Motomondiale | GP Gran Bretagna 2019, sintesi del warm-up

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
25 Agosto 2019 - 11:51
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Se le qualifiche avevano dato un verdetto inequivocabilmente a favore di Marc Márquez, l’ultima sessione prima del Gran Premio ci ha dimostrato che lo spagnolo potrebbe non avere vita così facile questo pomeriggio a Silverstone. A prevalere nel WUP della MotoGP è stato il grande deluso della Q2, Fabio Quartararo, che ha dovuto svolgere il suo secondo run con la moto di riserva, e che ha dimostrato come sarebbe potuto essere uno dei candidati alla pole con la “moto 1”. Per lui un 1:59.609, dopo un turno di duello col “Cabroncito” tanto da focalizzare l’attenzione delle telecamere su loro due.

I due hanno girato anche a pari gomma, con una Medium all’anteriore e una Hard al posteriore, scelta che in molti dovrebbero seguire considerando la lunghezza della pista e la fatica che gli pneumatici rischiano di fare. Marc Márquez si è fermato a sette centesimi dal tempo di “El Diablo”, ma rimane comunque il favorito nonostante le sue dichiarazioni in cui ha individuato la Yamaha come favorita assoluta. Effettivamente, sono tre le M1 in top sei insieme a quella di Quartararo, con Rossi quarto e Viñales sesto. Vedremo chi, degli alfieri di Yamaha, potrebbe avere più chance di strappare il secondo successo stagionale per la Casa di Iwata. La seconda Honda in classifica invece è quella di Crutchlow, tra i plausibili outsider per il podio.

A completare la top tre ci ha pensato Andrea Dovizioso, il quale, va segnalato, ha sfruttato per un paio di giri il traino di Quartararo per stampare il suo 1:59.910. Nonostante questo, anche il vincitore dell’Austria si annovera tra i principali candidati in lotta per il podio, tendenzialmente il terzo gradino se i valori in campo visti si ripeteranno anche alle 14:00. Le altre Ducati sono ai margini della top ten: Danilo Petrucci ha girato a soli tre decimi dal compagno, ma sono stati sufficienti per farlo retrocedere al nono posto, mentre Jack Miller, autore anche di un salvataggio clamoroso alla Stowe, è decimo a sei decimi dalla vetta.

Se c’è un pilota che potrebbe tentare e rischiare una gomma differente dalla Hard al posteriore, è Álex Rins su Suzuki (primo dei piloti sopra il muro dei due minuti). La Suzuki #42 sembrerebbe essere piuttosto gentile con le gomme, e potrebbe essere una possibilità per porre un freno alla corsa della coppia Quartararo-Márquez. L’altra Suzuki, guidata da Guintoli, si è classificata 16a a 1.7 secondi.

Come visto in qualifica, le tre KTM di punta sono tutte vicine e tutte racchiuse in un fazzoletto: 272 millesimi racchiudono Pol Espargaró, Miguel Oliveira e Johann Zarco dalla 12a alla 15a piazza (con Aleix Espargaró su Aprilia in mezzo, dietro al fratello). Nonostante la natura velocissima di Silverstone, è improbabile che la KTM possa puntare granché in alto visti i limiti ancora importanti di guidabilità della moto, e lo stesso vale anche per l’Aprilia, con Andrea Iannone 17°.

La Moto2, per l’occasione, ha chiuso le sessioni mattutine e ancora una volta, al comando del turno, troviamo Jorge Navarro: all’ex-pilota Estrella Galicia è sfuggita giusto la pole position, altrimenti la Speed Up avrebbe ottenuto la leadership in ogni turno fatto da venerdì in poi. Al suo inseguimento, per rafforzare la leadership, troviamo proprio il detentore della pole position Álex Márquez, la cui Kalex potrebbe dare più certezze sul piano del ritmo gara rispetto alla moto giallo fluo di Luca Boscoscuro. Il primo degli italiani è Fabio Di Giannantonio, possibile candidato a un grande risultato considerando le qualità del telaio italiano sulla pista inglese. Tra i primi posti ritroviamo anche Brad Binder: il vincitore dell’Austria è tornato alla dura realtà di una moto poco efficiente in questo weekend, e come al solito ci sta mettendo del suo per permettere al team Ajo di rimanere soddisfatto.

Nella Moto3 la lotta si preannuncia, come da pronostico, piuttosto serrata sia tra i piloti, che tra i team e i marchi. A concludere il turno di riscaldamento in testa è stato Arón Canet, il quale dovrà faticare non poco per rimontare dalla quarta fila, così come Romano Fenati (solo 14° questa mattina). E’ stato un turno invece positivo per il poleman Arbolino, compagno di Fenati nel team Snipers e deciso a ottenere il suo terzo successo stagionale dopo le perle di Mugello e Assen. In classifica, dopo la KTM del team di Max Biaggi, spuntano ben cinque Honda, nell’ordine Sasaki, Arbolino, McPhee, Ramírez e Antonelli, col solo Masia che va a rompere questa striscia di moto giapponesi in settima posizione.

Qui i risultati del warm-up della MotoGP e l’analisi dei tempi fatti.

Fonte immagine: Twitter / Fabio Quartararo

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