Motomondiale | GP Spagna 2019 – Anteprima

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Maggio 2019 - 10:30
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Nato nel 1985 per ospitare il Gran Premio di Spagna della Formula 1 dell’anno successivo, la pista di Jerez de la Frontera rappresenta sia la prima tappa del calendario nel continente europeo che la prima delle classiche quattro gare spagnole, primato che la pista andalusa oramai mantiene da tantissimi anni. Dal 2017 è intitolata al tredici volte campione Ángel Nieto, scomparso nell’agosto dello stesso anno, ed è una delle piste più affidabili e utilizzate per ottenere dati durante i test pre-stagionali. Purtroppo, il tracciato Ángel Nieto non arriva da un bel periodo: la gara spagnola aveva l’opportunità di poter ospitare per la prima volta una gara della Coppa del Mondo MotoE, ma a causa di un incendio della Energy Station avvenuto proprio qui nel mese di marzo durante i test della categoria elettrica, tutte le diciotto Energica Ego Corsa sono state distrutte, ritardando di parecchio tempo il debutto di questa serie.

Ci si dovrà quindi “accontentare” delle classiche tre categorie, con gli occhi di tutti puntati specialmente sulla MotoGP. Si arriva da un Gran Premio delle Americhe che ha riservato sorprese, e la più grossa ha riguardato il campione del mondo in carica Marc Márquez: il #93, mentre aveva la gara in pugno, è scivolato al tornantino 12, buttando al vento 25 punti solitamente sicuri in Texas e perdendo ben tre posizioni in campionato. In una maniera o nell’altra, il ruolino di marcia del “Cabroncito” rispetta quello della stagione 2018 dopo le prime tre gare, e già da Jerez lui e la Honda possono riprendersi una discreta rivincita sui diretti avversari. Nelle ultime due stagioni, il team Honda Repsol ha vinto entrambe le edizioni con Daniel Pedrosa nel 2017 e proprio Márquez nel 2018, per cui HRC parte come favorita d’obbligo per questo GP.

Ancora in cerca di riscatto Jorge Lorenzo, che si presenta all’inizio del tour europeo con appena sette punti nella generale contro i 45 del compagno, a causa anche delle sfortune che si sono abbattute sul maiorchino in questi ultimi due Gran Premi: dopo i problemi al limitatore e al manubrio in Argentina, un guaio elettrico ha fermato il “Por Fuera” negli Stati Uniti, dopo il problema già avuto alla catena nelle qualifiche. Una Honda quindi che si sta rivelando preoccupantemente fragile con Lorenzo, ma come nel 2017 con Ducati Jerez potrebbe essere l’occasione del riscatto. Anche Cal Crutchlow, a terra nella gara di Austin, cercherà la rivalsa.

Chi di certo non vuole rimarcare le edizioni passate della gara di Jerez è il leader della classifica iridata. Andrea Dovizioso giunge in Spagna nello stesso modo in cui ci è arrivato dodici mesi fa, ovvero al comando della generale ma con pochissimi punti sui diretti avversari. Storicamente, Jerez non è amica né della moto di Borgo Panigale né di Dovi, ma nell’ultima edizione il podio era alla portata prima del famoso strike a tre causato dal contatto Lorenzo-Pedrosa e che l’ha coinvolto. Sulla carta, Suzuki e Yamaha dovrebbero essere più vicine e della partita rendendo quindi più difficile il lavoro di contenimento di Dovizioso, ma finita questa gara i round di Le Mans e Mugello potrebbero essere alla portata della Desmosedici #04. Il confronto tra gli altri ducatisti intanto continua: Danilo Petrucci e Jack Miller sono, nella generale, i primi “degli altri” rispettivamente a 30 e 29 punti, ma dei due il più convincente, al momento, è stato l’australiano che ha ottenuto il suo secondo podio in MotoGP col terzo posto di Austin; Petrucci ha raggranellato tre sesti posti, dimostrando costanza ma un rendimento appena sufficiente. Ci sarà da osservare anche Bagnaia, in top ten per la prima volta nella scorsa gara.

