NASCAR | Pocono: vittoria al risparmio per Denny Hamlin

NASCAR
Tempo di lettura: 14 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
29 Luglio 2019 - 16:45
Home  »  NASCAR

Si potrebbe dire che è stata la classica gara di Pocono. Pochi sorpassi, tanta strategia, una caution al momento giusto e un finale fuel mileage, una di quelle che o si ama o si odia in sintesi. Ma quella di ieri – per chi ha potuto seguirla in diretta – è stata molto appassionante e un contributo non indifferente lo ha fornito la NBC con una telecronaca in stile radiofonico con la classica cabina di commento sul traguardo abbinata a tre inviati (fra cui Dale Earnhardt Jr. e Jeff Burton) sul percorso, uno per ogni curva del “Tricky Triangle”. Ne è uscita una gara di tre ore senza punti morti, sempre con il focus sull’azione in pista anche dietro ai leader e che magari con una telecronaca tradizionale può andare persa.

La gara

Il weekend di Pocono inizia con altri due incidenti durante le libere. Il primo a finire a muro in curva 2 è Kyle Larson e pochi minuti dopo lo imita in curva 1 Chase Elliott. Per entrambi è la prosecuzione di una estate difficile e per loro c’è la partenza dal fondo della griglia con il muletto. A prendersi la pole con un giro incredibile – più di due decimi rifilati a tutti – è Kevin Harvick davanti a Joey Logano mentre ai controlli tecnici unificati post-qualifica/pre-gara ne fanno le spese Blaney, Byron, Johnson, Buescher, A.Dillon, McDowell, LaJoie, Chastain e Sorenson, ben nove vetture sulle 38 iscritte; per loro tempi annullati e partenza dal fondo.

La prima stage di Pocono segue ormai il solito copione: il pieno dura circa 40 dei 50 giri in programma e quindi c’è ampia scelta di strategie abbinata alla lunghezza del circuito che permette di fermarsi senza venire doppiati. Dunque c’è chi si ferma dopo appena 14 giri come Bowman, chi divide la stage in due metà più o meno uguali (la maggior parte del gruppo) e chi invece usa tutto il pieno e si ferma attorno ai -10. In tutto questo Harvick e Logano rimangono in prima e seconda posizione mentre dietro di loro c’è un bellissimo triello in casa JGR fra Ky.Busch, Hamlin e Jones con Erik che prevale all’inizio ma poi cede sul long run. Il primo in pit lane dopo pochi giri è Keselowski, protagonista di un weekend difficile in mezzo a problemi meccanici che lo hanno fatto girare poco nelle libere, il quale ha baciato il muro in curva 3 ed ha forato; per lui la sosta è troppo anticipata e dunque dovrà fermarsi di nuovo prima della fine della stage, ma pur essendo sempre l’ultimo a pieni giri non verrà doppiato.

Il momento decisivo arriva poco dopo il giro 20: Kyle Busch – in quel momento terzo a 1″ da Logano e 3″ da Harvick – è il primo dei big in pit lane; due giri dopo è il turno di Joey, ma l’undercut della #18 funziona e la #22 perde una posizione. Harvick invece tira dritto e si ferma soltanto al giro 39 (quando ormai stava perdendo un sacco, anche da Hamlin che è sulla sua stessa strategia), cambia quattro gomme pensando alla seconda stage e quindi riparte solo in terza posizione. Kyle Busch dunque, malgrado si lamenti come al solito della vettura, vince la prima stage davanti a Logano (staccato di quasi 5″), Harvick, Hamlin e Truex.

La seconda stage è decisamente più animata, anche grazie all’annuncio dell’arrivo della pioggia. E’ solo una nuvoletta, ma è prevista proprio nei giri finali e dunque c’è grande agitazione fra gli strateghi. Coloro che si sono fermati tardi in precedenza (Harvick, Hamlin e altri sei) non passano in pit lane mentre il resto del gruppo si divide fra due e quattro gomme fresche. Alla ripartenza Harvick rimane in testa e scappa via approfittando del fatto che Newman si porta in seconda posizione ed Hamlin ci mette un po’ a ripassarlo; intanto Kyle Busch recupera dalla decima posizione fino alla terza, regalando spettacolo sorpassando Newman all’esterno di curva 3. Ma Rowdy non si ferma qua e in appena 10 giri è già secondo davanti al compagno di squadra Hamlin e 10 giri ancora più tardi ha raggiunto e sorpassato pure Harvick tornando in testa alla gara.

