MXGP | Intervista a Jago Geerts, pilota Yamaha MX2

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
30 Marzo 2020 - 14:00
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P300.it ha avuto il piacere di intervistare Jago Geerts, pilota ufficiale Yamaha nel mondiale motocross classe MX2.

20 anni tra poco meno di un mese, Geerts ha concluso il mondiale cadetto 2019 al terzo posto e attualmente è secondo nella classifica generale della MX2, dopo avere vinto il suo primo Gran Premio iridato in carriera a Matterley Basin. Ha debuttato nel mondiale a tempo pieno nel 2018, dopo essere stato campione europeo e mondiale della 125cc due anni prima.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Jago, innanzitutto ti chiedo come stai passando questo periodo di pausa forzata a causa del Covid-19.
“In questo momento sono piuttosto annoiato. Sto facendo allenamento fisico ma in questa parte della stagione è difficile stare senza moto. Ma è così per tutti e la salute delle persone è prioritaria. Spero che questo virus possa essere messo sotto controllo presto, in modo da poter proseguire la stagione”.

Quanto è complicato, per un pilota, restare “in attesa” del proseguimento della stagione?
“È veramente difficile, perché non sappiamo nemmeno quando potremo ricominciare. Devo farmi trovare in forma ma non troppo, perché poi il rischio è quello di non concludere la stagione nel pieno delle forze. Faccio solo allenamento fisico per tenermi impegnato”.

Hai iniziato molto bene questa stagione, come ti sei sentito nelle prime gare?
“Sì, mi sono sentito molto bene nei primi due Gran Premi. In Gran Bretagna ho vinto la prima manche dopo una partenza non buona, nella seconda sono caduto al secondo giro e sono ripartito decimo, rimontando fino a quarto. Sufficiente per conquistare la vittoria assoluta. È stata una conferma del fatto che la mia velocità fosse buona e sono stato molto contento di vincere il primo Gran Premio della stagione. A Valkenswaard tutto stava andando secondo i piani, fino alla partenza della seconda manche. Ho avuto un brutto incidente in partenza e mi sono fatto male alle costole. Per un minuto mi è mancata l’aria. Sono ripartito dopo circa due minuti ma ho rimontato fino al settimo posto, un risultato molto buono date le circostanze. Sono in corsa per il titolo ma la situazione del Covid-19 è peggiorata, quindi ora siamo in attesa”.

Sei stato molto competitivo sin dalla prima gara degli Internazionali d’Italia a Riola Sardo, com’è il feeling con la tua Yamaha?
“Quest’inverno è stato molto produttivo, sono arrivato in forma all’inizio della stagione. Abbiamo iniziato la stagione a Riola Sardo vincendo le due manche. Abbiamo migliorato tanto il feeling con la moto durante l’inverno e ho fatto progressi sia fisicamente che mentalmente. L’anno scorso abbiamo avuto qualche problema con le partenze. A Riola Sardo ho centrato subito un holeshot e questa è stata una grande iniezione di fiducia”.

A livello tecnico, quanta differenza c’è tra la tua Yamaha e le KTM ufficiali?
“È una domanda difficile a cui rispondere. So che la mia Yamaha è una moto molto buona, al momento. Come ho detto, quest’inverno siamo migliorati molto. Di sicuro la KTM è un’ottima moto ma, come tutte, ha pregi e difetti. Sono contento della mia moto e di come si è comportata nei primi due Gran Premi”.

In cosa sei migliorato di preciso rispetto alla scorsa stagione?
“Sono invecchiato di un anno, fisicamente e mentalmente sono diventato un po’ più forte. Ho lavorato molto sulle partenze durante l’inverno perché era un mio punto debole nella scorsa stagione. Nelle prime gare abbiamo visto che il duro lavoro ha pagato. Durante le gare della pre-season ho fatto un paio di holeshot e anche nei primi due Gran Premi ho fatto buone partenze. Quindi è migliorato tutto il pacchetto, quest’anno”.

C’è un pilota che ti ispira o che ammiri particolarmente?
“Sono sempre stato un grande fan di Ken Roczen, da ragazzino. Mi piace molto il suo stile di guida e ha un’ottima personalità. Il suo ritorno alle gare dopo due infortuni così seri alle braccia sono di ispirazione”.

Com’è il livello della competizione in MX2 dopo il passaggio di Jorge Prado in MXGP?
“Prado è andato davvero forte l’anno scorso. Ha vinto quasi tutte le gare, era proprio ad un altro livello rispetto a noi. Ora la MX2 è molto più aperta rispetto agli ultimi anni. Ma il parco partenti è sempre molto competitivo. Io e Vialle abbiamo un anno in più e abbiamo più esperienza, ma ci sono un sacco di piloti veloci che potranno a loro volta lottare per il titolo. Penso che sarà una stagione molto divertente”.

Quando pensi di essere pronto per la MXGP?
“Non ci sto pensando molto. Voglio essere campione del mondo in MX2 prima di passare in MXGP, o comunque attendere i 23 anni quando dovrò salire per forza. La MXGP è molto competitiva e penso che ci voglia una certa esperienza dalla MX2 prima di passare di categoria. Vedremo quando sarà il momento giusto per me”.

Negli Stati Uniti, Yamaha sta andando molto forte con Dylan Ferrandis e Justin Cooper. Correrci potrebbe essere un obiettivo futuro per te?
“No, mi piace l’Europa. Il Supercross negli Stati Uniti è molto difficile da apprendere per i piloti europei. Abbiamo un grande svantaggio rispetto agli americani sul Supercross, perché loro crescono facendone davvero tanto. Preferisco rimanere in MXGP e cercare di vincere il mio primo titolo mondiale”.

Ringraziamo Jago Geerts per questa intervista e gli auguriamo buona fortuna per il prosieguo della stagione.

Si ringrazia Federico Benedusi per la collaborazione.

Immagine copertina: mxgp.com

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