Motomondiale | GP Spagna 2018 – Anteprima

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
4 Maggio 2018 - 09:30
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Il Motomondiale, dopo due settimane di stop, questo weekend tornerà a far parlare di sé per il quarto round del campionato 2018. Le tre classi, Moto3, Moto2 e MotoGP, dovranno fare i conti con una delle tappe più iconiche e classiche del calendario, ovvero quella di Jerez de la Frontera. Il tracciato andaluso, nato nel 1986 con una conformazione molto simile a quella odierna, è divenuto col tempo una delle piste più utili per i test collettivi di piloti e mezzi, sia per le due ruote (tra cui anche la Superbike) che per le quattro. Nel 1987 Jerez divenne luogo ospitante del Gran Premio di Spagna sostituendo Jarama, e fino ad oggi ha mantenuto saldamente il proprio posto tra le tappe del Motomondiale; curioso il caso del 1988, dove la tappa a Jerez si chiamò “Gran Premio Expo ‘92”, sostituendo il previsto GP del Portogallo. Come dal 2010 a oggi, l’Andalusia ospiterà la prima delle quattro gare spagnole stagionali.

 Nella classe regina, l’Europa potrebbe cominciare a indirizzare il vento del titolo verso l’attuale campione del mondo Marc Márquez. Dopo le peripezie dell’Argentina, Márquez ad Austin è tornato a fare ciò che gli riesce meglio, ovvero dominare incontrastato. Nonostante lo zero accumulato a Termas de Rio Hondo, l’hondista potrebbe essere già pronto all’assalto alla testa della graduatoria, nelle mani del vicecampione del mondo Andrea Dovizioso. Jerez, pista di casa per lo sponsor Repsol e per i due alfieri spagnoli dell’HRC, dovrebbe avvantaggiare la V4 giapponese, vincitrice qui l’anno scorso con Dani Pedrosa. Il “Camomillo”, dopo un weekend a stelle e strisce passato a remare faticosamente col polso malandato, potrebbe fare bene grazie all’aria di casa, e magari portare a cinque il numero di vittorie qui.

Questo scenario di Honda Repsol dominatrice dovrà essere evitato, in ogni maniera plausibile, dal vincitore del GP del Qatar Andrea Dovizioso. Il Dovi sia in Argentina che in Texas ha ottenuto il massimo che poteva dalla GP18 che guida e ha mantenuto (seppur di un misero punto) la testa della classifica; il calvario sulla carta non è ancora finito però, conoscendo la poca agilità e maneggevolezza della Ducati e il record abbastanza negativo della Desmosedici a Jerez (con solo due terzi posti negli ultimi sette anni). Dovizioso comunque non dispera, considerando che da Le Mans il vento potrebbe finalmente cambiare a favore suo e di Borgo Panigale; in aggiunta, il terzo posto ottenuto da Lorenzo l’anno scorso è un ottimo segnale per far tornare la Ducati nelle posizioni che contano. Sta proseguendo invece il calvario di Jorge sulla Ducati, arrivato in top ten per la prima volta in America ma dietro alle moto satellite di Miller e Rabat (oltre che a 18 secondi dal compagno di squadra). Dodici mesi fa la prima boccata d’ossigeno di Lorenzo con la moto bolognese è arrivata proprio qui; riuscirà a ripetere l’exploit?

A guastare i piani di Ducati e soprattutto di Honda potrebbe pensarci la rediviva Yamaha, che è riuscita a piazzare entrambi i piloti ufficiali in top five durante l’ultimo Gran Premio (cosa che non succedeva dall’Australia). Maverick Viñales non ha potuto fare nulla per fermare lo strapotere di MM93 sulla lunga pista texana, ma grazie a questo primo podio di stagione è ora terzo nella generale, ad appena sei punti da Dovizioso e a cinque dal sei volte campione. “Top Gun” pare aver ritrovato confidenza con la M1 (specie in una pista indigesta alla moto di Iwata come Austin), e tutto fa presagire a un possibile ritorno alla vittoria in quel di Jerez (debacle totali stile 2017 permettendo). Anche Valentino Rossi, dopo essersi lasciato alle spalle gli eventi di Termas, ha ritrovato competitività e, seppur Andrea Iannone su Suzuki gli ha negato l’ultimo posto sul podio nell’ultima gara, il “Dottore” a Jerez è deciso a conquistare il decimo successo tra 125cc, 250cc e MotoGP. Johann Zarco, sulla terza M1, si è già reso protagonista della news del giovedì ufficializzando il suo passaggio in KTM, assicurandosi così un futuro di due anni legato alla Casa di Mattighofen; nel presente, Johann sta un po’ subendo il ritorno in spolvero delle Yamaha ufficiali, e il secondo posto in Argentina rischia di essere, per qualche tempo almeno, un fugace fuoco di paglia.

Stesso dicasi per Cal Crutchlow. L’inglese, dopo lo splendido duello vinto contro Johann proprio nel secondo round, è tornato coi piedi per terra (insieme alla sua moto) ad Austin, complice una caduta a metà gara dopo una gara passata in lotta nel secondo gruppetto. Jerez, al contrario dei due piloti ufficiali, non sembra per nulla una pista amica di Cal, che però potrebbe nuovamente sorprendere tutti in positivo come già accaduto nella notte di Losail; a causa dello zero di Austin, Crutchlow è sceso al quarto posto nel mondiale, a pari punti proprio col francese della Tech3.

Jerez, come Austin d’altro canto, non è una pista granché favorevole alle sorprese, ma la regola potrebbe essere infranta dalle Suzuki GSX-RR guidate da Iannone e Rins. I due, nel loro personale duello di casa (valevole forse anche per un sellino in vista del 2018), hanno ottenuto un podio a testa in questo inizio di mondiale, con Rins più veloce generalmente ma anche più incline all’errore, al contrario del pilota di Vasto che finora ha concluso senza errori tutti i tre round. Entrambi hanno uno storico altalenante riguardante il GP andaluso, con Andrea capace di conquistare una vittoria nel 2011 in Moto2 ma anche tanti ritiri, al contrario di Álex, più costante (anche se pure lui capace di sbagliare, come nel 2015 dove cadde all’ultima curva) ma ancora a zero coi successi.

A giocare un ruolo determinante per la ricorsa di Dovizioso al mondiale potrebbero essere i due piloti Alma Pramac, Danilo Petrucci e Jack Miller. Situazione strana all’interno del box gestito da Guidotti, con il nuovo arrivato australiano che sta facendo meglio sulla vecchia GP17 rispetto che a Danilo, sulla carta il pretendente numero uno al sellino di Lorenzo se opterà per l’addio alla Rossa di Borgo Panigale. Come per il team interno, la squadra Pramac si prepara a un altro weekend di sofferenze, a meno di sorprese chiaramente.

Passiamo velocemente alla Moto2, che vede in testa al mondiale, proprio come l’anno scorso, un italiano. Dopo Franco Morbidelli, è ora il turno di Pecco Bagnaia che si sta dimostrando concentrato oltre ogni rosea aspettativa, pensando che nel 2019 correrà già in MotoGP con Pramac. Il torinese è tornato al successo ad Austin e, come in Qatar, attualmente con la sua Kalex messa a punto dallo Sky Racing Team sembra andare sul velluto. Come primo (dei tanti) oppositore nella lotta per la corona c’è Álex Márquez, che arriva nella sua pista di casa, nonché luogo del suo primo successo in Moto2, con ancora zero vittorie all’attivo e da sconfitto della gara texana; il fratellino di Marc è a dieci punti dal #42 ora e condivide il secondo posto con l’ex-leader del mondiale Mattia Pasini, vittima di una scelta di gomme errata ad Austin e col desiderio di rifarsi per ottenere la terza vittoria in Moto2. Occhi anche sulle KTM, finora meno incisive e convincenti rispetto al debutto esplosivo dell’anno passato, in particolare con Brad Binder, che con due sesti posti e un brutto tamponamento su Navarro in Argentina, è bloccato a 20 punti in ottava posizione, dietro al secondo pilota Marc VDS Joan Mir, in rapida crescita gara dopo gara.

Se il discorso della Moto2 rimane apertissimo, questione ben diversa per quanto concerne la Moto3: dopo la prima vera gara “di gruppo” al GP delle Americhe, Jorge Martín ha chiarito la sua superiorità negli ultimi determinanti giri, vincendo con un secondo e quattro decimi sul nostro Enea Bastianini. Gli italiani ha dato provato di saper gareggiare e sfidare lo spagnolo del team Gresini, ma né la “Bestia” né la sorpresa di questo inizio 2018 Marco Bezzecchi (terzo in America) sembrano in grado di batterlo attualmente. Bezzecchi comunque festeggia la ritrovata competitività della KTM della classe leggera, mentre l’ex-leader del mondiale Aron Canet ha passato uno dei suoi soliti weekend in chiaroscuro, terminando ottavo. Qui il #44 ha ottenuto il suo primo successo in carriera nel 2017, e una vittoria rilancerebbe in maniera decisa le sue quotazioni comunque più basse di quelle di Martín; in ripresa anche il compagno di Jorge, Fabio Di Giannantonio, quinto ad Austin ma in lotta per tutta la gara col compagno di squadra e nel gruppo dei migliori.

 Questo weekend la gara sarà visibile in diretta solo sul satellite con la copertura Sky, mentre TV8 si affiderà alla differita serale per tutt’e tre le gare. Il meteo, anche per questa gara, potrebbe rivelare sorprese dato che insieme al classico caldo andaluso si preannunciano leggere piogge (ma solo di domenica).

INFO CIRCUITO

Lunghezza tracciato: 4,423 km
Rettilineo: 607 m
Curve: 13 (5 a sinistra, 8 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:37.910 (Jorge Lorenzo, Yamaha, 2015)

ALBO D’ORO

 

ORARI TELEVISIVI

Venerdì 4 maggio 2018

8:55 – FP1 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
9:50 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
10:50 – FP1 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
13:05 – FP2 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
14:00 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
15:00 – FP2 Moto2 (Sky Sport MotoGP)

Sabato 5 maggio 2018

8:55 – FP3 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
9:50 – FP3 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
10:50 – FP3 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
12:30 – QP Moto3 (Sky Sport MotoGP)
13:30 – FP4 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
14:05 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
14:30 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
15:00 – QP Moto2 (Sky Sport MotoGP)
19:45 – Replica Qualifiche (TV8)

Domenica 6 maggio 2018

8:40 – WUP Moto3 (Sky Sport MotoGP)
9:10 – WUP Moto2 (Sky Sport MotoGP)
9:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP)
11:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP)
12:20 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP)
14:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP)
18:00 – Replica Gara Moto3 (TV8)
19:20 – Replica Gara Moto2 (TV8)
21:00 – Replica Gara MotoGP (TV8)

Fonte immagine: redbull.com

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