NASCAR | Kyle Busch pareggia i conti a Pocono

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
30 Luglio 2018 - 10:00
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Pocono sa regalare sempre emozioni perché è imprevedibile. E’ nato così, con una forma strana. E’ un triangolo e le sue tre curve sono diverse fra di loro e molto difficili. Nonostante ciò ci vincono giovani e veterani, ed è anche selettivo per le vetture. Daniel Suarez ha insidiato Kyle Busch ma non abbastanza per togliergli la vittoria, a differenza di quanto successe un anno fa nel duello Blaney-Harvick. Ma a far rimanere senza fiato è stato anche il violento incidente di Bubba Wallace a pochi giri dalla fine. Un’incidente che 20 anni fa sarebbe stato fatale e che invece oggi non ha comportato nessuna conseguenza fisica per il giovane afroamericano fresco di rinnovo del contratto.

La gara

Il format compresso del weekend (disputato solo su due giorni) prevede l’esecuzione di un solo controllo tecnico fra le qualifiche e la gara. E molti team decidono di forzare la mano, tant’è che ben 13 vetture su 40 vengono trovate irregolari e perdono il loro tempo ottenuto in qualifica. Fra di essi ci sono anche Kevin Harvick e Kyle Busch, i quali anzichè partire dalla prima fila si ritrovano 28° e 29° al via. A ereditare la pole position è così Daniel Suarez; è la prima pole in carriera per il giovane messicano del Joe Gibbs Racing.

Al suo fianco parte Denny Hamlin, una volta re di Pocono ma ora in declino tant’è che Suarez rimane in testa per i primi 20 giri seguito dal compagno di squadra e da Elliott. La lunghezza del giro di Pocono – ben 50″ – permette di effettuare una sosta senza venire doppiati e per questo le strategie si moltiplicano, allungando il primo giro di soste per 20 giri. Al termine di questo, in testa la top3 si è ribaltata con Hamlin davanti a Elliott e Suarez mentre a poca distanza ci sono Keselowski e Harvick. Sì, in 40 giri e senza caution il pilota della #4 ha rimontato dalla 29esima posizione alla top5 con sorprendente facilità, ma visti i risultati delle libere non c’è da stupirsi.

Gli ultimi 10 giri della prima stage sono esaltanti: Harvick è quarto in rimonta, ma – a suo dire – nel traffico non rende al meglio. Il più veloce è Elliott che così passa Hamlin prima che Kevin faccia lo stesso con Daniel: è la mossa decisiva. Chase allunga nei giri seguenti e quando la #4 sorpassa i due avversari ha già un margine di 3″ che gli permette di vincere il traguardo intermedio davanti a Harvick, Hamlin, Kyle Busch e Suarez.

Jones e Truex hanno anticipato la seconda sosta e sono in testa alla ripartenza, ma non è giornata per la #78 – vincitrice qui poco meno di due mesi fa – e così rimane solo Erik a difendersi da Elliott e Harvick. I due giovani resistono poco e al giro 65 Kevin completa la rimonta, ma non si accontenta e allunga subito in testa. La seconda stage prosegue secondo la solita routine, anche nel round dei pit stop, con l’unica differenza che, quando questo sta per finire, Corey LaJoie va a muro senza freni in curva 3 per la prima vera caution di giornata. La classifica non viene tuttavia sconvolta e alla ripartenza Harvick rimane davanti a Elliott. Al traguardo intermedio dietro a loro due si piazzano Bowyer, Bowman e Larson.

Stavolta ad optare per la strategia alternativa sono tutte le Toyota e alla partenza della stage finale in testa ci sono il solito Byron seguito da Kyle Busch, Suarez, Jones e Hamlin mentre Elliott e Harvick sono solo ottavo e nono. A 55 giri dalla fine, e con gomme più usurate di almeno 10, Byron resiste egregiamente in testa poi deve cedere alla #18. La ripartenza di Harvick non è felice ed è costretto alla rimonta, ma viene salvato dall’incidente di Keselowski in curva 2 a causa di una foratura.

A 40 giri dalla fine però si consuma il dramma dello Stewart-Haas Racing: per primo Kurt Busch fora poco prima dell’incidente di Keselowski, poi alla sosta si scontrano Harvick e Almirola (e le rispettive pit crew ancora una volta non sono le più veloci) e saranno costretti ad una sosta supplementare e infine Bowyer si prende una penalità per eccesso di velocità ai box. Alla ripartenza sono uno dietro l’altro fra la 27esima e la 30esima posizione. Inoltre la terza rimonta di Harvick viene frenata dalla rottura del motore di Cassill che provoca una lunga caution (curioso il fatto di non aver esposto la bandiera rossa) per pulire la pista.

Dopo una lunga attesa si riparte ai -28 con Busch e Suarez in prima fila e le posizioni rimangono immutate. Il messicano resiste per qualche giro e poi è costretto a cedere. Quando Busch sembra avviato verso la vittoria, a Pocono scende il silenzio a sei giri dalla fine.

Come già successo altre volte negli ultimi anni (vengono in mente gli esempi di Gordon, Johnson, Kahne e McMurray) i freni sono molto sollecitati a Pocono e questa volta a cedere sono quelli della vettura di Bubba Wallace e ciò accade in fondo al rettilineo più lungo verso curva 1. Istintivamente Bubba gira a sinistra verso l’erba anziché puntare a destra per appoggiarsi al muro. La velocità così non diminuisce e l’angolo d’impatto è molto accentuato. Per 30 secondi tutti rimangono col fiato sospeso, finché Wallace riesce a scendere indenne da quello che rimane della vettura e – dopo essersi seduto un attimo – avviarsi a piedi verso l’ambulanza per il controllo medico obbligatorio. Alla fine è solo un grosso spavento e qualche botta che si sentirà solo domani.

Dopo la bandiera rossa si riparte con tre giri da disputare. Busch tiene a bada facilmente Suarez e Jones e sembra avviarsi di nuovo verso la vittoria, ma un contatto multiplo nel gruppo (Almirola e DiBenedetto i principali protagonisti) manda tutti all’overtime. In questa occasione Busch invece non parte bene e in curva 1 ha all’interno Jones e Suarez, ma riesce a mettersi davanti ai due giovani compagni di squadra, il cui duello premette alle #18 di allungare. Jones e Elliott sono costretti ad alzare il piede in curva 2 e così ne approfittano Bowman e Harvick.

Kyle Busch ottiene così la sesta vittoria stagionale, la 49esima in Cup Series, come Tony Stewart, davanti ad un ottimo Suarez, Bowman, l’incredibile Harvick e Jones; completano la top10 Byron, Elliott, Newman, Kurt Busch e Hamlin. Se non fosse che domenica prossima si corre al Watkins Glen direi che in classifica generale ci sono stati gli allunghi decisivi di Busch su Harvick e di Bowman sulla coppia Stenhouse-Menard per il 16° e ultimo posto utile, ma i bilanci sono rinviati di sette giorni.

Le altre categorie

Nella Xfinity Series in Iowa terza vittoria consecutiva per Christopher Bell, un dato che un regular della serie non otteneva addirittura dal 1999 (in quell’occasione il pilota era Dale Earnhardt Jr.). La pole di Sadler dura ben pochi giri e presto emergono i due che si contenderanno il successo per tutta la gara, ovvero Cole Custer e Bell. Alla fine, dopo un bel duello, Bell sembra avviato verso la vittoria, ma a 12 giri dalla fine Briscoe va in testacoda proprio davanti a lui. Il pilota del JGR riesce nel miracolo di non spiattellare le gomme (non ci sono più set nuovi ai box), né di danneggiare la vettura. Alla ripartenza Custer scatta male e così dietro a Bell si mettono i compagni di squadra Brandon Jones e Benjamin, ma il testacoda di Smithley manda tutti all’overtime. Altro restart e Allgaier riesce a emergere in testa dal 4-wide, tuttavia l’incidente fra Tifft e Tullman provoca una bandiera rossa. Il secondo overtime vede Bell emulare quanto fatto da Allgaier poco prima e ritorna in testa conquistando gara e vetta del campionato.

Nella Truck Series a Pocono successo di Kyle Busch. Al terzo tentativo il pilota di Las Vegas ha ottenuta la 51esima vittoria nella categoria che lo mette alla pari con il quattro volte campione e “Hall of Famer” Ron Hornaday Jr. Per staccare Hornaday però Busch dovrà aspettare il 2019, dato che ha esaurito la quota di 5 gare concesse per regolamento. Nella gara non c’è stata storia. L’unico avversario è stato Erik Jones, il quale a due ore dal via non sapeva neanche che doveva correre, poi Noah Gragson è stato messo ko definitivamente da un virus influenzale durante le qualifiche (era in testa nelle libere di venerdì) e il pilota del JGR è stato chiamato in extremis. Jones ha pure tentato il sorpasso a Busch negli ultimi giri, ma poi si è dovuto accontentare della seconda posizione davanti ai staccatissimi Sargeant, Friesen e Haley. In campionato a due gare dai playoff (Michigan e Bristol) tutto immutato.  

I risultati odierni

La classifica della “Gander Outdoors 400”

La classifica generale

Così il campionato a 5 gare dai playoff

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Cup e la Xfinity Series saranno al Watkins Glen. Per la serie maggiore sarà il secondo e ultimo appuntamento su uno stradale puro, per la categoria di mezzo invece sarà l’inizio del classico agosto “alla europea” che la vedrà in pista anche a Mid-Ohio e Road America. La Truck Series invece tornerà in pista fra due settimane in Michigan.

Immagine: GettyImages per nascar.com

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