Motomondiale | GP Emilia Romagna 2020, sintesi delle FP1

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
18 Settembre 2020 - 12:50
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Yamaha Petronas in grande spolvero con Quartararo davanti a Morbidelli (su gomma dura), le factory in difficoltà e fuori dalla top ten. Bene KTM con Espargaró e Suzuki con Mir, caduta per Rins. Dovizioso settimo.


La prima sessione di prove libere della MotoGP per il Gran Premio dell’Emilia Romagna si è conclusa con un uno-due del team Yamaha Petronas SRT, con Fabio Quartararo in prima posizione a precedere il compagno di squadra Franco Morbidelli. Il tempo fatto da “El Diablo”, 1:31.721, è a soli tre decimi dal record fatto segnare da Maverick Viñales durante la Q2 di sei giorni fa e a pochi centesimi dal vecchio record stampato da Jorge Lorenzo nel 2018. Il francese vuole assolutamente rifarsi dalla brutta figura di Misano 1, ma dovrà fare i conti proprio col compagno di squadra, fermatosi a soli nove centesimi dal tempo del compagno utilizzando una gomma Hard (seppur nuova). Il problema allo stomaco accusato durante la settimana dall’italo-brasiliano pare solo un ricordo, a guardare le sue prestazioni.

Ben diversa la situazione in casa Yamaha Monster Energy, poiché nessuna delle due moto ufficiali è all’interno della top ten, per il momento. Per Valentino Rossi non è una gran novità in anni recenti, vista la propensione del pesarese a puntare sul passo e sul fare una buona gara alla domenica, ma lo è per Maverick Viñales, che dopo il primo tempo fatto nei test di martedì ha pagato un distacco di addirittura otto decimi stamani, finendo in 13a posizione. Il “Dottore” è invece a 1”1, in 17a piazza.

Il primo pilota non-Yamaha in classifica è Pol Espargaró su KTM. Rispetto a com’era partito lo scorso weekend, “Polyccio” e nel complesso le KTM stanno decisamente mostrando gli artigli, specie per quanto riguarda la prestazione sul giro secco. Con il #44 a soli tre centesimi da Morbidelli, Miguel Oliveira si è aggiudicato il quinto posto come ultimo dei piloti sotto il muro dell’1:32. Ben più indietro i debuttanti del marchio austriaco, con Brad Binder 14° e Iker Lecuona 19°.

KTM non è però l’unico marchio a esser migliorato nelle proprie prestazioni tra una settimana e l’altra. Anche Honda ha mostrato segnali di ripresa incoraggianti, specie con Takaaki Nakagami (ancora una volta): il giapponese ha concluso al sesto posto il turno appena conclusosi, alle spalle di Oliveira per un solo decimo e davanti al gruppo delle Ducati. Turno soddisfacente anche per Álex Márquez, a soli 27 millesimi dalla top ten e apparentemente anche più a suo agio sulla Honda Repsol, al contrario di Stefan Bradl che ha concluso la FP1 in penultima posizione con oltre un secondo e mezzo di distacco da Quartararo. La stangata definitiva, per il tedesco, è arrivata al termine della sessione, con il peggioramento del nervo sul gomito destro e il forfait dato per la FP2, o forse addirittura per tutto il resto del weekend.

La FP1 della Suzuki è stata piuttosto altalenante, in relazione a quale pilota del box si decide di osservare. Joan Mir ha confermato il suo stato di forma eccezionale ottenendo il quarto posto e stampando diversi giri veloci, perciò lavorando anche sul punto attualmente più debole della sua moto; giornata invece parecchio movimentata per Álex Rins che, dopo aver rischiato un highside pazzesco in curva 5, è scivolato alla Quercia perdendo l’anteriore. Lo spagnolo è poi rientrato in pista concludendo il turno, ma solo al 16° posto e a sette decimi dal compagno di squadra, dimostrando una palese mancanza di confidenza con la sua moto.

