -45 Brett quasi completa il sorpasso e riesce ad affiancarsi al rivale e tenta di fare un side draft ma alla fine deve riaccordarsi. Approfittando di questo duello Enfinger si riavvicina alla coppia di testa e ai -40 ci prova addirittura su Moffitt. 

Ed è in questo punto che arriva la svolta della gara: Moffitt riesce a respingere l’attacco di Enfinger e subito dopo riesce a staccarlo; in un paio di giri raggiunge di nuovo Gragson, che per tenersi dietro Brett ha consumato troppo le gomme anteriori, e lo sorpassa al primo tentativo a 36 giri dalla fine. Subito dopo Gragson si lamenta degli pneumatici, dice che gli sembra una foratura, e decide di tornare ai box dando il via al giro di soste necessario per terminare la gara. Sì, solo decide, perché il primo tentativo di entrare in pit lane non riesce e perde almeno un paio di secondi. La seconda volta va tutto bene e il giro dopo si fermano ai box anche Moffitt ed Enfinger.

Quando a 28 giri dalla fine termina il giro delle soste Moffitt è in testa con 2.5″ su Enfinger e 4″ su Gragson ora terzo. E così l’uomo dall’ultima ripartenza fulminante si ritrova a sperare che non arrivi una caution. Enfinger e Gragson riducono leggermente il distacco, ma poi il gap torna a crescere. A due giri dalla fine Windom finisce a muro (non è chiaro se la foratura sia la causa o l’effetto dell’incidente) e rallenta vistosamente. Al muretto si bloccano tutti, ma poi riesce a proseguire e così la caution non arriva.

Brett Moffitt vince così la sesta gara stagionale, quella che gli permette di conquistare il titolo, davanti a Enfinger, Gragson, Friesen e Creed. Completano la top10 Crafton, Nemechek, Haley, Little e Rhodes. Sauter, mai in giornata e che, data l’assenza di caution, non ha potuto usare il set risparmiato per prudenza nelle libere, conclude solo 12°. Anche lui ha conquistato sei vittorie, ma nei playoff le prestazioni non erano più all’altezza di quelle di inizio stagione.

Il campione

Brett Moffitt nasce a Grimes, Iowa il 7 agosto 1992. Dopo aver iniziato con kart, dirt e Late Model, nel 2009 debutta nella K&N Pro Series East, dove alla prima gara si piazza subito in pole position; a fine anno arriveranno due vittorie e il terzo posto in campionato. Viene dunque notato dal Joe Gibbs Racing che lo inserisce nel suo programma per giovani talenti e nel 2010 nello stesso campionato arriva secondo. Dopo essere passato nel 2011 al team di Michael Waltrip (3°), nel 2012 lo ingaggia proprio l’Hattori Racing. I risultati sono ancora ottimi, ma il titolo sfugge ancora dato che arrivano un altro secondo e un altro terzo posto. Nel 2012 arriva anche il debutto in Xfinity Series, nono in Iowa.

Nel 2014 diventa test driver per il team di Michael Waltrip e per lui c’è il debutto in Cup Series (22° a Dover), ma è nel 2015 che il suo nome diventa ancora più noto dato che conquista l’ottavo posto nella seconda gara stagionale ad Atlanta, tant’è che viene scelto dal Front Row per guidare la #34 per le gare in cui prima il titolare David Ragan è stato chiamato per sostituire l’infortunato Kyle Busch al JGR e poi in quelle in cui Brian Vickers è stato fermato dai medici per problemi di embolia. I risultati, non eccellenti, nelle 31 gare disputate però sono sufficienti per il titolo di “Rookie of the Year”.

Nel 2016 Moffitt accetta l’offerta del Red Horse Racing nella Truck Series, dove disputa qualche gara nella fase centrale del campionato e soprattutto dove ottiene la prima vittoria in carriera in Michigan con un sorpasso all’esterno di un 3-wide alla ripartenza decisiva negli ultimi giri. Le prestazioni ottenute gli valgono un posto da titolare per il 2017, ma dopo appena cinque gare il team è costretto a chiudere i battenti per assenza di sponsor. Rimasto a piedi disputa la sua seconda gara in Xfinity Series (11° sempre in Iowa, stavolta con il GMS Racing) e viene chiamato nel finale di stagione dal BK Racing per qualche gara in Cup Series.

Ancora una volta Moffitt deve ricominciare da zero e lo fa dall’Hattori Racing, che l’anno precedente aveva rilanciato Ryan Truex. Alla seconda gara vince ad Atlanta e poi si ripete in casa in Iowa e a Chicago. Nonostante le difficoltà economiche si ripetano, il team resiste nella fase più critica alla fine dell’estate e viene premiato dal successo in Michigan. Entrato nei playoff da secondo dietro al solo Sauter e dopo aver passato il primo round, che non si adattava a Brett, sono arrivati nelle ultime quattro gare il secondo posto di Martinsville, il terzo in Texas e il successo di Phoenix che lo hanno messo non solo tra i “Championship 4”, ma pure tra i favoriti al titolo, conquistato come detto grazie alla vittoria di Homestead, la sesta stagionale.

I risultati odierni

La classifica della “Ford EcoBoost 200”

La classifica finale

La classifica finale della “Nascar Camping World Truck Series 2018”

I prossimi appuntamenti

Sabato 17/11:

17:35-18:25 FP2 Cup

18:35 Q Xfinity

20:00-20:50 FP3 Cup

21:30 Gara Xfinity

Domenica 18/11:

21:00 Gara Cup

Immagini: GettyImages per nascar.com

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