NASCAR | Kyle Busch torna alla vittoria a Phoenix

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
12 Novembre 2018 - 14:00
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Su una pista dominata da Kevin Harvick negli ultimi anni alla fine a vincere è stato il suo rivale numero uno per il titolo Kyle Busch. E fa impressione vedere che il pilota del Joe Gibbs Racing non vinceva nel deserto dell’Arizona addirittura dal novembre del 2005, la seconda vittoria in carriera per l’allora rookie del Team Hendrick. Quello di ieri è invece il successo numero 51 in Cup Series, l’ottavo stagionale, proprio tanti quanti ne ha ottenuti Harvick che, dopo una stage dominata e una foratura, si è dovuto impegnare per qualificarsi. L’opposto è successo a Truex, in difficoltà nelle prime fasi ma che poi ha potuto gestire il finale di gara. Così i cosiddetti big3 raggiungono Logano al gran finale di Homestead.

La gara

Il rinnovato ovale di Phoenix, con la linea di partenza spostata prima della cosiddetta dogleg, ispira curiosità per quanto riguarda la gestione delle ripartenze. Ma nessuno sa che sarà decisiva anche per altre questioni. Ma andiamo con calma e dalla pole parte il grande favorito della gara Kevin Harvick, il quale dopo la penalità subita in settimana non è più certo del posto a Homestead, anzi deve difendere solo tre punti di vantaggio sul compagno di squadra Kurt Busch.

Al via Harvick mantiene la prima posizione davanti a Elliott e Blaney mentre rimangono intrappolati nel gruppo dopo una brutta qualifica quattro protagonisti: Truex, Kurt Busch, Almirola e Bowyer sono infatti fra la 13esima e la 16esima posizione. La prima stage non vede incidenti e quindi il long run seleziona il gruppo. C’è chi va bene, come Elliott che si mantiene sempre a meno di 1″ da Harvick o Kurt Busch che rimonta posizione su posizione, e chi va male come Logano, il quale precipita dalla nona alla 20esima posizione ad un passo dal doppiaggio, e Bowyer, in difficoltà di assetto, di comunicazioni radio e che ha anche baciato il muro.

Tutto sembra tranquillo quando al giro 73, a due dalla fine della stage, Harvick fora. Purtroppo per lui lo fa dopo l’ingresso della pit lane e quindi prima si deve fare un giro su tre ruote e poi effettua la sosta con la corsia dei box chiusa. Ma nella sfortuna è fortunato perché perde (per un pelo) solo un giro e non due e quindi la sua gara è ancora salva. Elliott eredita il comando e vince la stage davanti a Blaney, Hamlin, Kurt Busch e Keselowski.

A questo punto della gara, con Elliott in testa, virtualmente le quattro auto eliminate dai playoff sarebbero le quattro dello Stewart-Haas Racing, ma questa coincidenza dura poco dato che alla ripartenza Kurt Busch sorpassa Elliott e passa lui al comando (e a Miami). Chase soffre le ripartenze e questo condizionerà la sua gara anche più avanti. Il secondo colpo di scena arriva al giro 97, quando Logano fora la posteriore sinistra alla dogleg e finisce a muro; per Joey la gara finisce qui, e ringrazia il fatto di aver vinto a Martinsville, ma le forature no. Intanto Harvick era appena diventato il lucky dog e quindi torna a pieni giri.

Al giro 135 a forare è Clint Bowyer e per lui non solo finisce la gara ma anche la corsa al titolo. La gomma in questione è la stessa di Logano e ad essere messo “sotto accusa” è il nuovo layout della pista, che invoglia i piloti a tagliare la dogleg ma anche sollecita molto la meccanica nel passaggio tra banking ed apron. Evidentemente qualche componente tocca o sfrega troppo lo pneumatico e da lì parte la foratura. La Goodyear sta ancora indagando su quanto successo, ma questa pare essere l’ipotesi più plausibile.

Mancano solo 15 giri alla fine della stage e quasi tutti si fermano ai box, compreso il leader Kurt Busch, il quale però commette un’errore veniale ma fatale per la sua gara: nell’ingresso in pit lane accelera troppo e sorpassa la pace car (così come successo proprio qui a Truex e Johnson due anni fa) e secondo il regolamento per lui c’è un giro di penalità. Kurt non la prende bene via radio e ci vorrà l’intervento in prima persona di Tony Stewart per calmarlo.

Truex non si è fermato ai box, insieme ad altri sei piloti, mentre con gomme fresche Kyle Busch e Keselowski sono in quarta fila. La differenza di prestazioni nell’usura delle gomme però è notevolissima e nello sprint finale di 10 giri Kyle Busch sorpassa tutti e vince la stage davanti a Keselowski, Truex, Harvick (già quarto) e Larson. Con la penalità a Kurt e Kyle in testa Harvick ritorna ad essere il quarto di Homestead con gli stessi tre punti di margine che aveva prima della partenza.

L’inizio dell’ultima stage vede quattro piloti in testa (Ky.Busch, Keselowski, Hamlin e Kenseth) che non si sono fermati ai box mentre tutti gli altri hanno optato per due (come Elliott) o quattro gomme fresche. Inizia un altro long run che Kyle Busch e Keselowski gestiscono al meglio mentre Elliott pian piano rimonta e a 88 giri dalla fine, proprio mentre Hamlin fora e va ai box, ritorna in testa alla gara escludendo di nuovo Harvick dalla top4.

La foratura di Hamlin è un campanello d’allarme (stint di quasi 90 giri) e infatti poco dopo Kyle Busch va ai box, così come Harvick, ma proprio durante il giro di soste il debuttante Berryhill va in testacoda all’ingresso della corsia box provocando la caution che rimette a pieni giri Kurt Busch. Con Kyle Busch e Harvick che hanno perso molte posizioni in pista a causa del timing sfortunato della caution, per Elliott sembra andare tutto per il meglio. E invece al pit stop butta tutto all’aria prendendosi una penalità per eccesso di velocità in pit lane. 

Keselowski passa così in testa a 77 giri alla fine davanti a Blaney, ma nessuno sa che in pit lane un dado di una ruota ha centrato il radiatore della #12 e così alla ripartenza Ryan perde potenza, si deve fare da parte ed è costretto al ritiro. Nel gruppo intanto, dopo mille vicissitudini, si ritrovano vicini Kurt Busch e Harvick a duellare direttamente per la qualificazione. La smania di rimontare c’è per entrambi e Harvick tocca leggermente Ragan mandandolo in testacoda provocando un’altra caution. Kyle Busch riesce a scampare all’incidente, ma è costretto ad una sosta per riparare il muso, tuttavia per lui la situazione è quasi sistemata, dato che, grazie ai punti ottenuti nelle stage, gli basta un 33° posto finale per qualificarsi.

Si riparte ai -69 con Keselowski davanti a Truex, ma Larson entra in scena passando in un sol colpo Jones e Truex e si porta secondo. Dietro di loro Kurt Busch e Harvick sono sesto e settimo e a Kevin questa situazione, seppur scomoda, va bene. A 50 giri dalla fine Stenhouse fora e finisce a muro e al giro di soste che precede la bandiera rossa (olio in pista) Jones, Kurt Busch e Hamlin non si fermano, mentre gli altri si dividono ancora fra due (Harvick ed Elliott) e quattro gomme, come ad esempio Kyle Busch, il quale con il ritiro di Stenhouse è sicuro del 33° posto e diventa il secondo pilota ufficialmente qualificato per Homestead. 

Si riparte a 44 giri dalla fine, ma virtualmente la gara finisce qua: Jones finisce loose in curva 1 aprendo la porta a tutti gli altri, per un attimo sono 4-wide e Hamlin ci prova in curva 2 ma finisce a sua volta loose ed è costretto ad allargare la traiettoria. Per sfortuna sua e di molti altri al suo esterno c’è Kurt Busch e lo stringe a muro. Nella carambola che ne consegue la #41 colpisce la vettura di Elliott mentre Harvick e Truex ne escono indenni. Per Kurt Busch c’è un amaro ritiro e la consolazione di Tony Stewart nella foto simbolo del weekend, mentre Elliott perde tre giri e ogni speranza.

Si riparte a 37 giri dalla fine con Jones in testa davanti a Kyle Busch ed Harvick e l’unico a poter riaprire i giochi è Aric Almirola, obbligato a vincere e in questo momento 7° ma praticamente mai nelle primissime posizioni. Questa speranza sembra una piccola fiammella, ma Almirola all’improvviso va on fire. Alla ripartenza passa Keselowski e poi in pista di forza Truex e Jones ed è quarto, ma la sua rincorsa si interrompe quando Bowman va on fire, purtroppo lui letteralmente (radiatore ko nel big one precedente e quindi pochi giri dopo il motore finisce arrosto).

Dopo la seconda bandiera rossa di giornata Larson si ferma ai box per una ruota malfissata e quindi ai -20 Kyle Busch è davanti ad Harvick e Almirola e alla ripartenza Aric si porta pure davanti a Kevin, ma subito dopo Berryhill finisce a muro per la decima (e ultima) caution di giornata. Per Almirola c’è l’occasione della vita e in mezzo c’è solo Kyle Busch, il quale con la vittoria di Aric eliminerebbe un rivale per il titolo come Harvick, ma è solo un pensiero fugace nella sua mente e alla fine prevale la voglia di vincere. Alla ripartenza ai -12 rimane in testa mentre Almirola finisce loose e sia Harvick che Keselowski lo affiancano. Vedendo la #18 che scappa via – favorita dal 3-wide – Harvick alza il piede mentre Brad sorpassa Almirola e si porta in seconda posizione. 

La #2 ha gomme più fresche della #18, ma l’inseguimento non si completa, né arrivano altre caution. Kyle Busch vince davanti a Keselowski, Larson, Almirola e Harvick. Il resto della top10, composto da McMurray, Kenseth, A.Dillon, Byron (che con questo risultato si aggiudica con una gara di anticipo il titolo di “Rookie of the year”) e Wallace, è evidentemente favorito dalla gara ricca di incidenti, ma rende loro onore di essere stati sempre a pieni giri e dunque in lotta per un buon risultato.

Se non fosse stato per Almirola in buona posizione nel finale, i “Championship 4” sono stati decisi dal big one ai -44: sia Kurt Busch che Elliott hanno pagato gli errori commessi in precedenza, altrimenti non sarebbero stati costretti all’inseguimento nel gruppo. Detto di Bowyer, finito ko subito ma mai in corsa nelle ultime tre gare, e di Almirola, forse deluso ma senza rimpianti vista la stagione incredibile, ora l’attenzione è tutta su Kyle Busch, Joey Logano, Martin Truex Jr. e Kevin Harvick. Uno di loro sarà il re della Cup Series del 2018.

Le altre categorie

Per l’occasione le gare di Xfinity e Truck Series sono state approfondite in questo articolo.

I risultati odierni

La classifica della “Can-Am 500”

La classifica generale

La classifica finale del “Round of 8”

Qui invece la classifica completa anche dal 5° posto in giù

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend si chiude il 2018 con l’assegnazione a Miami-Homestead del tre titoli. Come sempre venerdì sarà il turno dei Truck, sabato della Xfinity e domenica della Cup Series.

Immagine: GettyImages e Alejandro Alvarez per nascar.com

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