NASCAR | Blaney vince la gara inaugurale sul roval di Charlotte!

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Tempo di lettura: 12 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
1 Ottobre 2018 - 11:00
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Il roval era stato ideato per creare sorprese e spettacolo e ce l’ha fatta in pieno senza trascendere nel grottesco. Questo almeno per i primi 100 giri, poi nel finale di gara si è passati direttamente all’assurdo, con macchine incidentate in pista, contatti ovunque e classifiche che cambiavano ad ogni curva. Alla fine ha vinto Ryan Blaney approfittando del contatto all’ultima curva fra Jimmie Johnson, che pareva in totale controllo della situazione, e Martin Truex Jr. L’errore di Johnson però è ancora più incredibile se si pensa che a causa dei punti persi è stato eliminato dai playoff a favore di Larson e Almirola. 

La gara

La novità del circuito stradale ha creato molte vittime fra prove libere e qualifiche dato che vie di fuga ce ne sono veramente poche, tant’è che molti definiscono questa come la prima gara della storia su un circuito cittadino. I principali incidenti sono quelli di Wallace e Jones alla chicane sul rettilineo opposto, ma anche piloti esperti come Keselowski, Hamlin e Almirola riportano danni più o meno gravi.

Prima della partenza sono solo tre i piloti già qualificati al secondo round e Harvick si aggiunge a questi nel momento in cui prende il via. Seguono poi Logano e Almirola che sembrano abbastanza al sicuro, mentre tutti gli altri devono lottare e la coppia Hamlin-Jones è obbligata a vincere. Dalla pole parte Kurt Busch davanti al neo-licenziato (contratto rescisso con il JTG Daugherty) AJ Allmendinger, ma alla prima curva Kyle Larson si porta subito in seconda posizione.

La parola chiave della prima stage è prudenza e quindi i piloti non si prendono troppi rischi. Tutti tranne Hamlin che deve attaccare fin da subito, ma al quinto giro spiattella una gomma ed è già ai box complicando ulteriormente una gara iniziata dal fondo dopo l’incidente in qualifica. Il pilota più veloce è Larson, il quale al 7° giro sorpassa Kurt Busch alla chicane del traguardo e si porta in testa mentre terzo è Elliott. A metà stage Stanton Barrett (di professione stuntman) finisce a muro in curva 1 e arriva la prima caution di serata. Le strategie si moltiplicano, ma Larson non si ferma ai box e conquista la prima stage davanti a Kurt Busch, Bowyer, Truex ed Elliott.

Larson non si ferma neanche a questa caution e così rimane in testa davanti a Truex e Kyle Busch anche dopo la ripartenza; dopo una decina di giri però il pieno finisce – siamo a un terzo di gara – e così questo terzetto va ai box lasciando la prima posizione ad un Ryan Blaney non al meglio fino a questo momento e in bilico in coda alla griglia playoff. Gli animi cominciano a scaldarsi e Buescher manda in testacoda Marks (all’ultima gara in Nascar) danneggiando il proprio muso. I primi colpi di scena arrivano negli ultimi giri della stage: Byron fora a metà giro e finché può tiene una andatura moderata; al momento di entrare ai box però la sua traiettoria non è ideale e Almirola per evitarlo è costretto ad andare a muro danneggiando leggermente la vettura. Intanto davanti Blaney e Logano stanno gestendo le gomme usurate mentre Johnson e Kurt Busch rimontano in fretta. A 2 giri dalla fine Keselowski attacca Truex alla seconda chicane ma blocca i freni posteriori e i due per evitarsi finiscono in testacoda. Blaney mantiene un margine minimo e vince la stage su Johnson, Kurt Busch, Logano e Bowyer.

All’inizio della stage finale la battaglia sembra riservata a 5 piloti racchiusi in appena 5 punti, ma il roval deve ancora rivelare quanto può essere selettivo quando si dà il 100% se non di più. Larson ritorna in testa grazie alla strategia mentre Blaney scivola in 20esima posizione. Si riparte ma dopo pochi giri c’è subito una caution per detriti in pista; praticamente in contemporanea però Buescher ha una indecisione sul banking e Austin Dillon, anziché alzare il piede, decide di evitarlo ma finisce sullo sporco e infine a muro. Si riparte ai -48 (Larson davanti a Kyle Busch) e l’attenzione si restringe su tre piloti vicini in pista, ma anche in classifica con Blaney e Bowyer virtualmente qualificati ai danni di Bowman. 

Ai -45 Austin Dillon finisce di nuovo a muro ed è ufficialmente il primo eliminato dai playoff; una manciata di piloti – fra cui Keselowski e Menard – si ferma ai box ora puntando ad un finale ricco di caution. E di incidenti ne arrivano subito con Almirola che finisce in testacoda e – indipendentemente – Buescher a muro. Adesso sì che tutti si fermano ai box, ma la situazione benzina rimane al limite. Alla ripartenza Stenhouse è in testa ma dura appena 4 curve, poi finisce lungo e Menard lo sorpassa; alla prima curva c’è un piccolo tamponamento a catena fra Suarez e Jones (con Erik che dice addio alle ultime chance di qualifica) e Kyle Busch per evitarli taglia la prima curva senza tuttavia guadagnare posizioni e quindi non ci sono penalità. 

