NASCAR | Gara caotica in Texas, vince Kyle Busch!

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
9 Aprile 2018 - 09:30
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Il clima quasi polare del weekend in Texas ha fatto numerose vittime, ma non si credeva così tante. Venerdì i team si erano concentrati – giustamente – sull’assetto da qualifica mentre sabato le temperature vicine allo 0 non avevano fornito riscontri utili per la gara. E così, con temperature attorno ai 10 °C al via, tutti si aspettavano una gara movimentata. Alla fine, tra i pochi sopravvissuti, a contendersi la gara negli ultimi giri sono stati Kyle Busch e Kevin Harvick con il primo che – finalmente – ha conquistato la prima vittoria stagionale. 

La gara

Kurt Busch parte dalla pole dopo che le qualifiche sono state dichiarate ufficiali al termine del primo dei tre round per fulmini nell’area (problemi di sicurezza per gli spotter in cima alle tribune), ma al primo giro finisce largo e Harvick passa in testa. Bastano tre giri e c’è subito il primo incidente: Alex Bowman curva troppo stretto, mette la ruota a cavallo fra il banking e la corsia (piatta) di decelerazione e finisce in testacoda. Dietro di lui non possono evitarlo Suarez e Menard che hanno la peggio. 

Alla ripartenza Harvick resta al comando e mantiene la prima posizione anche dopo il primo giro di soste. E’ in questo frangente che Blaney si prende una penalità per una ruota fuori controllo e che tornerà sotto esame nel finale di gara. L’ultimo è effettuare la sosta è Hamlin, il quale però è troppo veloce in pit lane e questo errore gli sarà fatale in seguito. Davanti Harvick domina la stage, dato che Blaney non c’è più in seconda posizione, e ad un certo momento ha anche un margine di addirittura 12″ su Truex, fino a quando il pilota del Furniture Row fora e finisce duramente a muro chiudendo in anticipo la stage; il primo traguardo intermedio si chiude così con Harvick davanti a Kyle e Kurt Busch, Logano e Larson.

Al giro di soste successivo iniziano i problemi per Harvick che perde la leadership a favore di Kyle Busch; dopo 25 giri di duello però Kevin torna in testa. A metà stage altra foratura e altro brutto incidente, stavolta la vittima è Kyle Larson che, dopo essere partito dal fondo, era stabilmente nella top5. Nuovo round di soste e altro guaio per Harvick che scivola in fondo alla top10, ma non è finita qui dato che la ruota che ha dato problemi è malfissata e Kevin è costretto ad una sosta supplementare che lo relega fra i doppiati.

Davanti però non c’è Kyle, ma Kurt Busch che regge la pressione del fratello fino a tre giri dalla fine della stage per poi arrendersi. Il pilota della Toyota si aggiudica dunque il secondo traguardo intermedio davanti a Kurt, Logano, Jones e Bowyer. Ma non è ancora finita. Jones esce in testa dalla pit lane e Kyle Busch vuole passarlo subito alla ripartenza, ma finisce loose e deve alzare il piede in curva 2. Le conseguenze di questo rallentamento si ripercuotono su tutto il gruppo e a perdere il controllo in curva 4 è Hamlin che travolge nella suo testacoda anche Keselowski, Johnson e Almirola. Per tutti e quattro la gara finisce al giro 178. 

Dopo la bandiera rossa, necessaria per ripulire la pista, ad essere a pieni giri sono solo in 11, mentre Harvick è ancora doppiato e fa fatica nel traffico. Soffre anche Kyle Busch e così Erik Jones può guidare un bel po’ di giri e, perché no, sognare la prima vittoria in Cup Series. A ribaltare ulteriormente la gara ci pensa Paul Menard che, con la vettura già danneggiata al 3° giro, finisce a muro nel bel mezzo del giro di soste. E’ sfortunato Byron che si ferma un giro in anticipo, mentre è fortunato Harvick che torna – finalmente – a pieni giri. 

Il sogno di un finale di gara semplice per Kevin dura poco, dato che si prende una penalità ed è costretto a partire in coda al gruppo. Evidentemente stufo degli errori del suo box, Harvick si scatena alla ripartenza. In pochi giri da 10° si riporta in seconda posizione a circa 4″ da Kyle Busch, ritornato in testa, e non si accontenta, dato che riduce il gap fino a circa 1″, fino a quando effettuano insieme l’ultima sosta ai box.

