NASCAR | Larson ritorna alla vittoria alla All-Star Race!

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
19 Maggio 2019 - 18:30
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Sembra che il 2019 sia l’anno del ritorno alla vittoria in forma però non ufficiale. Dopo il successo di Jimmie Johnson in “The Clash”, la gara di esibizione che apre la stagione a Daytona, con il sette volte campione che nelle gare che contano il campionato tuttavia è a secco da Dover 2017, Kyle Larson fa lo stesso a Charlotte addirittura non una, bensì due volte. Il giovane pilota californiano, a bocca asciutta anch’egli da quasi due anni (Richmond in chiusura della regular season), infatti vince l’Open accedendo alla All-Star Race dove porta a casa un assegno da un milione di $. Per Larson è una vittoria che, abbinata ai buoni risultati recenti, può segnare la sua svolta in questo 2019, dopo un buon 2018 senza vittorie (ma con ben sei secondi posti) ed un inizio di campionato molto al di sotto delle aspettative.

Le gare

OPEN

All’Open sono iscritti 24 piloti che si contendono gli ultimi quattro posti in griglia per la All-Star Race, tre per i vincitori delle rispettive stage ed uno per chi ha conquistato il Fan Vote, di nuovo molto interessante perché finalmente Elliott è qualificato di diritto e non si prende così un posto scontato, essendo lui il nuovo pilota più popolare.

A conquistare la pole nelle qualifiche “normali” (su giro secco) è Daniel Hemric, il quale comanda a lungo davanti alla sorpresa McDowell. Le stage sono brevi e i piloti si abituano in fretta al pacchetto aero testato qui e che prevede due sfoghi aggiuntivi e uno splitter diverso per evitare un calo drastico del carico aerodinamico in scia e quindi gli animi si accendono in fretta. I tre big (Larson, Bowman e Byron) sono costretti alla rimonta da centro gruppo e, quando i tre sorpassano McDowell a metà stage, Hemric ha già un vantaggio di 1″ che non diminuisce. A ribaltare le carte ci pensa McLeod, il cui motore va in fumo ai -4. Hemric, Larson e Wallace non si fermano ai box a differenza di Bowman e Byron, relegati in sesta e settima posizione.

La prima stage si conclude all’overtime: Larson e Wallace scattano bene ed Hemric perde terreno, Bubba resiste al più quotato Kyle e passano un giro e mezzo affiancati, poi alla penultima curva la #43 entra un po’ troppo decisa ed è costretta ad allargare la traiettoria quel tanto che basta ad un Byron in rimonta con gomme fresche per affiancarlo e – dopo aver fatto il rettilineo fiancata contro fiancata – William beffa Bubba per soli sei millesimi andando a conquistare la stage ed un posto per la All-Star Race.

Dopo che Wallace, Larson ed Hemric vanno ai box (anche per riparare la carrozzeria), la seconda stage parte con Bowman e Suarez davanti a tutti, ma fra di loro si inserisce anche Preece. A metà dei 20 giri però la coppia #88-#41 allunga lasciando Preece in balia dei rimontanti Hemric e Larson. Il recupero di Daniel si ferma però contro la #47: ai -3 Hemric attacca Preece in curva 1 e alla 2 è largo al punto da stringerlo contro il muro, entrambi non mollano e arriva un nuovo attacco sotto forma di slide job in curva 3-4, ma non riesce a completarlo al punto che prima finisce contro le barriere e poi costringe Preece a tamponarlo. A questo punto Ryan perde la pazienza e pochi metri dopo manda in testacoda Hemric sul prato centrale e arriva ancora una volta una caution che riapre tutto. Bowman e Wallace non si fermano ai box e ripartono davanti a tutti, Suarez cerca e trova un varco per affiancarli ma ancora una volta Bubba resiste e questa volta la prova di forza funziona, al punto che Suarez è costretto a tagliare sull’erba per sorpassare al traguardo la #43. La manovra non funziona e il messicano finisce in testacoda consegnando a Wallace il secondo biglietto per la All-Star Race. Nei box c’è il tempo per una commovente intervista, l’ennesima per Bubba che sta passando un momento difficile, ed un altrettanto emozionante abbraccio con il suo migliore amico Ryan Blaney.

L’ultima stage è da soli 10 giri e sono rimaste in pista appena 15 vetture, tra cui Bowman, Suarez e Larson, per soli due posti. Daniel si toglie subito dai giochi, dato che dopo la sosta per riparare i danni non riuscirà più a rimontare. Ty Dillon ci prova a piazzare la sorpresa con una strategia alternativa, ma Larson, dopo una breve battaglia con DiBenedetto, passa al comando ai -4 e va a vincere l’Open. L’ultimo posto in griglia grazie al Fan Vote (pronostico rispettato dopo le classifiche parziali pubblicate la scorsa settimana) va ad Alex Bowman che negli ultimi giri aveva raggiunto ma non sorpassato Ty Dillon per la seconda posizione.

ALL-STAR RACE

Al termine delle consuete qualifiche-spettacolo a prendersi la pole nella All-Star Race è Clint Bowyer, ma poco dopo il via della prima delle quattro stage (di 30, 20, 20 e 15 giri rispettivamente) in testa ci sono già gli ultimi due vincitori qui, Harvick – in livrea shocking su base rosa per una scommessa persa a Homestead dal suo sponsor – e Kyle Busch. La coppia da 16 vittorie complessive nel 2018 va in fuga mentre dietro di loro Bowyer fa un po’ da tappo al gruppo che già si anima con piccoli contatti con le altre vetture e con il muro.

Dopo qualche giro Truex riesce a liberarsi di Bowyer, mantiene nel mirino il duo di testa e, quando Busch inizia ad attaccare e affiancare Harvick, Martin riesce pure ad avvicinarsi a loro. Ai -12 Rowdy passa in testa alla gara e stacca leggermente i due avversari. Così come successo nell’Open, ai -4 arriva la caution, con il compagno di squadra Jones che fora sul rettilineo opposto. A sorpresa solo Keselowski non si ferma ai box, Harvick e Truex non hanno delle buone soste e così Kyle Busch deve solo superare Brad e controllare negli specchietti la rimonta di Kevin per aggiudicarsi la prima stage.

Uscito Truex dalle prime posizioni, ci entra di prepotenza Logano grazie ad una sosta veloce ed una buona ripartenza. L’inizio della seconda stage è ancora di Ky.Busch, ma è solo uno sprint, dato che un già ammaccato Newman si tocca con Wallace e plana sull’erba artificiale davanti al traguardo. Altro restart e Logano segue Busch da vicino finché può, poi deve badare ad un Larson in rimonta e a Blaney senza tuttavia venire sorpassato. Nel finale Larson cede un paio di posizioni e scivola anche dietro a Byron, ma il più è fatto dato che ha evitato tutti i guai del partire penultimo. Harvick vince così la seconda stage davanti a Logano, Blaney, Byron e Larson ed un Kyle Busch incapace di rimontare

Il secondo giro di soste è stranamente per tutti e solo Bowyer prova la tattica delle due gomme fresche, ma alle sue spalle c’è Logano dato che Harvick perde ben sette posizioni in pit lane. Clint rimane in testa per un giro e mezzo, poi la #22 si porta in prima posizione e lì ci rimane a lungo. Nemmeno la caution per l’incidente di A.Dillon, che stringe Ky.Busch in curva 3 e poi perdendo il controllo spinge Jones a muro, lo impensierisce e così Joey vince la terza stage davanti a Elliott, Byron, un Keselowski che fatica quando lo stint è più lungo di 5 giri e Truex. Harvick è sesto (e si è salvato con la caution perché aveva appena rallentato a causa di una ruota mal fissata alla sosta) mentre Ky.Busch, dopo il passaggio ai box per riparare la carrozzeria leggermente ammaccata nel contatto con A.Dillon, ha montato già l’ultimo set di gomme a disposizione e allora completa gli ultimi 11 giri della stage ad un ritmo 1-1.5″ più lento di quello di Logano, con la consapevolezza di non rischiare il doppiaggio e la sicurezza di recuperare il terreno perduto saltando la sosta mantenendo anche delle gomme relativamente fresche.

Gli ultimi 15 giri sono netti, quindi le caution non contano e i tempi si dilatano molto così come le strategie. Logano ed Elliott non si fermano ai box puntando sul mantenere le posizioni in pista e li seguono un Jones ammaccato e – come detto – Kyle Busch, poi Hamlin, Kurt Busch e Blaney (poi penalizzato) cambiano solo due gomme mentre Truex, Byron, Keselowski e Harvick guidano il gruppo delle soste complete. Alla ripartenza Kyle Busch spinge Elliott in testa e poi lo sorpassa mentre Logano, senza aiuti altrui, si deve accodare in terza posizione.

Il nervosismo sale e la competizione passa di livello: ai -13 da un 4-wide con protagonisti Johnson, Truex, Hamlin e Bowman, Martin ne esce con un tire rub e Denny con una foratura mezzo giro più tardi con conseguente testacoda e caution. In questa occasione solo Truex si ferma ai box (errore fatale per qualcuno?) e si riparte con Rowdy sempre in testa ma arriva il momento decisivo della gara: Logano all’interno spinge Elliott in testa mentre la corsia esterna con Jones e Ky.Busch si disunisce, Joey sembra avere un attimo di esitazione nel decidere se bloccare Kurt Busch dietro di lui o allargarsi al centro. Nel frattempo in questo varco lasciato libero dalla coppia JGR si infila Larson, spinto da Harvick, Logano perde l’attimo, rischia di essere mandato in testacoda dalla #1 e vede la #42 sfilare via a velocità doppia al suo fianco. La spinta di Harvick è talmente buona che Larson passa da sesto a primo in mezzo giro, ma poco dopo Jones fora ancora una volta per un’altra caution.