A 35 giri dalla fine Keselowski e Larson sorpassano Menard volando in testa, ma sempre con un occhio al serbatoio. Le voci sono molteplici dai muretti, dato che non si hanno dati da gare passate: c’è chi come Johnson che dice che è sicuro di farcela (ma poi dovrà fare bruscamente marcia indietro), chi come Kyle Busch che è pessimista fin dall’inizio, chi come Truex che è possibilista. Intanto là davanti Keselowski continua a non amare la chicane del traguardo e ai -26 la sbaglia completamente permettendo a Larson di attaccarlo. Per mezzo giro sono fianco a fianco, ma alla fine Brad resta davanti. 

Ai -20 per Blaney, Bowman e Bowyer prevale la prudenza e si fermano ai box. Quando ne escono la #88 è davanti alla #12 e alla #14 e in generale Alex sarebbe eliminato per due punti da Clint e quattro da Ryan. A risolvere il finale fuel-mileage ci pensa però Stenhouse, nel frattempo finito in coda al gruppo, il quale arriva lungo in curva 1 e sbatte a muro a 9 giri dalla fine. A questo giro a fare i prudenti sono solo Kurt Busch e Logano e così ai -6 si riparte sempre con Keselowski davanti a Larson.

103 giri relativamente normali, poi inizia un finale degno da sceneggiatura hollywoodiana. Keselowski arriva lungo in curva 1 e praticamente lo seguono tutti. Il primo è Larson, poi anche Kyle Busch, Byron e Menard. Per quattro di questi (gli unici a cui importa relativamente la cosa dato che sono già qualificati o già eliminati) la gara finisce qui, chi invece prosegue e trema è Larson, il cui vantaggio di sicurezza svanisce in un secondo dato che ci sono 30 auto a pieni giri e i punti persi sono altrettanti. 

Dopo la bandiera rossa Larson può valutare i danni della sua #42 e la situazione è drammatica: una ruota è completamente storta e curvare a sinistra è praticamente impossibile, ma deve proseguire per evitare un’altra beffa come successo negli anni scorsi. Si riparte a 3 giri dalla fine con Truex davanti a Johnson mentre in generale Larson deve difendere appena 5 punti di vantaggio su Almirola che ha sì una vettura danneggiata, ma anche gomme fresche.

Bandiera verde e Almirola passa una vettura alla volta. Il gap scende da -5 a -3 a due giri dalla fine, poi Bowman perde una posizione e anche lui viene risucchiato verso il fondo finendo appaiato a Larson, ma all’ultimo giro Kyle, che si sta trascinando per la pista con una vettura danneggiata, e all’ultima chance prima di essere parcheggiato ai box dalla direzione gara, è virtualmente eliminato per un solo punto. Intanto davanti Johnson recupera su Truex e gli rimane una chance per sorpassarlo e vincere finalmente dopo un lungo digiuno.

Jimmie però, consigliato anche male dai box, non si accontenta di un secondo posto e credo nessuno possa biasimarlo. L’attacco all’esterno a Truex non riesce e blocca le gomme posteriori finendo in testacoda; nel carambolare attraverso la chicane Truex viene colpito (per la seconda volta in gara) e finisce anche lui in testacoda a poche decine di metri dal traguardo. 

A Ryan Blaney basta così evitare le due vetture che erano circa 2″ più avanti e vince davanti a McMurray, Bowyer, Bowman e Kurt Busch. Ma non è finita qui: Johnson è costretto a scontare uno stop&go, per il taglio della chicane, a pochi metri dal traguardo ed è ottavo, davanti di pochissimo ad Harvick e Logano. Truex riesce a finire 14° – e arrabbiatissimo con Johnson per i 5 playoff point persi – Almirola è 19° e si pensa sicuramente qualificato date le posizioni guadagnate negli ultimi tre giri. Ma non è finita qui: oltre a McDowell, mandato in testacoda da Hamlin in curva 4 ed evitato da Almirola mentre è in una nuvola di fumo, e ulteriori problemi a Jones, nelle retrovie Hemric attacca Jeffrey Earnhardt all’ultima chicane mandando in testacoda il nipote d’arte a pochi metri dalla linea. A Larson viene detto di continuare a spingere perché non si sa mai quello che può succedere. E infatti quando arriva alla chicane finale – dopo aver sbattuto due volte a muro per approcciarla – trova Jeffrey fermo, intento a far ripartire il motore dopo che la pompa dell’olio, andando in retromarcia, ha mandato ko la centralina elettronica. E’ un sorpasso facilissimo all’apparenza e che vale appena la 25esima posizione, ma che significa molto. 

I commissari di gara ci mettono qualche minuto a ricostruire l’ordine d’arrivo, anche per valutare se tutti hanno affrontato correttamente le ultime curve, ma alla fine il verdetto dice Larson 2097 punti, Almirola 2097 punti, Johnson 2097 punti. Due avanzano, uno viene eliminato. Larson ha il 2° posto di Las Vegas, Almirola il 5° di Richmond e Johnson invece solo due ottavi posti che così lo eliminano dai playoff. Si fosse accontentato del secondo posto, Johnson avrebbe avuto un posto al “Round of 12” eliminando Almirola e invece il sogno dell’ottavo titolo è rinviato di un anno.

Questo è stato il roval. Tutto secondo le aspettative, almeno fino a 6 giri dalla fine, poi si è andato oltre l’immaginabile. Un successo clamoroso che però ora deve essere protetto per essere mantenuto unico nel calendario. E fra due settimane c’è Talladega, dove potrebbe andare in scena il secondo atto, anche se non é più la gara di chiusura del “Round of 12”.

Le altre categorie

Nella Xfinity Series la prima gara in assoluto sul roval va a Chase Briscoe, il quale così dopo aver conquistato Eldora si porta a casa un altro successo prestigioso nonostante corra part-time in seguito alla chiusura del team di Brad Keselowski nei Truck.

Dalla pole parte Austin Cindric con al suo fianco Daniel Hemric; i due percorrono tutto l’infield affiancati ma alla fine la #22 resta davanti con Reddick che riesce ad approfittarne e a passare Hemric. Alla fine del primo giro Alex Labbé, partito quinto, affronta troppo bruscamente la seconda chicane e gli si sfila il semiasse provocando la prima caution. Prevale la prudenza e così non ci sono troppi errori. Il più veloce in pista è Hemric il quale ripassa Reddick e poi mette pressione ad un Cindric che ha finito le gomme posteriori, tant’è che Austin va in testacoda all’ultimo giro della stage. Hemric vince così il primo traguardo intermedio davanti a Custer, Reddick, lo stesso Cindric e Marks.

Hemric non si ferma ai box e così rimane davanti, seppur per solo una curva dato che arriva lungo alla ripartenza e così a passare in testa è Briscoe, il quale aveva anticipato la sosta prima della caution. Gli animi cominciano a scaldarsi e la prima a pagarne le conseguenze è Katherine Legge e poi è il turno di Brandan Gaughan, mandato in testacoda da Tifft per un replay a parti invertite di quanto successo a Road America. Da notare la manovra di Ryan Preece che approfitta del duello fra Bell e Lally per passarli entrambi in un sol colpo in curva 1. Si ricomincia con la strategia: i primi a fermarsi ai box sono Hemric e Cindric seguiti al giro successivo da un folto gruppo di big; tra questi c’è Allgaier. Cindric arriva lanciato a gomme calde e in curva 3 tocca Allgaier, appena uscito dalla pit lane e in battaglia con altri piloti, mandandolo in testacoda. Ryan Sieg non può evitare la #7 ferma in mezzo alla pista e distrugge il muso della sua #39. Chi non si ferma è Bell che vince così la seconda stage davanti a Custer, Reddick, Preece e Sadler.

Si riparte ancora con Briscoe in testa, ma alla prima curva Ryan Truex (in quel momento sesto) arriva lungo e nel rientrare in pista non tutti passano nell’imbuto creatosi e a pagare le conseguenze è anche la #60 di Majeski con Annett e Gaughan. Dopo una ulteriore caution per i detriti lasciati in pista da quello che rimane delle vettura di Sieg, si riparte a 11 giri dalla fine. Hemric sembra notevolmente più rapido di Briscoe, ma arriva lungo all’ultima chicane e deve scontare uno stop&go (alla lettera, ovvero si deve fermare in un posto prestabilito della pista e ripartire) e scivola dal 2° al 15° posto. Per Briscoe non ci sono più problemi e vince così la prima gara in carriera in Xfinity Series davanti a Marks, Cindric, Preece e Bell. Completano la top10 Tifft, Custer, Grala, Reddick e Hemric. In campionato Bell rimane l’unico qualificato al secondo round; dietro di lui sono tutti molto vicini, ma se a Dover ci dovesse essere una gara regolare, sarà sfida fra Chastain e Cindric per non essere eliminati.

I risultati odierni

La classifica della “Bank of America Roval 400”

La classifica generale

Questa la classifica finale del primo round dei playoff

Questa la classifica iniziale del secondo round:

Qui la classifica generale completa

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Nascar sarà a Dover. Per la Xfinity Series sabato si concluderà il primo round dei playoff mentre domenica per la Cup Series inizierà il secondo round. I Truck torneranno invece il 13 ottobre a Talladega.

Immagine: GettyImages per nascar.com

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