Per buona parte del turno, le Ducati ufficiali e non sono rimaste abbastanza nell’ombra e lontane dalle posizioni più rilevanti, con il solo Zarco nei primi dieci per buona parte della sessione. Durante il time attack collettivo finale, le Desmosedici si son fatte vedere in maniera decisamente più convincente, con Andrea Dovizioso settimo finale e autore di qualche bel passaggio cronometrato nel finale; dopo i suoi proclami di martedì non è forse l’inizio dirompente che ci si aspettava, ma è già qualcosa. A concludere la top ten altre due Ducati, quella di Esponsorama del già citato Zarco in ottava piazza e quella Pramac di Francesco Bagnaia. Danilo Petrucci è 11°, mentre Jack Miller è piuttosto indietro e occupa la 15a posizione.

Al contrario della FP1 della scorsa gara a Misano, solo Aleix Espargaró è riuscito a portare l’Aprilia in top ten, al nono posto e in mezzo al terzetto delle Ducati. Lo spagnolo sta cercando di metterci del suo ma la moto di Noale, nonostante il nuovo telaio e l’holeshot device implementato, non sembra ancora all’altezza della competizione. Bradley Smith ha chiuso 18° alle spalle di Rossi, mentre il pilota che sta sostituendo, Andrea Iannone, l’ha osservato dai box.

Nella Moto2 prosegue il trend degli ultimi due Gran Premi, con gli azzurri a dominare la scena. In questo caso particolare è stato Enea Bastianini a ottenere la prima posizione nella FP1, in 1:36.262; la “Bestia” vuole fare del proprio meglio sia per accorciare le distanze da Luca Marini in testa alla generale, sia per celebrare al meglio la conferma del suo passaggio in Ducati, molto probabilmente col team Esponsorama; piccola nota aggiuntiva riguarda il tempo di Enea, a solo un decimo dal record sul giro secco delle Moto2. Il fratellastro di Rossi occupa invece la settima posizione a tre decimi da Bastianini, mentre Marco Bezzecchi sulla seconda Kalex nera dello Sky VR46 ha fatto il quarto tempo preceduto da Thomas Lüthi e Sam Lowes; lo “Scorpione” è stato però retrocesso al nono posto vista la cancellazione del suo giro migliore. In top five a sorpresa Héctor Garzó sulla prima Kalex gestita da Sito Pons, mentre è iniziato bene anche il venerdì di Tetsuta Nagashima, al settimo posto davanti ad Arón Canet. Caduto nuovamente Jorge Navarro su Speed Up, in una spirale senza fine d’incidenti e delusioni.

Come da prassi, la Moto3 ha dato il via alle danze del weekend con la propria FP1, che in una sorta di déjà-vu ha visto il ritorno di Raul Fernandez in cima alla lista dei tempi, proprio come venerdì scorso. Lo spagnolo del team Ajo ha fatto la differenza su tutti gli altri sin da subito, segnando un 1:41.962 che lo pone a un solo decimo dal record di Jorge Martín sul giro secco e come unica pilota sotto il muro del ’42, per ora. Gli avversari non sono però lontanissimi, con Jeremy Alcoba in seconda posizione a un decimo per una “doppietta” spagnola, davanti al primo italiano, Dennis Foggia. Gabriel Rodrigo sulla seconda moto Gresini è quarto, ma anche per Leopard Racing la mattinata è stata soddisfacente con Jaume Masia a lungo primo durante il turno e sesto alla fine della sessione. Ottavo posto per Albert Arenas davanti al futuro pilota Petronas SRT Darryn Binder, con Ayumu Sasaki decimo. Ci son state anche delle cadute, come quella di Deniz Öncü in curva 6 e quella di Tatsuki Suzuki alla Rio.

Nella sessione riservata alla MotoE si è messo in testa Eric Granado in 1:43.400, con soli 27 millesimi su Xavier Siméon. Il belga sta dimostrando come la pista riminese sia sua alleata, come lo è per il vincitore dell’ultima gara Matteo Ferrari, quarto in questa prima sessione a un solo decimo. Tutti i primi quattro classificati sono molto vicini, mentre Mike Di Meglio, in quinta posizione, paga già un gap di quasi mezzo secondo rispetto al brasiliano di Avintia Racing. Sesta posizione per il sammarinese Alex De Angelis, davanti agli italiani Canepa e Casadei.

Qui i risultati della FP1 e l’analisi dei giri fatti dai piloti della MotoGP.

Fonte immagine: sepangracingteam.com

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