NASCAR | Harvick cala il poker a Dover!

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
7 Maggio 2018 - 10:30
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Kevin Harvick ha sbancato il casinò di Dover, portandosi a casa 60 punti su 60 e riprendendosi la vetta della griglia playoff grazie al ritiro di Kyle Busch. Un dominio che era solo intuibile dai dati delle prove libere e che Brad Keselowski prima e Clint Bowyer poi hanno solo scalfito. Clint è colui che è stato anche più vicino a “rubare” la vittoria al compagno di squadra Harvick, dato che era in testa durante la bandiera rossa a 80 giri dalla fine, resasi necessaria per la tanto temuta pioggia iniziata a cadere, ma che alla fine era solo una nuvola passeggera. 

La gara

Larson conquista le qualifiche, ma l’aver passato i controlli tecnici pre-gara solo al quarto tentativo lo fanno retrocedere in fondo al gruppo con Bowman e Austin Dillon. Sotto un cielo plumbeo, in prima fila si presentano così Harvick e Truex, con il primo favorito della gara e leader dopo il via. Passano pochi giri e Wallace tocca McDowell mandandolo in testacoda. Sarà uno dei pochissimi contatti in tutta la gara. Nessuno, tranne i penalizzati citati in precedenza, si ferma ai box e al settimo giro la gara è già ripresa con Harvick sempre al comando.

Fin dai primi giri Kyle Busch lamenta una strana vibrazione, ma nonostante ciò è molto veloce e dal quarto posto dei primi giri si porta in terza posizione sorpassando Elliott. Trascorre un’altra manciata di giri e LaJoie rompe il secondo motore in tre giorni e l’ennesimo della sua sfortunata stagione. Durante questa caution i leader si fermano ai box e Bowman passa in testa davanti a Larson. Alla ripartenza Cassill (terzo) crea un po’ di scompiglio ma alla fine ne escono tutti indenni. I due piloti della Chevy reggono il ritmo nonostante le gomme usurate, ma alla lunga cedono.

Alla lunga si capisce anche che se tutti vogliono arrivare alla fine della stage senza ulteriori soste dovranno risparmiare carburante. Il trio di testa è formato da Keselowski, Truex e Harvick: il primo risparmia forse fin troppo, il secondo fora a 20 giri dalla fine della stage, il terzo ricomincia il suo dominio. Dietro succede di tutto. Larson si deve fermare e una penalità lo relega a tre giri, Newman e Menard forano ma è solo il sintomo dello stesso problema meccanico ad una ruota; concluderanno staccati di oltre 30 giri. In casa Toyota invece Jones si ferma ad un paio di giri dalla fine della stage (perde un giro che non recupererà più terminando 18°), mentre Hamlin rimane addirittura a secco e chiude a passo d’uomo perdendo punti preziosi prima di infilarsi in pit lane. In sintesi Harvick vince la stage davanti a Kyle Busch, Keselowski, Suarez e Kurt Busch.

Il pilota della Ford #4 è in testa fino alla caution causata dalla #99 di Derrike Cope (debutto non fortunato per la seconda vettura dello StarCom Racing); qui Keselowski torna in testa e tiene a bada Harvick per una 40ina di giri ma poi è costretto a cedere la prima posizione. Kevin vince così una tranquilla seconda stage davanti allo stesso Keselowski, Kyle Busch, Johnson e Bowyer.

Harvick rimane al comando della gara anche dopo la caution per l’incidente di Cody Ware in apertura di stage. In questa occasione si notano i pit stop di Stenhouse, Logano, Johnson e Byron. Le due Ford recupereranno numerose posizioni mentre le due Chevy del team Hendrick rimarranno imbottigliate nel traffico e non guadagneranno più. A 130 giri dalla fine la trasmissione di Kyle Busch cede definitivamente e lo fa in maniera spettacolare, lasciando pezzi e olio per tutta la pista, con i commissari che reagiscono in ritardo e chiamano la caution dopo un giro in cui in molti rischiano di finire a muro, ma per fortuna tutti ne escono indenni.

Le diverse strategie mettono Stenhouse in testa con McMurray al suo fianco. Il problema è che la Ford #17 riparte bene e tutti coloro che lo seguono (Logano e Bowyer) volano in testa, mentre Keselowski e Harvick rimangono impantanati dietro la Chevy #1. Quando le gomme di Stenhouse cedono, a passare in testa è così Bowyer. E il sogno di Clint si fa reale dato che comincia a cadere qualche goccia di pioggia. La situazione diventa insostenibile, tanto che a 80 giri dalla fine viene esposta la bandiera rossa.

