Il 2017 è stato un anno tra luci ed ombre, ci puoi raccontare com’è andata la stagione?
“Il 2017 era partito alla grandissima con Tim che in Argentina e Messico aveva fatto il vuoto vincendo credo 7 delle 9 manches, qualifiche incluse, disputate. Poi purtroppo al rientro in Europa sono subentrati dei problemi diciamo “familiari” e le cose hanno iniziato a precipitare. Tim arrivava ai GP non più sereno come era ad inizio stagione e non avendo il pieno focus sulla gara purtroppo è caduto ripetutamente fino ad arrivare all’infortunio grave della Germania dove a causa della frattura della scapola ha dovuto poi saltare alcuni dei seguenti GP. Sono tuttora convinto che se Tim avesse continuato sereno com’era quando vinceva guidando senza prendere alcun rischio, non avrebbe avuto gli infortuni che ha avuto e probabilmente saremmo ora a parlare di un tre volte Campione del Mondo in tre anni consecutivi. Purtroppo però nei risultati di un pilota confluiscono e incidono anche tutte le persone intorno allo stesso, famiglia compresa”.

Quali sono stati gli aspetti positivi di questa stagione e quali quelli su cui lavorare per la prossima?
“Gli aspetti positivi sono tanti: il team, intanto, che è diventato nel 2017 quello di riferimento di HRC per il Motocross nel mondo, abbiamo integrato tante nuove figure nella nostra struttura e la “fusione” è avvenuta alla perfezione. Tutto funziona in un meccanismo quasi perfetto. Tim ha finalmente trovato la compagna della sua vita e questo lo aiuterà tanto a crescere sia come persona che come pilota. Le CRF ufficiali sono a punto come non mai e credo senza presunzione di poter affermare che la CRF450 sia la miglior moto del mondiale motocross. Abbiamo comunque vinto 3 GP nonostante le disavventure e gli infortuni di entrambi i piloti e Bobryshev è salito più volte sul podio prima di farsi male. Io credo, nonostante il solo risultato finale, che la stagione sia stata positiva e che ci prepari a tornare a vincere presto”.

La stagione di Gajser era partita molto bene poi ha vissuto un periodo di appannamento per colpa di un infortunio, quanto è stato difficile non poter lottare alla pari con Cairoli e Herlings?
“Quando Gajser era in formissima, Herlings non lo era ancora, quindi sarei curioso di vedere ora il miglior Gajser di Argentina e Messico con l’Herlings straripante di questo fine stagione. Per Cairoli, onestamente, quando Tim era Tim è stato sempre battuto. Non parlo del 2016 quando Cairoli arrivava da infortuni ma dell’inizio della stagione 2017”.

Vedere lavorare il tuo team dal vivo è incredibile, puoi spiegare anche a chi non è vicino al motocross cosa comporta guidare una struttura di questo tipo?
“Guidare una struttura come la nostra è intanto un onore ed esserne parte per chi ci lavora è motivo di grande soddisfazione. È un gruppo di circa venti persone che lavora nel team HRC e siamo italiani, francesi, giapponesi, brasiliani e inglesi, è un team multietnico di persone molto competenti e lavorare insieme è per tutti un piacere, la squadra è molto affiatata e questo è fondamentale per ottenere risultati”.

Avete già provato la nuova Honda 450 del 2018? Cosa ti aspetti dalla prossima stagione dalla HRC?
“La nuova 450 la stiamo portando in gara già dalla Repubblica Ceca e la stiamo migliorando ad ogni uscita”.

Parlando di nuova stagione, avete in mente chi sarà il sostituto di Bobryshev? Puoi darci qualche anticipazione?
“Per i sostituti di Bobryshev bisognerà aspettare l’annuncio ufficiale di HRC!”.

Gajser correrà la Monster Energy Cup di Las Vegas, credi possa portare a casa la vittoria?
“Vincere sarà dura ma sicuramente farà una bella figura. Dipende tutto se starà su due ruote e allora un pensierino…”.

Domenica ci sarà il Nazioni in Inghilterra, chi vedi come nazione favorita per la vittoria?
“Al Nazioni quest’anno sarà dura capire chi potrà vincere perché alcune squadre mancano di una pedina importante, però penso che Francia, Olanda, Inghilterra e Stati Uniti si giocheranno la coppa”.

In questo 2017 ti aspettavi di vedere Cairoli tornare ai massimi livelli e laurearsi campione del mondo per la nona volta?
“Da Cairoli ci si può aspettare di tutto, non si vincono 8 mondiali (ora 9!) a caso, se li ha vinti è perché è un vero fenomeno e io non ho mai pensato che fosse in fase calante. Se sta bene se la gioca con i ragazzi senza problemi. Vincere ancora però ora sarà durissima se i due giovani non si faranno ancora male, ma cosa gli si può chiedere ancora dopo 9 titoli?”.

In conclusione: Kawasaki e Suzuki non ci saranno in MX2 e probabilmente quest’ultima nemmeno in MXGP. Da team manager di una squadra top ci puoi dire un tuo pensiero su questa situazione?
“La situazione che stiamo vivendo è tristissima ed è un brutto segnale per tutto il nostro sport! Vedere case che abbandonano la scena non fa bene a nessuno perché ci potrebbe essere sempre una corsa all’emulazione da parte delle altre case. Speriamo che si possa fare qualcosa per farli rientrare al più presto”.

Grazie mille a Giacomo Gariboldi per la disponibilità.

Immagine copertina: moto.it