La favola da Cenerentola della Suzuki potrebbe trasformarsi in breve in una conferma. Álex Rins ha tenuto fede alle sue parole vincendo in breve tempo la sua prima gara in MotoGP, rompendo un digiuno che per la Casa di Hamamatsu durava da due anni e mezzo, dalla famosa gara di Silverstone 2016 dominata da Viñales. Persino lo stesso Rins si è detto sorpreso di aver raggiunto quest’obiettivo così in fretta, ma ora il #42 ha il compito di dare continuità a questo risultato per confermarsi un serio pretendente alla lotta per il titolo. Nel 2018 la Suzuki è arrivata a podio grazie agli sforzi di Andrea Iannone (pur considerando il triplo ritiro a pochi giri dalla fine di Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso), per cui regalare un altro arrivo nei primi tre al team Ecstar sarebbe l’ideale per Rins; continua l’apprendistato di Mir, il quale però è stato autore di una partenza anticipata ad Austin che l’ha estromesso dalla contesa per un possibile buon risultato.

Tra le quattro moto potenzialmente in gioco per il mondiale, la Yamaha è l’unica ancora a secco di vittorie e, all’apparenza, pare il mezzo più svantaggiato rispetto alle concorrenti. Nonostante questo, a livello di competitività la M1 2019 sembra superiore alla versione 2018, ma se Valentino Rossi finora ha ottenuto il massimo da questa raggiungendo due secondi posti in tre gare, Maverick Viñales finora ha collezionato solo belle qualifiche e brutte figure. Il peggio è arrivato ad Austin, quando “Top Gun” ha rimediato un ‘ride through per poi, per errore, passare dalla corsia del “long lap penalty” perdendo ulteriore tempo, e finendo la gara solo 11°. Se per il ventiquattrenne Jerez deve essere un’occasione di riscatto per tornare al podio (che manca dalla vittoria in Australia nel 2018), “The Doctor” ha la seria possibilità di raggiungere la testa della classifica, essendo ora a soli tre punti dal connazionale Dovizioso. Questo Yamaha permettendo però, considerando che nelle ultime due stagioni le moto di Iwata hanno sofferto problemi cronici per il caldo e il grip. Proseguirà l’apprendistato sia di Franco Morbidelli, quinto in America e secondo della Yamaha al traguardo, sia di Fabio Quartararo, settimo al traguardo a otto secondi dal compagno di box.

Nonostante i distacchi pesanti, la KTM ha raggiunto in Texas il suo miglior risultato sull’asciutto con l’ottavo posto di Pol Espargaró, già autore di una splendida qualifica in cui ha raggiunto il quinto posto sullo schieramento. Finora, “Polyccio” è stato il faro del team austriaco in termini di risultati, e anche i distacchi dei suoi compagni di squadra rispecchiano l’esperienza dell’ex-campione Moto2 su questa moto rispetto altri piloti. Aprilia invece non ha brillato nel continente americano, con Aleix Espargaró fuori per una caduta e Iannone 12°, al miglior risultato ottenuto finora sulla moto di Noale. Entrambi i marchi si apprestano a una gara in cui, sulla carta, i distacchi saranno più contenuti, cosa che può rendere Aprilia e KTM in lizza per punti importanti.

Passando alla Moto2, la striscia di successi di Lorenzo Baldassarri si è interrotta al primo giro del GP delle Americhe, quando l’italiano è caduto a causa di un contatto con Brad Binder. Questo “zero” ha permesso ai suoi avversari di guadagnare terreno, in particolare il duo Dynavolt con Thomas Luthi vincitore e Marcel Schrotter secondo. Lo svizzero sta rilanciando pesantemente le sue quotazione dopo una stagione priva di soddisfazioni in MotoGP, e si sta ricandidando a possibile pilota in lizza per il titolo; il tedesco si sta dimostrando il migliore sul giro secco ma senza ancora il guizzo decisivo in gara, forse anche per il buon lavoro che il suo nuovo compagno di squadra, ben più esperto, sta facendo e che magari ha preso in contropiede il #23. La classifica della classe di mezzo è parecchio corta (seppur non quanto quella MotoGP), e il distacco di Baldassarri si è ridotto a soli tre punti, ma la sua ascesa potrebbe ricominciare da Jerez de la Frontera, luogo dove ha ottenuto il suo unico successo nella passata stagione. Ci potrebbero anche delle sorprese, come con Remy Gardner che si trova quarto nella generale a soli 12 punti dall’italiano, con all’attivo anche il secondo posto dell’Argentina. Attese abbastanza alte anche per Álex Márquez, vincitore qui due stagioni fa, e per Mattia Pasini che sostituirà Jake Dixon sulla KTM del team Ángel Nieto, dopo la one-off fatta in America per sostituire Augusto Fernández nel team di Sito Pons.

