NASCAR | Sorpresa a Homestead: Reddick vince la Xfinity Series!

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
18 Novembre 2018 - 16:20
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Alfa e omega. Si può riassumere così la stagione di Tyler Reddick. Ha vinto al photofinish la gara inaugurale di Daytona, la più prestigiosa del calendario, e solo per 0,0004″ su Elliott Sadler. Poi nel mezzo 31 gare quasi interamente di traverso. Tanto spettacolo regalato, ma anche tanti rischi. Troppi. E così il team gli ha costruito un nuovo telaio per i playoff. Il sovrasterzo è rimasto, ma stavolta nella misura giusta. Non si contano le volte che ha toccato il muro a Homestead, ma nell’ultima fase di gara nessuno era veloce come lui. Alla fine ha trionfato davanti a Cole Custer mentre Hemric e Bell ne escono come grandi sconfitti.

La gara

La gara in programma è una ma le corse sono due, una per il titolo piloti che vede protagonisti Christopher Bell (#20), Cole Custer (#00), Daniel Hemric (#21) e Tyler Reddick (#9), mentre per il titolo per i team sono in lizza i primi tre e la #42 del team Ganassi, portata in pista in questa occasione da John Hunter Nemechek.

Dalla pole parte il favorito della gara Cole Custer, dominatore dell’edizione del 2017, davanti a Bell, mentre Reddick è quarto ed Hemric è decimo. Al via Bell parte male e così Custer può scappare seguito da Reddick e Allgaier. Quella che all’inizio sembra prudenza, sull’esempio di quanto successo a Phoenix, è in realtà per Bell mancanza di aderenza in curva e così pian piano scivola indietro. Custer intanto mantiene 2″ di vantaggio su Reddick, che sullo short-run non convince ma alla lunga sì, favorito anche da un circuito che si adatta al suo stile di guida, Hemric, Nemechek e Bell.

Non arriva nessuna caution e quindi gli assetti vengono messi alla prova. Custer si tiene sempre prudentemente a un metro dal muro e gestisce il vantaggio andando a vincere la prima stage davanti ad un Hemric in rimonta, a Reddick, Allgaier, Nemechek e Bell, solo sesto. Il più veloce in pista sembra essere Hemric, ma la sua prima sosta è lenta e così scivola in settima posizione mentre Bell risale in terza.

Le posizioni guadagnate galvanizzano Chris, ma è un’illusione. A penalizzarlo sono i due telai da ovale da 1.5 miglia che sono andati distrutti in Kansas e in Texas nei due incidenti in cui è stato vittima incolpevole, e quindi il materiale portato a Homestead non è sicuramente il migliore. Custer intanto ripete quanto fatto nella prima stage e stavolta al suo inseguimento ci sono Nemechek e Bell, mentre Reddick anticipa un po’ troppo i cambiamenti della pista che si sta gommando mentre cala la sera e, vittima del sovrasterzo, scivola indietro.

Custer vince la seconda stage davanti a Nemechek, Bell, Hemric (ancora in rimonta) e Preece mentre Reddick è solo ottavo. Però è lui sulla strada giusta: la traiettoria più veloce sta diventando quella che viaggia a un millimetro dal muro e sia lui, sia Nemechek sono gli unici che l’hanno provata, non senza rischi e qualche piccolo contatto col muro. Custer invece – come detto – non l’ha ancora provata dato che non ha dovuto ancora spingere fino in fondo, mentre Bell e Hemric sembrano preferire la traiettoria interna e questo li penalizzerà notevolmente da qui in poi.

La notizia incredibile del secondo giro di soste è che Custer perde la prima posizione a favore di Nemechek e Bell dopo ben 232 giri consecutivi (più di una gara intera) in testa a Homestead. La stage finale inizia a 104 giri dalla fine quindi con Nemechek davanti a Bell, Custer, Hemric con Reddick settimo. Per la prima volta nella gara Chris è virtualmente campione e prova a passare pure Nemechek, ma dopo pochi giri viene sorpassato da Custer; da dietro intanto inizia la rimonta di Reddick che si porta in quinta posizione nonostante si sia appoggiato di nuovo al muro.

A 90 giri dalla fine ci sono nelle prime cinque posizioni tutti e 4+1 piloti in lotta per il titolo e quello più veloce è sicuramente Reddick, il quale sorpassa prima Hemric e poi Bell, in crisi di assetto e – per la prima volta in stagione – di morale. Persino Custer ha paura di Tyler, tant’è che rinuncia a gestire e si mette ad attaccare Nemechek, fino a quel momento circa 1″ davanti a lui.

A 59 giri dalla fine inizia il giro di soste che deciderà la gara e il campionato: i primi a fermarsi ai box sono Bell e Cindric, al giro successivo è il turno di Reddick. E su un ovale in cui il decadimento delle gomme lungo uno stint è notevole, Custer e Hemric invece proseguono. Troppo. Custer si ferma solo ai -54, cinque giri dopo Bell e quattro dopo Reddick. Prima era 2° a 1″ dalla vetta, quando esce dalla pit lane è 5° a 8″.

A sfruttare al meglio l’undercut è Tyler Reddick, il quale si porta in testa con una vettura che si adatta sempre di più alla pista. Dietro di lui c’è Bell staccato di 1″, poi Nemechek, Cindric, Preece, Custer, Preece e Hemric, anche lui condannato dalla sosta tardiva. Ai -45 Reddick bacia il muro ancora una volta e Bell così passa in testa, ma è una illusione che dura appena nove giri, poi Tyler torna in testa. Dietro di loro si scatena Custer con gomme più fresche e in un amen torna in terza posizione. Purtroppo per lui raggiunge la coppia di testa con un paio di giri di ritardo, quando Reddick ha appena passato Bell.

