Motomondiale | GP Repubblica Ceca 2019, sintesi del warm-up

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
4 Agosto 2019 - 11:00
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Il Gran Premio della Repubblica Ceca nell’ultimo anno ha riservato una spina nel fianco per i piloti sulla gestione degli pneumatici, ma la Michelin quest’anno si è presentata più preparata rispetto al 2018. Nonostante questo, aleggiano ancora dubbi tra le squadre su che compound montare questo pomeriggio, nella gara di MotoGP. Nel frattempo si è concluso il warm-up, che ha visto davanti a tutti Andrea Dovizioso in 1:57.052, tempo fatto con le gomme medie sconsigliate dal gommista francese per il GP. L’altra metà del box rosso è stata messa in ombra, con Petrucci addirittura 13° e che ha lamentato parecchi problemi sul davanti, subendo anche il confronto con la terza GP19 guidata da Jack Miller (terzo).

Una Ducati che, almeno col “Dovi”, può quindi battagliare per la vittoria dopo due gare sottotono, ma a dire il vero i favoriti per il successo sono ben tre, su tre moto differenti. In seconda posizione nel warm-up troviamo uno di questi, Maverick Viñales che ha sfruttato al massimo i venti minuti disponibili in modo da capire al meglio il funzionamento della Soft al posteriore; “Top Gun” paga solo 37 millesimi dalla Ducati #04, persi tutti nel T4.
Come spesso successo quest’anno, tre delle quattro Yamaha in campo sono in top ten e solo una non ha avuto il turno che ci si aspettava: Fabio Quartararo si è piazzato quinto e, seppur non sia tra i favoriti del Gran Premio, può comunque ambire alla top five, mentre Franco Morbidelli ha chiuso nono a un decimo scarso dal compagno; il turno di riscaldamento di Valentino Rossi è invece stato un autentico calvario, con un 19° posto ottenuto nonostante l’uso di gomme fresche.

Il terzo favorito è chiaramente Marc Márquez, probabilmente ancora su di giri per l’impresa nella Q2 di ieri ma comunque concentrato sul lavoro in vista della gara. Non bisogna lasciarsi ingannare dal sesto posto ottenuto nell’ultimo turno, perché il “Cabroncito” ha fatto il suo 1:57.401 con gomme usate, sintomo anche di una certa sicurezza. La prima Honda in classifica è però quella di Cal Crutchlow, quarto a due decimi da Dovizioso, con Takaaki Nakagami appena fuori dalla top ten e Stefan Bradl solo 16°.

C’è anche la Suzuki in top ten, con Mir e Rins che occupano rispettivamente la settima e nona posizione. Dopo gli strascichi della qualifica di ieri e dello “scontro” con Márquez, Álex Rins per la prima volta da qualche weekend a questa parte non è tra i papabili per il successo o quantomeno per il podio, come previsto alla vigilia di questa corsa; entrambi gli alfieri della Suzuki pagano circa quattro decimi di ritardo dal leader della classifica. A occupare l’ultima posizione in top ten è stato Aleix Espargaró su Aprilia, che dovrà recuperare dalla 18a casella quest’oggi.

In Moto2 i valori in campo si sono rimescolati per l’ennesima volta col ritorno dell’asciutto, e davanti a tutti ritroviamo la Speed Up con Fabio Di Giannantonio in 2:01.681. L’ex-pilota Gresini dimostra di avere in Brno una discreta amica dopo aver ottenuto qui il suo primo successo “ufficiale”, e la bontà del telaio italiano è comprovata anche dal terzo posto di Jorge Navarro. I due sono divisi da Tetsuta Nagashima, costantemente davanti nei turni e con un ottimo ritmo gara, ma costretto a partire dalle retrovie dopo delle qualifiche difficili. Al contrario, la KTM che in qualifica aveva brillato con Marco Bezzecchi, ha di nuovo incontrato difficoltà sull’asciutto e l’italiano ha chiuso 26° l’ultimo turno; l’unica speranza per “Bez” è utilizzare i vari Márquez, Baldassarri e Di Giannantonio come traino per stare tra i primi. A proposito del poleman, egli ha chiuso il warm-up nono, dietro al rivale Lüthi che si è piazzato in top five.

Molti dei piloti della Moto3, con un asfalto piuttosto lento e caldo rispetto alle altre giornate, si sono resi protagonisti di cadute e highside piuttosto importanti, ma nessuno di questi ha riportato infortuni di nessun tipo fortunatamente. Canet, Masia e Antonelli sono tra i principali piloti che hanno assaggiato l’asfalto e la ghiaia, e per i due spagnoli anche i tempi registrati sono tutto fuorché di buon auspicio per il GP. La prima posizione è andata invece a Lorenzo Dalla Porta in 2:09.161, a cui è mancato l’ultimo miglioramento per del traffico nel T4; con Lorenzo primo in tutt’e tre le sessioni mattutine ci sono stati italiani al comando. Per Dalla Porta però il compito in vista della gara potrebbe essere piuttosto difficile, poiché partirà dalla 17a piazza col rivale Canet in seconda fila. Arbolino, poleman nella gara che partirà tra pochi minuti, ha terminato sesto questo turno davanti al compagno Romano Fenati, ed entrambi sono sembrati soddisfatti dei risultati ottenuti.

Qui i risultati della sessione MotoGP e l’analisi dei tempi.

Fonte immagine: Twitter / DucatiMotor

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