La lotteria della Moto3 sta continuando a regalare sorprese, con la gara di Austin che si è rivelata molto più combattuta del previsto e col successo di uno dei due favoriti della vigilia, Aron Canet. E’ la sua prima vittoria da Silverstone 2017 ma anche il primo per il nuovo team Sterilgarda di Max Biaggi e Peter Öttl. Le quotazioni di Canet sono in risalita considerando che ora, insieme a Jaume Masia, è in testa alla generale con 45 punti, ma dovrà stare attento a non commettere errori: proprio qui, lo scorso anno, Canet aveva scatenato una carambola micidiale alla Dry Sac, mettendo fuori gioco diversi piloti tra cui se stesso e il futuro campione 2018 Jorge Martín. Con un Masia che è riuscito in extremis a strappare un secondo posto dopo la vittoria in Argentina, il mondiale potrebbe avere i due iberici come favoriti per il resto della stagione, anche se gli avversari sono ancora molto vicini, tra cui la coppia italiana Dalla Porta-Antonelli a 13 punti da quella spagnola. Cercherà la rivincita anche il nipponico Toba, fermo a 31 punti dopo un weekend disastroso al COTA.

Ancora una volta, il meteo si preannuncia incerto per questa gara. La sensazione è che non si avrà un weekend di sole cocente, cosa che potrebbe favorire quindi la Yamaha. Ancora una volta Sky avrà l’esclusiva per la diretta del Gran Premio, mentre gli spettatori di TV8 si dovranno accontentare della differita, cosa che si ripeterà anche a Le Mans.

INFO TRACCIATO

Lunghezza tracciato: 4.423 m
Rettilineo principale: 607 m
Curve: 13 (5 a sinistra, 8 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:37.653 (Cal Crutchlow, Honda, 2018)

ALBO D’ORO

 

ORARI TELEVISIVI

Venerdì 3 maggio 2019

9:00 – FP1 Moto3 (Sky Sport)
9:55 – FP1 MotoGP (Sky Sport)
10:55 – FP1 Moto2 (Sky Sport)
13:15 – FP2 Moto3 (Sky Sport)
14:10 – FP2 MotoGP (Sky Sport)
15:10 – FP2 Moto2 (Sky Sport)

Sabato 4 maggio 2019

9:00 – FP3 Moto3 (Sky Sport)
9:55 – FP3 MotoGP (Sky Sport)
10:55 – FP3 Moto2 (Sky Sport)
12:35 – Q1 Moto3 (Sky Sport)
13:00 – Q2 Moto3 (Sky Sport)
13:30 – FP4 MotoGP (Sky Sport)
14:10 – Q1 MotoGP (Sky Sport)
14:35 – Q2 MotoGP (Sky Sport)
15:05 – Q1 Moto2 (Sky Sport)
15:30 – Q2 Moto2 (Sky Sport)
15:30 – Replica Qualifiche (TV8)

Domenica 5 maggio 2019

8:40 – WUP Moto3 (Sky Sport)
9:10 – WUP Moto2 (Sky Sport)
9:40 – WUP MotoGP (Sky Sport)
11:00 – Gara Moto3 (Sky Sport)
12:20 – Gara Moto2 (Sky Sport)
14:00 – Gara MotoGP (Sky Sport)
14:00 – Replica Gara Moto3 (TV8)
15:30 – Replica Gara Moto2 (TV8)
17:00 – Replica Gara MotoGP (TV8)

Fonte immagine: motogp.com

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