Al giro 79 Harvick è costretto ad andare ai box dato che ha saltato la sosta precedente e poco dopo lo segue Hamlin, ma ad interrompere la sequenza è Chase Elliott, il quale finisce a muro dopo una foratura in curva 3 e chiude due mesi orribili (20°-37°-11°-35°-15°-29°) con un 38° e ultimo posto. La pioggia è ormai a pochi minuti di distanza e questa caution a soli 15 giri dalla fine della stage permette a tutti di effettuare la loro sosta. Tutti tranne Kyle Busch, il quale decide di proseguire puntando al bottino grosso finale. Il problema per lui però è innanzitutto arrivare in fondo alla stage, dato che è difficile completare i 50 giri in programma con un pieno malgrado le numerose caution.

Alla bandiera verde dei -13 Kyle rimane in testa davanti ad Harvick, ma la corsa dura appena cinque giri, poi la pioggia arriva sul serio e la caution è obbligatoria. Cadono però solo poche gocce e dunque si prosegue a girare dietro la pace car, finché la pioggia smette e rimane in programma uno sprint di cinque giri. La ripartenza permette a Johnson di sorpassare Harvick e portarsi in seconda posizione; Kyle Busch prova in tutti i modi a resistere, ma si deve arrendere a due giri dalla fine, l’ultima chance possibile prima della chiusura della corsia box. Mentre è entrato in pit lane, dietro di lui Blaney finisce in testacoda in curva 3 a causa di una foratura rimediata nella confusione del gruppo. La classifica viene così congelata e Johnson vince la sua prima stage dell’anno (e la seconda in carriera) davanti ad Harvick, Logano, Truex e Hamlin.

Il piano perfetto di Kyle Busch di tornare in testa all’inizio della stage finale però salta dato che ben 14 piloti non si fermano ai box e così alla bandiera verde la prima fila è la stessa del via con Harvick davanti a Logano. A prendere il comando della gara è però Hamlin che prima spinge Kevin alla ripartenza e poi lo sorpassa in curva 2 andando in fuga approfittando del fatto che anche Joey si mette davanti ad Harvick. A dare il via al gran finale è Preece, il quale finisce contro le barriere a 46 giri dalla fine, decisamente troppi per andare fino alla bandiera a scacchi in regime di green. Comunque tutti sono obbligati ad andare ai box perché il solo provarci ne vale la pena.

Ancora una volta il “bastian contrario” è Kyle Busch che, obbligato a riguadagnare le posizioni perse, non passa in pit lane e torna in testa davanti ai compagni di squadra Jones, Hamlin e Truex. Lo scenario da qui in poi è semplice da capire: Rowdy è l’unico certo che dovrà effettuare ancora una sosta e dunque dalla bandiera verde in poi tirerà ogni giro, gli altri invece – in modalità diverse – dovranno risparmiare carburante dato che sono da uno a quattro giri a corto.

La ripartenza arriva ai -42 e ovviamente Ky.Busch rimane in testa davanti ai compagni di squadra; la caution potrebbe arrivare subito con Ragan che finisce a muro e poi di traverso in pista, ma stranamente la direzione gara fa proseguire la corsa. Pian piano Kyle prende il largo e Jones, che in un primo momento regge il ritmo della #18, cede sul long run (come a inizio gara) e viene raggiunto di nuovo da Truex ed Hamlin.

Busch si ferma ai box per la sua ultima sosta (due gomme) a 26 giri dalla fine lasciando in testa un Jones che praticamente sta aprendo la scia ai suoi compagni di squadra e per questo sembra quello destinato a rimanere a secco per primo. Da dietro intanto sta rimontando con un passo decisamente superiore Harvick, al quale dicono invece che potrà andare tranquillamente fino in fondo. Fra i -20 e i -15 Hamlin (e il suo team) decidono che è finita la fase della prudenza e passano all’attacco. In pochi giri Denny prima sorpassa Truex, poi Jones andando in testa alla gara decidendo che è da primo che si deciderà la sua gara e non da terzo. Il problema per lui è che Harvick lo sta raggiungendo lo stesso e, dopo aver passato un Jones che ha dovuto alzare il piede, ai -10 è nella scia sua e di Truex dopo che ai -30 era a 8″ da loro.

