NASCAR | Richmond: sempre Busch, solo Busch, ancora Busch!

NASCAR
Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
22 Aprile 2018 - 16:45
Home  »  NASCAR

Giusto un mese fa la Cup Series era stata sconvolta dal ciclone Harvick, vittorioso ad Atlanta, Las Vegas e Phoenix in tre weekend consecutivi. Ora, dopo il breve interregno di Truex a Fontana e Bowyer a Martinsville, Kyle Busch ha ripetuto l’impresa del pilota dello Stewart-Haas andando a conquistare Texas, Bristol e – ieri notte – anche Richmond. Un monito per tutti quelli che osano fare previsioni sull’andamento del campionato dopo poche gare, e la quantità di piloti (ben sette) che si sono alternati in testa alla gara è un ottimo indicatore.

La gara

E’ una serata strana a Richmond, dato che non è chiaro a nessuno chi sia il favorito della gara, la prima in notturna della stagione. Truex parte dalla pole, ma non ha mai vinto su uno short track, Hamlin è terzo ma ha perso metà delle libere per un problema tecnico e Kyle Busch al via è addirittura 32° dato un errore strategico nel primo round di qualifica. 

Al via Truex resta in testa, ma le posizioni faticano ad assestarsi. Il lunghissimo run iniziale favorisce di fase in fase piloti diversi. Alla lunga ad andare molto forte sono Logano, che passa la Toyota #78 e si porta in prima posizione, Kyle Busch e Almirola, i quali, favoriti dal fatto di partire con gomme più fresche degli avversari data l’eliminazione precoce in qualifica, entrano in fretta nella top10; male invece Hamlin, Larson e Jimmie Johnson, il quale bacia il muro e finisce a un giro. A metà stage Stenhouse, in procinto di essere doppiato, decide di cambiare gomme; sembra spacciato ma con pneumatici freschi su una pista dall’alto degrado recupera addirittura un giro e mezzo ai leader e chiude la stage – vinta da Logano su Almirola, Kurt Busch, Byron e Bowyer – ai margini della top10.

Nel giro di soste fioccano le penalità, le più importanti per Larson e – l’ennesimo guaio ai box #4 nelle ultime gare – Harvick. Alla ripartenza Logano sceglie l’interno ma viene passato da Kurt Busch. Dopo pochi giri alle sue spalle si porta il fratello Kyle e sembra che di lì a poco la rimonta della Toyota #18 si completi, ma spunta la sorpresa, tutto sommato non eccessiva visto quanto successo a Martinsville, di Clint Bowyer, il quale sorpassa i due fratelli Busch e si porta in prima posizione. Le caution non arrivano, fatto eccezionale, e il secondo long run della gara favorisce ancora una volta Logano che a 7 giri dal traguardo intermedio torna in testa e conquista la stage su Bowyer, Almirola, Kurt Busch e Byron.

La stage finale inizia quando ormai si è fatta sera e la pista cambia; come sempre in questi casi a vincere sarà chi si adatta meglio. E le Toyota su questo piano sembrano ancora un gradino sopra tutti, dato che tutte le Ford alla lunga non rendono più come prima. Alla ripartenza Logano stavolta sceglie l’altra corsia, quella esterna, ma l’esito è identico, dato che Kurt Busch lo ripassa e si riporta in prima posizione. Kurt Busch e Bowyer si dividono il primo stint mentre Logano crolla ed esce quasi dalla top10. 

Questo giro di soste è caotico, tra penalità e piloti che faticano ad entrare in una delle pit lane più difficili del campionato; la situazione più incredibile vede protagonisti Suarez e Kurt Busch. Il messicano quando riparte dopo la sua sosta aggancia il tubo della pistola pneumatica di Busch, per fortuna senza strapparla via, ma il pilota della #41 perde tempo prezioso. Ad avvantaggiarsene, grazie all’undercut, è Truex che passa in testa alla gara. 

La gara è entusiasmante grazie ai long run e alla diversa gestione delle gomme, i duelli in pista sono molteplici e spesso in lotta per il comando ci sono tre piloti in meno di un secondo. I giri passano e l’assenza delle caution non si fa sentire. In fuga ci sono Truex, Bowyer e Harvick, Kyle Busch è staccato di circa 3″ mentre Logano, quinto, è addirittura a 11″.

Proprio in corrispondenza dell’ultimo (teorico) giro di soste a 70 giri dalla fine Harvick sorpassa Truex, il quale però effettua un altro undercut e dopo il pit stop torna davanti ai due piloti dello Stewart-Haas. Ad animare ulteriormente la gara ci pensa Stenhouse, il quale al giro 355 provoca la prima “vera” caution della serata toccando Blaney il quale tocca a sua volta Whitt, scatenando il panico in curva 4.