A questo punto (siamo ai -12) Logano si arrende ed è costretto a cambiare gomme e ripartirà 17°; alla bandiera verde Kyle Busch si affianca a Larson e per qualche metro gli mette il muso davanti ma poi il giovane pilota di Ganassi torna al comando. Il problema è che dietro di lui ora ha due mastini chiamati Harvick e Kyle Busch. Larson però non si fa intimidire, anzi non viene mai attaccato in maniera decisiva e i due veterani commettono un paio di errorini di troppo e si scambiano le posizioni, favorendo l’allungo della #42. Nel frattempo Logano rimonta come una furia, ma avrebbe bisogno di una caution per ricompattare il gruppo; Kurt Busch bacia il muro in maniera decisa, ma si rimane sotto green dato che non provoca detriti né rallenta gli altri.

Alla fine tra i due rivali prevale Harvick che si mette all’inseguimento di Larson e lo raggiunge ai -3, ma non c’è spazio per un attacco, nemmeno all’ultimo giro che Kyle approccia forse un po’ troppo prudentemente. Larson vendica così la bruciante sconfitta del 2016 e conquista la sua prima All-Star Race della carriera davanti ad Harvick, Kyle Busch, Logano e Wallace. Ma non solo, facendo così è il primo pilota nella più che trentennale storia di questa competizione a conquistare nello stesso giorno Open e All-Star Race. Mentre Kyle festeggia a suo modo, ovvero facendo un burn out con il volante staccato dal piantone dello sterzo, in pit lane gli animi si accendono.

Come detto i contatti in gara sono stati numerosissimi e le auto che arrivano intatte al traguardo si contano sulle dita di una mano monca, d’altronde quando in palio c’è un milione di dollari per il vincitore e per gli altri una pacca sulla spalla, a volte la pacca diventa qualcosa di più. E Bowyer, uscito dalle prime posizioni presto, appena sceso dalla vettura raggiunge Newman (anche nella top5 dopo essere stato doppiato e finito nell’erba) ancora dentro la vettura e scatena un’incredibile raffica di cazzotti che si interrompe solo quando viene placcato dai meccanici di Ryan. Cosa abbia acceso la miccia in gara non si è capito bene, ma resta il fatto che una rabbia del genere, anche nelle numerose risse della storia della Nascar, non si era mai vista o quasi. I commissari poco dopo annunciano che – come lecito aspettarsi – non commineranno alcuna penalità, ma solamente terranno d’occhio nelle prossime settimane i diretti interessati.

Le altre categorie

Nella gara della Truck Series quinta vittoria stagionale su cinque gare, il massimo a lui concesso, per Kyle Busch che – da grande favorito – non ha mai lasciato troppa strada agli avversari. Dalla pole scatta (malino, come in tutta la gara) Crafton mentre Busch è solo ottavo, ma in appena cinque giri approfittando delle battaglie davanti a lui è già in testa. La prima stage sarebbe sua se la Decker non andasse a muro due volte, con la seconda che provoca una caution ai -6. Busch e pochi altri vanno ai box, lasciando strada libera a Gilliland e Rhodes, mentre dietro di loro c’è Crafton che ha approfittato del traffico in pit lane che ha rallentato Kyle; Matt con gomme fresche passa Todd all’ultima curva e conquista 10 punti preziosi.

Busch alla ripartenza è rimasto ancora nel traffico, ma alla seconda chance ritorna quello del via e sorpassando Crafton, Chastain ed Enfinger si porta in testa e da lì non ha più problemi. Le uniche emozioni le regalano Crafton e Friesen i quali – per tutta la gara – sono praticamente affiancati e si sorpassano a vicenda numerose volte. Anche la stage finale vede Busch unico protagonista e gli unici ribaltoni alla classifica lo regalano tre caution in successione proprio in corrispondenza dell’apertura della finestra per l’ultima sosta. Busch si ferma ai box all’ultima delle tre ai -48 e riparte ancora una volta ottavo, ma 10 giri più tardi riprende Rhodes, lo sorpassa e lo lascia sul posto.

Per Kyle sarebbe una passerella trionfale se Moffitt non forasse ai -8 e lasciasse la carcassa della gomma in curva 3, ma per Rowdy non ci sono problemi che invece ha Sauter, il quale scatta al rallentatore e crea scompiglio nel gruppo senza tuttavia ulteriori incidenti. Busch fa dunque cappotto nel 2019 (56esima vittoria nella Truck Series) e chiude davanti all’ottimo Poole, secondo nonostante un pezzo della sospensione rotta, Friesen, Rhodes e Crafton. In campionato tutto invariato, con Gilliland che sorpassa il compagno di squadra Burton per l’ultimo posto disponibile ai playoff.

I risultati odierni

La classifica della “Monster Energy Nascar All-Star Race”

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend si rimane a Charlotte. Sabato tornerà in pista la Xfinity e domenica notte la Cup Series con la “Coca-Cola 600”, la corsa più lunga in calendario. Breve pausa per la Truck Series che gareggerà in Texas venerdì 7 giugno (24 ore prima della IndyCar per il “crossover weekend”) per la prima delle tre gare del “Triple Truck Challenge”, gare con lo stesso format del “Dash4Cash” della Xfinity Series.

Immagini: GettyImages per nascar.com

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