Ricordate la penalità di Blaney a inizio gara? Bene, anche l’ultima sosta di Harvick non è esente da problemi e una ruota scappa brevemente in pit lane. La dinamica è simile a quella di Ryan, ma in questo la Nascar decide di non penalizzare Harvick, lasciando molti dubbi sulla scelta effettuata. 

Stenhouse, Newman e Wallace decidono di ritardare la sosta a loro rischio e pericolo; a pagarne le conseguenze è Newman che fora e finisce a muro anche lui. Stenhouse e Wallace ne beneficiano dato che guadagnano numerose posizioni, anche se la #17 poco dopo rimane senza freni e termina anche la sua gara. Davanti rimangono a giocarsi la gara solo Kyle Busch e Harvick. Il pilota della Toyota riparte bene e Kevin non riesce mai ad attaccarlo negli ultimi 23 giri.

Vince così Kyle Busch davanti a Harvick, McMurray, Jones e Blaney. Chiudono la top10 e i piloti a pieni giri Logano, Kurt Busch, Wallace, Bowyer e Byron. Grazie ai numerosi incidenti in una gara dal sapore di altri tempi (in 22 al traguardo con la vettura in condizioni di gara) ottimi risultati per i piccoli team: DiBenedetto chiude 16°, Chastain 18°, Whitt 19°, Gaulding, con la #23 del BK Racing, ufficialmente in amministrazione controllata, 20° seppur staccato di 12 giri. 

A fine gara la Nascar ha deciso di effettuare questa settimana gli ormai consueti controlli annuali in galleria del vento per valutare eventuali differenze fra i costruttori. Sono state scelte due Toyota (Kyle Busch e Jones), due Ford (Harvick e Logano) e due Chevrolet (Elliott e McMurray), praticamente le uniche vetture che non hanno riportato danni neanche marginali in una gara molto logorante, condizionata principalmente dal meteo stranamente invernale per essere inizio aprile.

Le altre categorie

Ryan Blaney domina la gara della Xfinity Series, una delle più fredde della storie della Nascar. Al via la temperatura ambiente è di solo 1 °C, soffia un vento gelido e nessuno ha provato la pista in queste condizioni, e infatti nella prima parte di corsa sono numerosi i testacoda. Nella prima stage le caution sono ben tre, con protagonisti Finchum, McMurray e Miller ma Blaney non ha problemi e vince il traguardo intermedio. Nella seconda stage il testacoda di Gallagher e l’incidente di Finchum smuovono le strategie. Nello sprint di un solo giro che chiude la stage Brandon Jones non si fa sorpassare e conquista 10 punti ma soli 8 giri dopo finisce a muro anche lui. 

Dopo una ripartenza complicata, Blaney recupera posizione su posizione e da settimo torna in testa in circa 40 giri. Da lì in poi, anche grazie all’assenza di caution, aumenta il gap rispetto agli altri e vince davanti a Bell, Hemric, Custer e Preece. Brutta giornata per i tre capoclassifica del JR Motorsports: Sadler non è mai in gara e chiude 8°, Reddick si prende tre penalità ai box e termina 23°, Allgaier rompe il motore nella prima stage e finisce 35°. Così la testa della classifica si ricompatta e tornano in corsa Bell e Hemric. 

Menzione d’onore per Morgan Shepherd,  il quale a 76 anni ha disputato la sua millesima gara in Nascar (517 in Cup con 4 vittorie, 426 in Xfinity con 15 successi, e 57 nei Truck), diventando l’ottavo di sempre a raggiungere tale traguardo. Per lui, nonostante non abbia intenzione di smettere ancora, il record di Richard Petty (1184 gare) sembra imbattibile, ma tra i piloti attivi sono già vicini a questo limite Kevin Harvick (1083) e Kyle Busch (951).

I risultati odierni

La classifica della “O’Reilly Auto Parts 500”

La classifica generale

Così il campionato dopo 7 gare

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Nascar fa tappa a Bristol per un’altro short track storico. In pista la Xfinity e la Cup Series, rispettivamente sabato e domenica.

Immagine: GettyImages per Nascar.com

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