Motomondiale | GP Argentina 2018 – Anteprima

Anteprime
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di Alyoska Costantino @AlyxF1
5 Aprile 2018 - 12:00
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Dopo uno stop di tre settimane tra cui il fine settimana pasquale, il Circus a due ruote torna a ruggire per il secondo dei diciannove appuntamenti del mondiale, sul circuito di Termas de Rio Hondo in Argentina. Il weekend sudamericano che si svolgerà dal 6 all’8 aprile sarà il 15° per il GP argentino del Motomondiale. Prima del suo recentissimo ritorno in calendario sull’attuale pista, era il tracciato di Buenos Aires a ospitare le varie classi, tanto che l’autodromo dedicato a Oscar Galvez è stato il primo non europeo a ospitare un Gran Premio del Circus (tra l’altro come GP di chiusura della stagione, a cui però parteciparono pochissimi piloti). Le prime dieci edizioni (dal ’61 al ’63, nell’81, ’82, ’87, ’94, ’95 e poi ancora nel ’98 e nel ’99) si disputarono su questa pista, e l’ultimo a vincere qui nella classe 500 fu Kenny Roberts jr. su Suzuki.

Il mondiale riparte dopo tre gare in Qatar che non hanno deluso le alte attese, in particolar modo per la MotoGP. La stagione 2018 è ricominciata da dove si era conclusa quella 2017, con il duello tra Andrea Dovizioso su Ducati e Marc Márquez su Honda. Negli scontri uno contro uno per la vittoria è stato sempre il forlivese a spuntarla, e la gara nella notte del Qatar non ha fatto eccezione con il Dovi capace di battere il fenomeno spagnolo ancora una volta all’ultima curva, arrivando sul traguardo con 20 millesimi di vantaggio sul catalano.

Già dal round argentino però la coppia italiana pare prepararsi a stringere i denti nelle prossime gare, e sulla carta potrebbe esser costretta a farlo almeno fino a Jerez. La competitività del campione del mondo sulla pista qatariana (una delle più indigeste alla RC213V) ha fatto paura a molti, e già da Termas il #93 potrebbe tornare a fare la parte del leone, a meno di sorprese. I due capiclassifica però hanno ricordi molto altalenanti relativi alla pista sudamericana: Marc ha vinto qui due volte ma nelle restanti occasioni ha ottenuto altrettanti ritiri per cadute, nel 2015 dopo il famoso contatto con Rossi e nel 2017, quando è caduto mentre era al comando inseguito dalle Yamaha; a Dovizioso non è andata affatto meglio, dato che oltre a un secondo posto Andrea ha rimediato ben poco sulla pista argentina. Clamorosi i suoi due ritiri negli ultimi due anni causati da strike altrui, in primis quello del compagno Iannone a due curve dal traguardo e da una potenziale leadership di campionato.

Concentrando un attimo le attenzioni sulla Ducati, dall’altra parte del team ufficiale si respira aria ben differente: il weekend qatariano di Jorge Lorenzo è stato colmo di problemi tra cui quello clamoroso alla catena durante le prove del venerdì, e ovviamente quello ai freni che l’ha costretto al ritiro dopo una scivolata in curva 4. Oltre a questo però Jorge, oltre a esser sembrato abbastanza scontento durante tutti i turni, ha mostrato un ritmo generalmente inferiore a quello del compagno vincitore, e tutto questo gioca a suo sfavore in vista di una possibile corsa al titolo. Il “Por Fuera” riparte dall’Argentina con l’obbligo di rilanciare le sue quotazioni, nel luogo dove l’anno scorso è caduto in curva 1 per un contatto con Iannone e che l’ha portato a mettere “gentilmente” al tappeto la sua GP17 dalla rabbia. Le seconde linee di casa Ducati, composte da Jack Miller e Danilo Petrucci, hanno iniziato degnamente l’anno in Qatar, anche se per Petrucci il quinto posto sa tanto di grossa occasione sfumata viste le velleità da vincente che aveva alla vigilia.

Anche gli “scudieri” di Marc Márquez in Honda, Dani Pedrosa e Cal Crutchlow, nella stagione potrebbero giocare un ruolo determinante, magari già da Termas. Davvero positiva la prova dell’inglese tre settimane fa, ai piedi del podio su una pista che non l’ha mai visto come particolare protagonista, e a meno di tre secondi dal compagno di moto Márquez, a dimostrazione di come questa Honda sia “nata” bene. Meno convincente la prova di Pedrosa invece, solo settimo al traguardo, su una pista in cui non ha mai vinto; anche per lui qui ci fu il ritiro come per il connazionale l’anno scorso, con solo un terzo posto come risultato utile in Argentina. Si pone l’accento, relativamente agli hondisti, sulla prestazione dell’italo-brasiliano Franco Morbidelli, 12° al traguardo alla sua prima gara con le 1000cc, e primo fra i rookie su una Honda del team Marc VDS di certo molto meno competitiva di quella ufficiale.