Ad interrompere la suspense è purtroppo la trasmissione di Josh Bilicki che si rompe ai -8 lasciandolo fermo in pista e dunque la caution è obbligatoria. I leader sono costretti a proseguire mentre quelli che sono nelle retrovie si fermano ai box a cambiare gomme oltre che a rabboccare per cercare la svolta alla ripartenza potendo dare il 100%. La speranza di Hamlin e degli altri è che tutto fili via liscio senza ulteriori incidenti, perché le incognite in caso di overtime sarebbero molte. Purtroppo non vengono esauditi: in uscita di curva 1 Kurt Busch si allarga e stringe Stenhouse a muro e come conseguenza Ricky si vendica subito mandando in testacoda la #1 che travolge pure l’incolpevole McDowell che è lì al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Malgrado tutte le preoccupazioni di piloti e crew chief l’overtime scorre via liscio: Hamlin mantiene la prima posizione davanti a Jones, passato da quarto alla ripartenza precedente, e vince la terza gara stagionale (di cui due 1-2-3 JGR) davanti allo stesso Erik, Truex, Byron e Larson, protagonista di una ottima gara dopo i troppi incidenti dell’ultima settimana. Completano la top10 Harvick (ultime due ripartenze non eccezionali), Hemric, Keselowski, Ky.Busch e Blaney.

In campionato cambia poco: in vetta Logano (13° dopo una strategia finale fin troppo prudente e peggiore del Team Penske malgrado Keselowski e Blaney abbiano pure baciato il muro) riesce a guadagnare addirittura tre punti a Kyle Busch ed ora il suo vantaggio è di sei lunghezze. In coda alla top16 tutti hanno portato a casa delle belle prestazioni tranne Suarez (ancora tanti piccoli errori che hanno delle conseguenze enormi) che scivola così a 31 punti dalla qualificazione mentre Johnson è ancora il primo degli esclusi, seppur solo a -12 da Bowyer e Newman.

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series in Iowa secondo successo in carriera nella categoria per Chase Briscoe, il quale approfitta della strategia azzardata di Christopher Bell e del suo team. Il pilota del JGR è strafavorito e conquista pure la pole davanti a Briscoe; al via le posizioni rimangono immutate. Dopo pochi giri Cindric in curva 2 bacia le barriere dopo che non era completamente davanti ad Allgaier e questo segnerà la fine della sua gara dato che al giro 45 fora l’anteriore destra e finisce a muro con l’incolpevole Gragson che lo tampona. Dietro a Custer e Briscoe c’erano Jones, Custer in rimonta, Herbst e gli spettacolari Reddick e Allgaier che si sorpassano a vicenda numerose volte. La caution permette però di movimentare le strategie: Smith e Clements non si fermano dato che alla ripartenza mancano solo otto giri alla fine della stage (a sorpresa sono gli unici dato che per la gara ci sono a disposizione solo tre set di gomme), ma il loro tentativo non paga e in mezzo giro Bell è già di nuovo in testa e conquista il traguardo intermedio davanti a Custer, Briscoe, Jones e Allgaier.

La seconda stage vede la prosecuzione del monologo di Bell, interrotto solo dalla caution per il testacoda di Herbst. Prosegue invece la stagione difficile di Brandon Jones che – dopo essere stato anche secondo – viene stretto a muro da Haley quando lottano per la sesta posizione e da lì inizia un calvario che lo porterà al ritiro. Christopher vince, pure senza forzare, il traguardo intermedio davanti a Briscoe, Reddick, Custer e Haley. La gara sembra ormai avviata verso una normale conclusione, ma non sarà così.

