NASCAR | La situazione della Cup Series al giro di boa

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
30 Maggio 2018 - 14:00
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La CocaCola600, la classica del Memorial Day che si disputa a Charlotte, ha rappresentato per la stagione 2018 della Cup Series un giro di boa fondamentale: 13 gare sono già alle spalle e altrettante ne mancano alla fine della “regular season” prevista a Indianapolis il 9 settembre. Dunque è giunto il momento di tracciare un primo bilancio per individuare chi è già qualificato ai playoff, chi lo è quasi, chi dovrà lottare fino all’ultimo e chi dovrà già inventarsi qualcosa di speciale per diventare la vera sorpresa della stagione.

I due dominatori    

Dopo molte stagioni equilibrate, il campionato ha visto due assoluti dominatori, uno aspettato e uno un po’ meno. Kyle Busch ha sfruttato l’inerzia della fine del 2017 (tre vittorie nei playoff e ultimo a cedere a Martin Truex Jr.) e dopo 4 vittorie (tre consecutive in Texas, a Bristol e a Richmond e quella di domenica a Charlotte) è il leader della classifica con 573 punti, ma soprattutto ha già in tasca 25 “playoff points” che torneranno molto utili in seguito. La sua Toyota Camry sembra al livello di quello del 2017, forte sia sugli short track, sia sugli ovali da 1,5 miglia e la fame di vittorie non manca. La sorpresa, se la si può definire tale, è Kevin Harvick, il quale ha ottenuto addirittura 5 vittorie, ma è dietro a Busch per due principali motivi, uno la vittoria ottenuta con la vettura risultata irregolare a Las Vegas, e il secondo i tre incidenti di Daytona, Fontana e Charlotte. Per questo il pilota dello Stewart-Haas insegue quello del Joe Gibbs Racing di 88 punti in classifica generale e di 1 solo “playoff point” per quello che riguarda – appunto – i playoff. La Ford ha stupito molto dato come era andata la scorsa stagione, ma un anno di esperienza in più per Harvick con la casa dell’ovale blu dopo 15 anni con la Chevy ha pagato. A questo punto mettere Busch e Harvick già tra i quattro che si contenderanno il titolo a Homestead è scontato, soprattutto se si pensa che a questo punto lo scorso anno Truex aveva solo 18 “playoff points”.

Gli altri piloti già qualificati ai playoff

Anche se manca ancora la certezza matematica, dato che solo in sei hanno vinto finora e difficilmente si raggiungerà la quota – mai toccata – di 17 piloti diversi in victory lane, gli altri quattro piloti che hanno ottenuto un successo possiamo considerarli già sicuri di un posto nella post-season. Il primo della lista è Joey Logano. Se l’anno scorso mi aveste detto che Logano avrebbe vinto una gara, ottenuto 10 top10 con nessun ritiro e fosse stato secondo in generale, avrei riso. E invece è tutto vero. Dopo la debacle della scorsa stagione con la mancata qualificazione ai playoff, il pilota che ha beneficiato di più della rinascita Ford è stato proprio Logano, il quale dunque può già guardare avanti. Manca ancora qualcosa, e la gara di Charlotte lo dimostra, ma la costanza di rendimento c’è.

Chi storce un po’ il naso è il vincitore dello scorso campionato, ovvero Truex. Solo una vittoria – ma dominando – a Fontana e per il resto tante top5 senza avere lo spunto decisivo per battere o Harvick o Ky.Busch. Le qualità sue e del team non sono in dubbio, ma per difendere il titolo fino all’ultimo serve qualcosa in più. A soli 9 (sì, solo nove!) punti da Truex c’è Clint Bowyer. Come per Harvick, un anno in più con lo Stewart-Haas e la Ford gli hanno fatto bene e così Clint ha ritrovato la vittoria a Martinsville, una nuova giovinezza a 39 anni (compiuti tra l’altro proprio oggi) e – soprattutto – il sorriso. 

A pescare il jolly è stato Austin Dillon grazie alla vittoria alla Daytona500. Senza questa al momento sarebbe 19° in classifica generale, senza speranze di qualificarsi ai playoff. Il pericolo di uscire dalla top30 in generale, condizione fondamentale per essere ammessi ai playoff, non c’è (è a +99 su Trevor Bayne), dunque deve concentrarsi per trovare la velocità necessaria per non essere eliminato subito al primo round dei playoff.

Chi è già quasi certo della qualificazione

Sono ben sei (che con i sei già qualificati portano a 12 il totale sui 16 posti a disposizione) i piloti che a metà della “regular season” possono ritenersi abbastanza tranquilli per i playoff. In ordine di classifica sono Brad Keselowski, Kurt Busch, Denny Hamlin, Kyle Larson, Aric Almirola e Ryan Blaney. Il loro vantaggio sul taglio varia dai 141 punti del pilota della Ford #2 al +79 di quello della #12. Per loro l’obiettivo è quello di mettere al sicuro una vittoria al più presto, dato che tutti questi hanno dimostrato di avere la velocità per farcela. Le occasioni non mancheranno e tutti loro hanno circuiti che amano fra quelli che mancano. Con questi piloti, ai playoff ci sarebbero i team Penske e Stewart-Haas al completo, a dimostrazione che la ritrovata competitività della Ford non vale solo per le prime guide, ma anche per le seconde linee.

Chi dovrà lottare fino all’ultimo

Escludendo il discorso vittoria, la quale regala ovviamente un posto automatico ai playoff, verosimilmente ci sono 10 piloti in lotta per gli ultimi 4 posti.  Il range varia dai 31 punti di vantaggio di Johnson sul taglio, al distacco di 66 punti di Newman dal 16° e ultimo posto utile. Scegliere oggi i quattro qualificati e soprattutto i sei eliminati è molto dura, data la qualità e il talento dietro questi nomi: Johnson, Jones, Bowman, Elliott, Stenhouse, Menard, Suarez, McMurray, Byron e Newman. Come si può vedere in questo gruppo ci sono molte Chevy, soprattutto tutte e quattro le vetture del team Hendrick che hanno sofferto il debutto della nuova Camaro, il cui rodaggio sembra finito, dato che domenica a Charlotte si sono ben comportate occupando numerose posizioni della top10. La situazione per la squadra sarebbe notevolmente migliore se Elliott non fosse incappato in due penalità per complessivi 45 punti che lo relegano invece a condividere con Stenhouse la 16esima e ultima posizione utile, ma il trend è positivo. Ad oggi la mia personale griglia playoff rispecchia la top16 attuale, ma mai dire mai, tutto può succedere in 13 gare.

In cerca di un miracolo

Chi ormai è obbligato a vincere e dovrà farlo in circostanze eccezionali sono i piloti che attualmente sono fra la 23esima e la 30esima posizione: Wallace, Allmendinger, Ragan, Kahne, Buescher, McDowell, Ty Dillon e DiBenedetto. Quattro di questi (Allmendinger, Ragan, Kahne, Buescher) hanno già vinto in carriera, molti recentemente, ma verosimilmente solo in due avranno una chance: AJ a Sonoma e al Watkins Glen e Ragan a Daytona. Per gli altri c’è solo da sperare nel miracolo, un po’ come fece Buescher nel nebbione omerico di Pocono nel 2016.

Le gare mancanti

Come detto, al taglio mancano ancora 13 gare (e 2 weekend di pausa) e ce ne sono per tutti i gusti. Ci sono le due gare di Pocono, le due gare sull’ovale da 2 miglia in Michigan, ci sono gli stradali di Sonoma e del Watkins Glen, c’è uno superspeedway come Daytona, 2 sole gare sugli ovali da 1,5 miglia (Chicago e Kentucky), 2 short track come New Hampshire e Bristol (l’unico dove si è già corso, vittoria di Kyle Busch), il particolarissimo Darlington e il gran finale sulla Brickyard di Indianapolis.  Di chance ce ne sono, starà ai piloti coglierle.

La situazione attuale 

Immagine: GettyImages per nascar.com

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