Clint ci spera, ma la nuvola era passeggera e dopo 40 minuti di interruzione la gara riprende. Logano – terzo – è costretto ad una sosta supplementare per una ruota malfissata e perde una top10 a portata di mano. Bowyer alla ripartenza si tiene dietro il compagno di squadra Harvick, ma Kevin ha un passo decisamente più veloce e lo sorpassa a 62 giri dalla fine, involandosi verso il successo.

Harvick (201 giri in testa su 400) vince con ben 7″ su Bowyer, l’ottimo Suarez che eguaglia il miglior risultato in carriera, Truex (doppiato nella prima stage) e Kurt Busch. Chiudono la top10 Keselowski, Hamlin, Blaney, Johnson e il rimontante Larson. Ultimi a pieni giri Almirola, Elliott e Logano. In classifica generale Logano dimezza il gap dalla vetta grazie al ritiro di Kyle Busch, mentre nella griglia playoff Harvick torna in testa. 

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Nella Xfinity Series prima vittoria stagionale per Justin Allgaier, protagonista di un bellissimo duello nel finale con il compagno di squadra Sadler. Dalla pole parte a sorpresa Brandon Jones, ma a metà della prima stage viene sorpassato da Sadler, che conquista il traguardo intermedio su Allgaier e lo stesso Jones. Alla ripartenza in testa, grazie alla strategia, c’è Majeski ma gli si rompe un semiasse e crea scompiglio nel gruppo senza però troppi danni. A beneficiarne è Reddick, partito dal fondo per non aver passato i controlli tecnici pre-qualifiche ed ora in testa. La caution per Grala a muro (e le scaramucce fra Reed e Gragson) ricompattano il gruppo. Allgaier passa in prima posizione e si aggiudica la stage.

La stage finale sembra una replica del via: Jones in testa ma poco dopo Sadler ritorna in prima posizione. Gli animi si scaldano e le caution sono numerose per via delle piccole vendette (Nemechek con Cindric, Reed con Labbe, Sieg con Majeski e Lupton vittima incolpevole). Chi ha la meglio è Allgaier, il quale prende il comando a 68 giri dalla fine. L’unico a insidiare Justin è sempre Sadler, con il quale si tocca all’ultima curva, ma i compagni di squadra ne escono indenni e soprattutto primo e secondo; chiudono la top5 Hemric, Bell e Reddick. In campionato (13 vincitori diversi nelle ultime 13 gare) Sadler mantiene il margine sugli avversari.

Nella Truck Series prosegue il dominio di Johnny Sauter, alla seconda vittoria stagionale in cinque gare. Dalla pole parte Gragson che domina la prima stage nonostante due caution. Nel giro di soste Sauter va davanti agli avversari diretti, ma Kligerman è in prima posizione grazie alla strategia. Le gomme più fresche di Johnny si notano e in breve passa in testa. Parker resiste alla grande in seconda posizione fino a quando ha un problema meccanico a pochi giri dalla fine della stage ed è costretto al ritiro. L’ultima stage inizia con Sauter sempre in testa, ma dietro di loro è bella la lotta fra i giovani Little e Haley, con il primo che prevale e si permette addirittura di passare in testa per un paio di giri, prima di venire penalizzato per una irregolarità ai box.

Sauter va in crisi solo nelle ripartenze: nella prima, a 38 giri dalla fine, Crafton lo insidia ma poi cede, nella seconda e ultima ai -13 Gragson lo sorpassa e passa al comando. Al penultimo giro Sauter ripassa Gragson che, in curva 3, tenta di resistere ma sbaglia completamente la “parata e risposta” e finisce a muro. Nell’overtime Sauter non sbaglia e vince davanti a Crafton, Haley, papà David Gilliland (il figlio Todd è 10°) e Harrison Burton. In campionato, come detto, Sauter aumenta il vantaggio sugli avversari.

I risultati odierni

La classifica della “AAA 400 Drive for Autism”

La classifica generale

Così il campionato dopo 11 gare

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Nascar sarà in Kansas. Venerdì notte correranno i Truck mentre fra sabato e domenica sarà la volta della Cup Series. La Xfinity Series tornerà in scena fra tre settimane a Charlotte.

Immagine: GettyImages per Nascar.com

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