Ad accendere la miccia ai -99 è l’incidente di Starr. I team hanno ancora un set di gomme ai box e da qui si può andare al traguardo, ma è ancora presto per montarlo. E invece quasi tutti vanno incredibilmente in pit lane lasciando in testa dei big Nemechek, Sieg e Annett. La gara si complica invece per Custer e Briscoe che si prendono una penalità in pit lane e saggiamente tornano ai box a rimontare le gomme usate lasciando quelle fresche per più avanti. Chase riuscirà a sfruttarle, Cole no dato che pochi giri più tardi finisce a muro in curva 3 in un incidente abbastanza strano (macchia d’olio o cedimento meccanico?). Briscoe e gli altri aspettano ancora l’attimo vincente. A regalarglielo ci pensa Annett che finisce in testacoda a poco meno di 50 giri alla fine. Briscoe, Nemechek e Sieg effettuano ora l’ultima sosta e alla ripartenza ai -43 volano. Solo un fenomeno come Bell, con gomme più vecchie di circa 50 giri, è in grado di resistere. Il primo ad attaccare Christopher è Nemechek, ma la contesa viene sospesa per il motore di Brown che esplode (e durante la caution Bassett tampona un mezzo dei commissari all’ingresso della pit lane – aperta – e nascosto dalla nuvola di filler).

L’ultima ripartenza è ai -22 e i tre battagliano un po’ troppo, al punto che Bell scappa via. Quando Briscoe emerge dalla lotta Bell ha circa 1-1.5″ di vantaggio e sembra in grado di gestire la situazione, ma ai -10 crolla e a sei giri dalla fine Briscoe lo attacca e lo passa andando a prendersi la vittoria; Bell mantiene la seconda posizione davanti a Nemechek, Gragson e Reddick. In campionato cambia poco, Bell rimane in vetta alla griglia playoff, Reddick si difende e Custer invece perde molti punti dai due rivali.

Nella gara della Truck Series a Pocono secondo successo valido per i playoff per Ross Chastain, il quale ha dominato dalla bandiera verde a quella a scacchi. A conquistare la pole in una gara che si preannuncia intensa (mancano solo tre gare ai playoff e molti big come Rhodes, Burton e Gilliland sono finiti fuori dai virtualmente qualificati) è Austin Hill, ma a prendere il comando all’esterno della prima curva è Chastain; pochi istanti dopo dietro di loro Friesen finisce loose all’interno del 3-wide e va a muro mettendo in grande pericolo il suo posto ai playoff; alla ripartenza scena simile con Dauzat contro le barriere. Dei primi 8 giri se ne sono disputati meno di mezzo e quando alla bandiera verde Currey finisce in testacoda in mezzo al gruppo (e Sauter rimedia qualche ammaccatura che lo costringe ai box e perderà un giro) la Nascar decide di chiudere non uno bensì due occhi e si prosegue con Chastain che vince la prima stage.

Nella seconda stage succede poco escludendo Creed che  – come ci ha purtroppo abituato – bacia il muro dopo un buon inizio e la strategia che fa fermare Chastain, Ankrum ed Eckes prima dell’interruzione con l’obiettivo di andare avanti fino al traguardo, anche se al limite, col pieno. Burton invece punta sui punti della stage e dunque prosegue andando a conquistare il traguardo intermedio. Completato il giro di soste Chastain torna in testa e non la lascerà più fino alla fine. Ankrum prova a seguirlo ma l’elastico che fa – fra 1″ e 4″  di gap – è troppo ampio per portargli un attacco. Burton forse è il più veloce in pista, ma una volta che si è liberato del traffico è a 6″ da Ross e così la rimonta finale è troncata dalla fine della gara. Chastain vince così davanti ad Ankrum, Burton, Eckes e Moffitt. In campionato Ross aggancia proprio Moffitt a quota due successi mentre in coda Friesen scivola a soli 13 punti su Burton, primo degli esclusi dai playoff.

I risultati odierni

La classifica della “Gander RV 400”

La classifica generale

Così il campionato a 5 gare dai playoff

I prossimi appuntamenti

La Nascar inizia il mese di agosto fin da subito. Infatti giovedì i Truck scenderanno in pista sul dirt track di Eldora per una gara che si preannuncia spettacolare. Ma anche le altre due categorie non si risparmieranno: sabato la Xfinity Series comincia con il mese degli stradali al Watkins Glen e domenica sarà il turno della Cup Series sempre sul circuito storico dello stato di New York.

Immagine: GettyImages per nascar.com

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO