NASCAR | Richmond: finalmente Truex in victory lane!

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Tempo di lettura: 11 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
14 Aprile 2019 - 16:35
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Zeri, troppi zeri nella casella delle vittorie per Martin Truex Jr., questo almeno fino alla scorsa notte. Partiamo da quello più semplice da risolvere, quello dei successi nel 2019. Il passaggio dal Furniture Row al Joe Gibbs Racing, seppur senza troppi problemi, non è stato liscio e in un paio di gare dopo il secondo posto di Atlanta Martin non si era praticamente fatto vedere, al punto che in otto gare i giri passati in testa erano solamente 14. Ma la striscia negativa durava da più a lungo, addirittura dallo scorso luglio in Kentucky e prima di ottenere il successo numero 20 in carriera ne è passato di tempo. E’ passata pure Martinsville e il famoso bump&run di Logano; ieri Joey è stato più accondiscendente e all’ultimo giro non ha usato il paraurti e così Truex ha vinto per la prima volta in una carriera, iniziata nel lontano 2004, su uno short track al tentativo numero 81.

La gara

Dopo una settimana di tregua si torna a parlare di qualifiche. La Nascar ormai non sa più cosa fare e a Richmond tenta la carta dell’ulteriore riduzione della durata dei tre round. E così il primo scaglione scende da 10 minuti (erano 15 l’anno scorso) a 5 e lo stesso succede per il secondo. Incredibilmente all’inizio le 37 auto iscritte non si ostacolano e così si scende – come al solito – prima a 24 e infine a 12 e a prendersi la pole è Kevin Harvick, tornato ai suoi livelli, nonostante quanto successo, solo a Bristol.

Harvick però deve farsi una notte col fiato sospeso dato che i controlli tecnici si tengono solo la mattina dopo. Per sua fortuna (a differenza di sette giorni fa) la sua auto è regolare e diventa il favorito per la gara. Altri pesci grossi finiscono nella rete, come Jones, Elliott, Suarez, Johnson (erano tutti nella top10), Almirola ed Elliott, ma alla fine entro il terzo tentativo le loro vetture vengono giudicate regolari e quindi tutto sommato fanno meglio del team #4 a Bristol.

Il cielo di Richmond non minaccia più pioggia, ma quella caduta nella notte precedente impone una competition caution al giro 40, poco prima di metà stage. Il ruolo di favorito di Harvick però non dura neanche questo lasso di tempo, dato che al giro 31 Kyle Busch – vincitore delle ultime due gare qui e partito quarto – è già in testa alla gara e alla pausa programmata è davanti allo stesso Harvick, a Kurt Busch, Logano e Truex. Da dietro i penalizzati citati in precedenza faticano a rimontare nel gruppo (sarà una costante della serata, ma in fondo di tutto il 2019) e solo Jones e Suarez rientrano nella top20.

Il primo giro di soste non cambia molto le prime posizioni e ad inseguire Kyle Busch si mettono Logano e Truex mentre Buescher stupisce ancora e sullo short run è quarto davanti ad Harvick. Rowdy riesce a mettere quasi subito 2″ su Logano, poi gestisce il vantaggio nel traffico dei doppiati e vince la prima stage davanti allo stesso Joey, Truex, Harvick e Bowyer mentre Suarez completa la rimonta ed è 10°.

Anche il secondo giro di soste non ribalta la situazione e Busch mantiene la prima posizione davanti a Logano. Nel gruppo invece si scatena la bagarre. Numerosi sono i 3-wide e i piccoli contatti si scambiano senza remore. In curva 3 Hemric attacca – con deciso ritardo – Larson proprio mentre quest’ultimo decide di impostare la curva ed il contatto è inevitabile. Il tire rub per Larson è enorme ed è costretto ad una sosta che arriva con un paio di giri di ritardo perché la #42 finisce all’esterno e prima di trovare un varco per entrare in pit lane deve far sfilare il gruppo. Purtroppo per Larson il tire rub c’è anche dopo il pit stop e al giro 129 la posteriore sinistra cede di schianto e Kyle finisce a muro. Per il pilota californiano c’è un’altra gara sfortunata e al di sotto delle attese e l’ultimo posto di Richmond lo escluderà addirittura dai top16 in campionato.