Mancano 36 giri alla fine quando Custer si libera subito di Bell e Reddick è meno di 2″ più avanti, ma Tyler allunga, e non di millesimi ma di decimi ogni giro. Custer è costretto a seguire la traiettoria di Reddick attaccata al muro, ma non l’ha mai dovuta provare in tutto il giorno e quindi l’adattamento è difficile, tant’è che la #9 guadagna anche mezzo secondo al giro. L’ultima speranza per Cole arriva ai -20: Tyler bacia il muro e il suo vantaggio scende da 3.5″ a 2.8″ in un giro, ma nella tornata successiva il margine torna a 3.2″ e così il campionato scappa via. Ai -10 Reddick ha addirittura 6″ su Custer, che può sperare solo in una caution. Gliela può regalare Bell, che fora quando è quarto, ma siccome Chris è un pilota dal talento enorme, riesce a controllare la vettura e rifugiarsi ai box dove poco prima aveva fatto una sosta supplementare anche Sadler, all’ultima gara in carriera.

Tyler Reddick inizia a gestire e ad ogni giro che passa il sogno diventa sempre più realtà. Il giovane californiano vince la gara, e dunque il titolo piloti, davanti a Custer, Nemechek, Hemric e Cindric. Completano la top10 Preece, Allgaier, Jones, Annett e Tifft; Bell è 11° e doppiato dopo la sosta supplementare.

Per Cole Custer e lo Stewart-Haas Racing c’è la consolazione della vittoria del titolo per squadre, ma anche la consapevolezza di aver perso il campionato per una strategia sbagliata. Però d’altro canto con un Reddick così dominante nell’ultimo stint (6.9″ il margine finale) della vittoria non c’era certezza. Con i se e con i ma non si scrive la storia, ma sicuramente una gara diversa sì. D’altronde Reddick non è diventato campione per caso. Si è conquistato la qualificazione per Homestead grazie a 6 top10 in 7 gare e aveva concluso secondo in Texas dietro a Custer, ma di fronte alla debacle di Bell, che l’unica volta che prova veramente la traiettoria di Reddick finisce a muro, ad un Hemric uscito di scena dopo la seconda stage e al regalo di Custer non c’è stato nulla da fare per gli altri. Se a questo ci uniamo un team vincente (terzo titolo in quattro anni per il #9 dopo Elliott nel 2014 e Byron l’anno scorso), allora in molti, compreso il sottoscritto, hanno sottovalutato il potenziale di Reddick in vista di questa gara.

Il campione

Tyler Reddick nasce a Corning, California l’11 gennaio 1996. Durante il consueto percorso formativo fra midget, sprint car, dirt car ha ottenuto parecchi record di precocità in materia di pole position e vittorie nelle più famose gare su sterrato in giro per l’America, fra cui Eldora. Nel 2012 il debutto in pista avviene nella ARCA Series con il team di Ken Schrader e alla fine dello stesso anno debutta in K&N Pro Series a Rockingham, pista storica della Nascar e ora quasi abbandonata. Quella del 2012 era una gara ambita da molti piloti, in pista c’erano anche Bubba Wallace, Kyle Larson, Chase Elliott e lo stesso Brett Moffitt, dato che doveva segnare la rinascita di quell’ovale e invece finì per essere un’occasione unica.

Dopo un 2013 lontano dagli ovali, tranne per qualche apparizione come il debutto nella Truck Series, 30° sempre a Rockingham che proprio in quel giorno in pratica chiuse i battenti, per il 2014 viene scelto da Brad Keselowski per il suo team sempre nei Truck per un contratto part-time. Nonostante sole 16 gare disputate su 22 conclude il campionato al 12° posto con 3 top5. Per l’anno successivo l’impegno invece è completo e alla prima gara a Daytona arriva subito la vittoria seguita qualche mese dopo da un secondo successo a Dover. La costanza di rendimento però non gli basta e perde il campionato (l’ultimo disputato col format classico) da Erik Jones per soli 15 punti. Il 2015 purtroppo è un anno problematico per Reddick, tant’è che non si qualifica per la prima edizione dei playoff. A Las Vegas arriva una vittoria di consolazione che, col senno di poi, elimina dal campionato il compagno di squadra Daniel Hemric, arrivato secondo, dal round successivo.

Il passo successivo è la Xfinity Series, dove approfitta delle regole che limitano il numero di gare che i veterani della Cup Series possono disputare nelle serie minori. Così viene scelto da Chip Ganassi per affiancare Kyle Larson sulla #42. Dopo un inizio complicato, vince in Kentucky la gara che segna l’inizio dei playoff. In totale in 18 gare arrivano 4 top5 e 6 top10. Per il 2018 viene scelto da Dale Jr. come sostituto di William Byron sulla #9 campione in carica. Il resto è storia recente e appena raccontata. Alfa e Omega, e soprattutto il titolo vinto nella Xfinity Series. Ora lo attende un’avventura sulla #31 del RCR come sostituto di Daniel Hemric, l’ex compagno di squadra al BKR, passato in Cup Series. Chissà se il sorriso amaro di Dale Jr. sul palco delle premiazioni era proprio per questo motivo?

I risultati odierni

La classifica della “Ford EcoBoost 300”

La classifica finale

La classifica finale della “Nascar Xfinity Series 2018”

I prossimi appuntamenti

Domenica 18/11:

21:00 Gara Cup

Immagini: GettyImages per nascar.com

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