Come si dice “cautions breed cautions” e infatti bastano pochi giri e arriva un altro incidente: Kurt Busch allarga troppo in curva 4 e stringe McMurray a muro, costringendolo a frenare. Newman, che segue da vicino la #1, non può evitarlo e lo tampona; la rottura del radiatore lo costringerà al ritiro. Durante la caution c’è tempo anche per un paio di sportellate di McMurray al compagno di squadra Larson, reo di essere la causa di un incidente in cui invece non aveva nessuna responsabilità in quanto dietro a tutti i piloti coinvolti; nel post-gara McMurray non saprà motivare tutto ciò. 

E’ in questo giro di soste che Kyle Busch passa in testa per la prima volta davanti a Hamlin e Truex, il quale perde il comando della gara e non lo ritroverà più. A 10 giri dalla fine ci pensa il testacoda di David Ragan a rimandare tutti ai box: Kyle Busch resta in testa, mentre Truex esce definitivamente dai giochi dopo una sosta lentissima. La caution per l’incidente di Stenhouse e il conseguente overtime hanno solo l’effetto di cambiare le posizioni alle spalle della Toyota #18, che ad ogni ripartenza allunga sempre in maniera decisa.

Vince così per la terza gara di fila Kyle Busch davanti a Chase Elliott (8° secondo posto in carriera così come papà Bill prima di vincere la prima gara), Hamlin, Logano e Harvick. Chiudono la top10 Johnson (che all’inizio della seconda stage era 33° e doppiato), Larson, Keselowski, Bowyer e Suarez, il quale arriva indenne al traguardo nonostante in una delle ultime ripartenze era come una pallina da flipper fra Johnson e Jones. 

Un mese fa Harvick era sulla bocca di tutti dopo le tre vittorie consecutive, ora i titoli sono per Kyle Busch, ma il campionato non sembra ancora bene orientato. E il sospetto è che fra un mese, dopo la CocaCola 600 di Charlotte, il pilota più nominato possa essere un altro ancora.

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series prima vittoria stagionale per Christopher Bell, il quale così stacca il biglietto per i playoff, il secondo dopo quello conquistato da Reddick a Daytona. Per il pupillo del Joe Gibbs Racing non è stata una vittoria semplice, dato che ha dovuto tenere a bada Noah Gragson, pilota del team di Kyle Busch nei Truck e al debutto assoluto nella categoria di mezzo.

Dalla pole, come a Bristol, parte Cole Custer e tiene il comando per la prima della stage fino a quando Bell passa in testa per la prima volta, ma alla fine il pilota migliore sul long run è Daniel Hemric che va a conquistare il traguardo intermedio. Una caution nel finale della stage ha l’unico effetto di ribaltare le strategie e mettere in prima posizione John Hunter Nemechek il quale, a sorpresa, resiste bene agli attacchi dei rivali e cede a Bell solo a metà gara. Dalla top5 però risale bene Sadler che passa tutti gli avversari e conquista la seconda stage. Hemric invece combatte con dei problemi ad una gomma e opta per non fermarsi ai box, ma inutilmente dato che il pneumatico cede a pochi giri dalla caution; chiuderà 29° a 4 giri.

Dopo il giro di soste è il rookie Gragson a prendere la prima posizione, ma il suo sogno dura appena 10 giri, dato che Bell ai -79 torna in testa. La gestione del long run è fondamentale e Bell sembra spendere un po’ troppo all’inizio, tant’è che Noah rimonta fino a tornare vicino al compagno di squadra a 25 giri dalla fine, ma non abbastanza per un attacco. Vince così Bell davanti a Gragson, Sadler (che si porta a casa i 100’000$ di premio del “Dash4Cash”), Custer e Cindric. In campionato Sadler allunga decisamente sui rivali, ma gli manca ancora la vittoria.

I risultati odierni

La classifica della “Toyota Owners 400”

La classifica generale

Così il campionato dopo 9 gare

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Nascar fa tappa a Talladega per il secondo superspeedway della stagione dopo l’apertura di Daytona. Sabato sera in pista la Xfinity Series con in gara solo il piloti iscritti al campionato (e i big invece in veste di presentatori, commentatori e reporter ai box per il “Fox Drivers Only”), mentre domenica il classico appuntamento con la Cup Series.

Immagine: GettyImages per Nascar.com

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO