NASCAR | Harvick domina in Michigan

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
13 Agosto 2018 - 11:00
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Il numero della gara è il 7. No, non per Garrett Smithley (che sulla #7 chiude la gara staccato di sette giri), ma ovviamente per il vincitore Kevin Harvick. Il pilota della Ford Fusion #4 (in settimana è stata presentata la nuova Mustang che correrà dal 2019) vince la settima gara stagionale portando a casa anche entrambe le stage e quindi sette playoff points che lo rimettono provvisoriamente in vetta alla griglia dei playoff. Dietro di lui è successo di tutto, specialmente nelle prime fasi di gara, ma contro Kevin non c’è stato nulla da fare.

La gara

Dalla pole, per la seconda settimana consecutiva, parte Denny Hamlin davanti a Kyle Busch e Harvick; un sorprendente Ryan Newman, protagonista di un ottimo weekend per il RCR, si porta subito dal sesto al terzo posto. All’ottavo giro la prima caution per il testacoda in curva 4 di Erik Jones. Alla ripartenza Kyle Busch e Harvick sorpassano Hamlin ma poco dopo nel centro del gruppo Byron perde il controllo in curva 1 per una probabile foratura e finisce addosso a Truex; la #78 finisce in testacoda, per la #24 invece arriva anche il contatto col muro. La seconda ripartenza non muta le posizioni, anzi la #18 e la #4 allungano sul gruppo guidato ora da Bowman.

La competition caution del giro 25 (pioggia caduta nella notte sul circuito) permette a tutti di effettuare la prima sosta e la maggior parte dei leader opta per cambiare solo due gomme, chi invece deve recuperare posizioni fa solo il pieno. Ennesimo restart e Harvick sorpassa subito Kyle Busch il quale, attaccato pure da Blaney, permette la fuga di Kevin che vince la prima stage davanti agli stessi Busch e Blaney, Kurt Busch e il rimontante Truex. Da segnalare le soste impreviste di Elliott e Larson, che perdono un giro per una ruota malfissata.

Una gara molto strana prosegue col testacoda di Allmendinger – weekend orribile per lui – in pit lane; Johnson prova a smuovere un brutto inizio cambiando solo due gomme e portandosi al comando davanti a Ky.Busch, Blaney, Hamlin e Harvick (altra sosta lenta per il SHR dopo i problemi di Pocono). Johnson trascorre un giro in testa, poi la #18 torna in prima posizione, ma dopo poche tornate Newman finisce a muro per un’altra caution che salva la gara di Elliott e Larson rimettendoli a pieni giri.

Un gruppetto di piloti, fra cui un Johnson alla caccia di qualcosa di disperato, Truex, Suarez e Jones non si fermano e puntano quindi a finire la stage senza ulteriori soste completando 57 giri con il pieno. L’impresa sembra impossibile ma una caution dopo pochi giri (contatto fra Jones e Blaney con la #20 che finisce in testacoda per la seconda volta) riaccende le loro speranze. Johnson decide di ripiegare subito ai box dato che ha le gomme più usurate di tutti e la sua gara finisce praticamente qui. Dopo 85 pazzi giri nelle prime tre posizioni ci sono Truex, Harvick e Kyle Busch, ovvero i cosiddetti big3. Forse la fase caotica della gara è finita, ma non sarà esattamente così. Poco dopo metà gara Harvick riesce finalmente a sorpassare un Truex che deve pensare anche al consumo di carburante e inizia a perdere posizioni. Gli unici che decidono di provarci ancora sono Suarez e – appunto – Truex: il messicano effettua la sua sosta a tre giri dalla fine della stage, Martin invece rimane a secco il giro successivo quando la pit lane è stata già chiusa. La conseguenza è che Suarez ripartirà 29° ma a pieni giri, Truex invece in coda al gruppo e staccato di un giro.

In testa alla corsa Harvick non ha problemi e vince la seconda stage davanti a Kyle Busch, Blaney, Kurt Busch e Austin Dillon. Finalmente all’inizio della stage finale tutti si mettono sulla stessa strategia e si può ripartire. Dopo un paio di grossi rischi presi da Logano, in rimonta dopo aver sostituito addirittura un ammortizzatore nel giro di formazione senza perdere nessun giro, a finire a muro è Ty Dillon. La dinamica è molto particolare, dato che centra un detrito notevolmente grande (una batteria?) poco prima dell’ingresso in curva 3. L’impatto è devastante per il muso della sua Chevy, tant’è che finisce dritto contro le barriere senza poter rallentare molto.

Logano e Larson guidano un folto gruppo in pit lane a 60 giri dalla fine, ma è chiaro che servirà un miracolo per arrivare fino in fondo senza ulteriori soste. Purtroppo per loro gli imprevisti in questa gara caotica sono finiti e non ci saranno ulteriori caution. Harvick allunga su Austin Dillon e Keselowski e solo la prudenza del muretto della #4 (quattro gomme cambiate contro le due degli avversari) permette a Dillon di sorpassarlo durante il giro delle soste e sognare brevemente, ma alla fine le posizioni ritornano quelle originarie.

Kevin Harvick vince così la settima gara stagionale (e il figlio Keelan si fa il giro d’onore al posto del passeggero) davanti a Keselowski, Kyle Busch, l’ottimo Austin Dillon (che perde il secondo posto per una foratura a un giro e mezzo dalla fine) e Blaney. Completano la top10 Kurt Busch, Almirola, Hamlin, Elliott e Logano.

A tre gare dal taglio Harvick sorpassa Kyle Busch nella classifica dei playoff points (40 a 35), ma ci sono ancora molti conti da fare. A Bristol sabato notte potrebbero qualificarsi per la post-season molti piloti – Kurt Busch, Keselowski, Blaney, Hamlin e Larson – pur senza ottenere l’agognata vittoria. Oltre il 7, l’altro numero della gara è il 62: Kyle Busch ha 62 punti in classifica generale su Harvick (e anche qui ci sono in ballo numerosi playoff point) e Bowman ha 62 punti di vantaggio su Stenhouse per il 16° e ultimo posto disponibile.

Le altre categorie

Nella Xfinity Series a Mid-Ohio vittoria in rimonta per Justin Allgaier dopo un testacoda nel finale di gara. Dalla pole (ottenuta con ampio margine) scatta Austin Cindric sulla #22 del Team Penske, vettura con cui correrà tutti i playoff. Cindric conferma di essere molto bravo sugli stradali nonostante non abbia neppure 20 anni e guadagna sugli avversari. Al momento della sosta prima della fine della stage ha ben 6″ su Allgaier che, invece, non si ferma ai box e vince così la stage davanti a Sadler, Ryan Truex, Chastain e lo stesso Cindric. La seconda stage non vede troppi incidenti e Cindric la vince davanti a Tifft, Bell, Custer e Hemric. Austin continua a dominare la gara e solo gli imprevisti possono togliergli la vittoria e purtroppo per lui ne succedono. La svolta della gara è a 15 giri dalla fine: Custer manda in testacoda Allgaier all’ultima curva e nel parapiglia che ne segue Tifft tocca Reddick; mezzo giro dopo Tyler fora la posteriore sinistra finendo spiaggiato sul cordolo. In occasione della caution si ferma gran parte del gruppo, ma non i leader. Alla ripartenza ai -11 Sadler tocca Bell e ne approfittano Allgaier e Hemric per guadagnare le posizioni perse in pit lane. Due giri più tardi un’altra caution ricompatta il gruppo e ai -6 Allgaier salta in due curve da quinto a secondo e si mette in caccia di Cindric. Purtroppo per Austin le gomme di Justin sono più fresche di 20 giri e la differenza si sente: a quattro giri dalla fine arriva il sorpasso con Allgaier che concede una chance a Cindric alla curva successiva dato che finisce lungo, ma la trazione della #7 è nettamente superiore e così rimane in testa. Allgaier vince così la terza gara stagionale davanti a Cindric, Hemric, Tifft e Ryan Truex. In campionato Bell mantiene una 20ina di punti di vantaggio sul quartetto al suo inseguimento.

Nella Truck Series in Michigan quarta vittoria stagionale per Brett Moffitt, ancora una volta grazie ad un sorpasso decisivo all’ultimo giro. Dalla pole parte John Hunter Nemechek, ma subisce gli attacchi di Gilliland e Gragson, con quest’ultimo che al quinto giro si porta in testa. Il terzetto sembra allungare, ma la fuga viene ripresa e Friesen sorpassa tutti e tre gli avversari per vincere la prima stage. Contrariamente alle ipotesi, quasi tutti rientrano ai box e Moffitt (l’unico che non si è fermato) riparte in testa davanti a Gilliland, Enfinger e Friesen. Todd riparte malissimo e permette a Enfinger di sorpassare tutti, ma dopo un paio di giri Mills va a muro per la prima “vera” caution della gara; Enfinger controlla bene gli avversari e si aggiudica la seconda stage. Le diverse strategie permettono ad un Crafton in difficoltà di iniziare la stage finale in testa, ma braccato da Gragson e Friesen. Gragson passa al comando poco prima dell’inizio dell’ultimo giro di soste. Quando questo si deve ancora concludere, Sargeant tampona Snider mandandolo in testacoda. Alla ripartenza a 18 giri dalla fine rimangono in cinque a contendersi la vittoria: Gilliland, Moffitt, Sauter, Gragson e Nemechek. Ben presto Todd esce dalla contesa e rimangono le due coppie Sauter – Moffitt e Nemechek – Gragson. All’ultima curva Moffitt riesce a infilare Sauter e beffarlo per soli 25 millesimi. In campionato è quasi tutto deciso, dato che a Sauter giovedì a Bristol basterà prendere il via per vincere la regular season; per gli ultimi posti cambia poco, dato che Todd Gilliland non ha vinto e gli rimane un’ultima chance per farlo e qualificarsi ai playoff.

I risultati odierni

La classifica della “Consumers Energy 400”

La classifica generale

Così il campionato a 3 gare dai playoff

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Nascar fa tappa a Bristol per la classica tripla gara in notturna: giovedì correranno i Truck, venerdì la Xfinity e sabato la Cup Series. 

Immagine: GettyImages per nascar.com

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