Alla sosta che arriva Kyle Busch esce dai box ancora in testa, ma siccome ama vincere con l’handicap, si prende una penalità per eccesso di velocità e scivola in fondo al gruppo in 27esima posizione. A ereditare il comando però non è Logano (che con Keselowski è protagonista di una sosta non eccezionale) e così passare in testa è Truex. Nello stint precedente dietro alla #18 si era visto che Truex e Logano erano praticamente equivalenti e identificare il più veloce non era chiaro. E infatti i 7 decimi che Martin guadagna alla bandiera verde ai -65 da metà gara rimangono tali per oltre 50 giri, poi Truex sia inizia a pattinare in accelerazione, sia trova dei doppiaggi più impegnativi da affrontare. Lo scoglio più arduo per lui si rivela essere Blaney – in crisi nera in tutto il weekend – e ovviamente Ryan, da suo compagno di squadra, diventa il migliore amico di Logano, il quale raggiunge la #19 ai -8 e lo passa due giri più tardi andando a vincere la seconda stage davanti allo stesso Truex, Harvick, Keselowski e Bowyer mentre Kyle Busch ha rimontato fino alla 15esima posizione.

Rowdy recupera altre tre posti alla sosta che lascia Logano in vetta alla classifica e torna prepotentemente in lotta per la vittoria. Alla ripartenza Truex ci prova, ma il fatto di essere sul passaruota della #22 lo induce ad alzare il piede con molto anticipo e subito Keselowski ed Harvick provano ad approfittarne, ma Kevin è costretto a mollare e così Brad lo sorpassa. Dopo aver faticato a mettersi dietro Buescher, Ky.Busch rientra nella top10 ai -182 ma il suo gap è già attorno ai 5″.

Logano mette subito oltre 1″ su Truex e con pista libera sembra poter gestire la gara, ma a 158 giri dalla fine McDowell fora la posteriore destra e finisce a muro esattamente come Larson in precedenza. E al nuovo giro di soste in pratica Logano perde la gara dato che per la seconda volta la pit crew di Truex lo batte in uscita dalla pit lane. Da qui in poi Joey soffrirà molto l’aria turbolenta in scia (sì, pure a Richmond l’aerodinamica conta in questo 2019) e faticherà a mantenere il contatto con i leader, dato che alla ripartenza pure Keselowski lo sorpassa. Dietro di loro a completare la top5 ci sono Bowyer e Ky.Busch, ma la rimonta della #18 si fermerà qui a causa del sottosterzo.

Logano accusa il colpo, dato che dopo lo sprint iniziale vede il compagno di squadra Keselowski prima passare brevemente in testa alla gara, e poi, quando Brad cede e ai -107 Truex torna al comando e allunga, Joey non trova il varco per passare la #2 e i dialoghi via radio si fanno accesi, ma è solo normale amministrazione tra piloti che vogliono vincere a tutti i costi e qui i giochi di squadra sono quasi del tutto assenti.

L’ideale sarebbe dividere l’ultima fase di gara in due stint da circa 74 giri, ma il long run rimescola le carte in tavola. Ad esempio emerge Bowyer, che sorpassa la coppia Penske portandosi in seconda posizione mentre Harvick ritorna nella top5 davanti a Kyle Busch. Le difficoltà di Logano lo portano ai box ai -83 e si porta dietro tutti gli altri big nel giro di poche tornate. Solo Truex e Logano escono bene dall’ultimo giro di soste, dato che Bowyer rimane secondo, ma da 0.5″ scivola a 2.2″, Keselowski paga un overcut di ben tre giri e Kyle Busch ha una sosta molto lenta che lo mette ai margini della top10.

Truex così può iniziare al gestire lo stint finale e mantiene un vantaggio di circa 1.8″ su Bowyer e 2.6″ su Logano mentre Harvick – quarto – affonda prima a 5″ e poi addirittura a 7″ dalla prima posizione. Ai -50, come in precedenza, Bowyer inizia a martellare il suo long run e dimezza il gap seguito a distanza dalla #22. Clint continua ad avvicinarsi e – sempre nel traffico dei doppiati – raggiunge Truex a 33 giri dalla fine. Ai -25 cominciano le prime manovre di sorpasso, ma Martin rimane davanti e, in quei due giri che sono affiancati, Logano ne approfitta per formare un trio in testa.

Fra i -15 e i -10 Bowyer cede, ha dato tutto quello che le gomme che avevano e la vettura, seppur non perfetta, di Truex torna ad allungare; Logano diventa pericoloso e Harvick ha recuperato tutto il margine e vede i leader davanti a sé. Solo ora Joey, come Elliott a Martinsville, trova la traiettoria che si adatta meglio alla vettura: ai -5 Harvick lo raggiunge, ma Logano reagisce e due giri più tardi passa Bowyer mettendo nel mirino Truex che è solo 4 decimi più avanti. Il penultimo giro è di studio, l’ultimo è quello dell’attacco tentato all’ultima curva, ma non è convinto e così Martin può finalmente trionfare.

Come detto in apertura, Truex rompe così numerose strisce negative e si vendica delle beffe subite negli ultimi anni a Richmond (per quattro volte a un passo dalla vittoria dopo complessivi 675 giri in testa) e dietro di lui conclude un Logano che ha trovato la quadra troppo tardi e che non ha forzato un attacco “alla Martinsville” per non creare ulteriori screzi con Martin in un momento non cruciale della stagione. Completano la top5 Bowyer, Harvick ed un Hamlin che dal fondo rimedia agli errori del team. Nella top10 anche A.Dillon, Keselowski, Ky.Busch, Newman e Menard. In campionato Kyle Busch mantiene la vetta, ma Logano rosicchia molti punti e va a Talladega solo a -20 da un Rowdy che ha iniziato la stagione con nove top10 in nove gare, dato che non si vedeva da decenni. Per quanto riguarda le squadre è un 6-3 fra JGR e Penske e per tutti gli altri team le vacanze di Pasqua diventano un periodo di intenso lavoro per recuperare il gap dai dominatori di questo inizio di stagione.

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series seconda vittoria stagionale per Cole Custer che ha battuto i dominatori della prima fase, Justin Allgaier e Christopher Bell. Nel grigio sabato di Richmond a farne le spese sono ancora una volta sono le qualifiche e così a partire dalla pole secondo il regolamento è Riley Herbst, alla seconda gara in carriera e al volante della #18 del JGR. Herbst mantiene la prima posizione per il primo giro, poi nel 3-wide con Reddick e Custer prevale Cole che passa così in testa. Da dietro tuttavia rimontano Allgaier e Bell, tant’è che prima Justin si porta al comando al giro 20, poi al giro 38 è Bell a mettersi davanti a tutti. Chris sembra destinato a rimanere lì, ma ai -9 Diaz rompe il motore e si apre il capitolo strategie: Annett e Chastain non si fermano ai box, tuttavia resistono in testa pochi metri poi Allgaier li passa e vince la stage beffando Bell.

La seconda stage si svolge con un occhio al cielo dato che la pioggia è data in arrivo, ma la dinamica è molto simile a quella precedente. Allgaier rimane in testa per tutto il tempo, poi una caution nel finale (motore di Clements ko ai -24) ribalta tutto. Con la pioggia prevista in pochi minuti e una gara che potrebbe finire in anticipo, Allgaier decide di non fermarsi ai box insieme a Grala, Chastain e altri piloti, mentre tutti gli altri lo fanno. Alla ripartenza Bell rimane invischiato nel traffico e danneggia un paraurti e si tocca con Gragson mentre Custer con gomme fresche rimonta da settimo fino a vincere la stage. Cole invoca ora il diluvio, ma questo non arriva e la gara prosegue regolarmente.

Allgaier, ora con pneumatici nuovi, rimonta in una manciata di giri da 16° a secondo – e Bell lo segue – ma al momento di piazzare l’attacco a Custer che è 1″ più avanti ha già pagato tutto il vantaggio che aveva e inoltre gli manca la macchina dominante della seconda stage. Cole così può gestire il finale di gara, caution (Starr in testacoda a causa della spinta di Nemechek e Gragson che fa lo stesso con la complicità di Grala alla bandiera verde) e soste comprese e vince davanti a Cindric – in testa dopo l’ultimo pit stop ma non con la vettura migliore – Allgaier, Reddick (senza servosterzo) e l’ottimo Sieg. Bell invece porta a casa solo un 16° posto che riduce il margine sullo stesso Custer (che vince anche i 100mila $ della seconda gara del Dash4Cash) nella griglia playoff a soli cinque punti.

I risultati odierni

La classifica della “Toyota Owners 400”

La classifica generale

Così il campionato dopo 9 gare

I prossimi appuntamenti

In occasione della Pasqua la Nascar osserverà il suo primo weekend di pausa. Si tornerà in pista la settimana successiva a Talladega per il secondo superspeedway stagionale. Sabato 27 sarà il turno della Xfinity Series (terza gara del Dash4Cash) e domenica 28 della Cup Series. Per i Truck bisognerà aspettare invece il 3 maggio a Dover.

Immagine: GettyImages per nascar.com

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