Il punto di domanda più grande tra i big rimane la Yamaha, che potrebbe aver mostrato delle “crepe” anche sulle prestazioni del vecchio modello 2016, utilizzato da Johann Zarco e dal compagno Syahrin (14° al traguardo e autore di una prestazione discreta). Il francese, dopo la pole stratosferica con tanto di record al sabato e diciassette giri al comando, ha ceduto di schianto a pochi giri dalla fine, a causa di un problema d’usura eccessiva della gomma anteriore (forse causato dal ritmo eccessivo imposto). Nonostante questo, la stagione del francese sembra promettere bene, e dopo molti dubbi anche quella degli ufficiali Movistar potrebbe risollevarsi già in Argentina. Nonostante un sesto posto ottenuto in rimonta dalla 12a posizione, Maverick Viñales ha rimostrato parte della grinta che ci aveva impressionato l’anno scorso, con l’uno-due d’inizio stagione tra Qatar e Argentina, e nelle ultime dichiarazioni di questa settimana “Top Gun” si è detto positivo sul feeling della moto. Lui, e il compagno Valentino Rossi giunto terzo tra le luci del Qatar, sono ancora oltremodo pericolosi per i primi, e di certo possono ancora giocarsi tutte le loro carte.

C’è ovviamente attesa anche per gli outsider, come per le Suzuki di Rins (caduto purtroppo nel primo round dopo esser stato per metà gara coi primi) e di Iannone, le quali hanno iniziato il 2018 sulla falsa riga del 2017, con una moto nelle prime posizioni ma costretta al ritiro e l’altra più in difficoltà che ha portato a casa punti decisivi. Chi invece sono partite a handicap sono Aprilia e KTM, che hanno confermato i dubbi nati durante i test sulle loro performance rispetto ai migliori e che dovranno recuperare nel corso della stagione.

Passiamo alla classe di mezzo, la Moto2, dove sono gli italiani, almeno in questo inizio, a comandare. Dopo un anno di miglioramento costante e di risultati utili per sé e per il team VR46, l’ex-rookie Pecco Bagnaia ha già colto la sua prima vittoria con le moto spinte dai propulsori Honda CBR600RR. E non c’era maniera migliore di ottenerlo, dato che la gioia del trionfo è arrivata dopo il bel duello con l’amico Lorenzo Baldassarri, pronto anche a lui a ripartire con il passo da carica visto in Medio Oriente. Chi invece paga un po’ di sfortuna dall’ultimo weekend è Álex Márquez, che dopo aver mostrato in tutti i turni di avere le carte in regola per vincere, ha dovuto desistere per un problema al freno posteriore che l’ha costretto alla terza posizione, davanti a Mattia Pasini; i ricordi argentini del fratellino di Marc sono abbastanza grigi, giacché l’anno scorso lo spagnolo ha dovuto cedere al compagno Morbidelli la vittoria dopo un high-side a poche curve dalla bandiera a scacchi. Termas de Rio Hondo è stato anche il primo GP in cui è parso chiaro come la KTM potesse diventare un elemento determinante nella lotta al vertice, col secondo posto di Miguel Oliveira. Attese anche per Mir, autore di una grande rimonta e giunto a tre secondi dalla top ten, per Fenati, ottimo quinto in qualifica ma disastrosamente in difficoltà nel momento topico della gara, dove è giunto solo 24°, e per il secondo pilota KTM Binder, sesto al traguardo in Qatar in scia al compagno portoghese.

E infine la Moto3, che stranamente in Qatar ha messo in scena la gara meno spettacolare delle tre viste. Con la partenza di piloti come Binder, Bagnaia, Oliveira, Mir e via discorrendo, il livello della categoria pare essere sceso e non di poco. La lotta pare essersi ristretta a una manciata di giovani driver, e i principali indiziati sono Jorge Martín, Aron Canet e il nostro Enea Bastianini. Purtroppo in Qatar è stato proprio l’italiano a buttare da subito punti pesanti e potenzialmente determinanti, riducendo la lotta per la vittoria a un duello tutto ispanico da cui è uscito vincitore il favorito di stagione, Martín.
L’anno scorso, nonostante la diversità della pista, il podio della Moto3 ha visto gli stessi piloti saliti già nella gara a Losail pochi giorni prima, e la possibilità che la storia si ripeta non è poi così remota. Il primo “degli altri” è stato Lorenzo Dalla Porta sulla seconda moto del team Leopard, ma distante ben sei secondi dai duellanti spagnoli; dietro di lui un altro italiano, il poleman Antonelli, davanti alla prima KTM guidata da Gabriel Rodrigo. Un campionato Moto3 che ha visto tra il 2017 e il 2018 un ulteriore diminuzione dei (già pochi) marchi con l’addio di Mahindra, e che vede una nettissima superiorità della Casa dell’Ala Dorata sugli austriaci al momento.

Il meteo previsto per il weekend non pare dei migliori, con possibile pioggia il sabato e alte possibilità di gara bagnata anche la domenica.

INFO TRACCIATO

Lunghezza tracciato: 4,806 km
Rettilineo: 1076 m
Curve: 14 (9 a destra, 5 a sinistra)
Record della pista: 1:37.683 (Marc Márquez, Honda, 2014)

ALBO D’ORO

 

ORARI TELEVISIVI

Venerdì 6 aprile 2018

14:00 – Prove Libere 1 Moto3 (Sky MotoGP HD, TV8)
14:55 – Prove Libere 1 Moto2 (Sky MotoGP HD, TV8)
15:55 – Prove Libere 1 MotoGP (Sky MotoGP HD, TV8)
18:10 – Prove Libere 2 Moto3 (Sky MotoGP HD, TV8)
19:05 – Prove Libere 2 Moto2 (Sky MotoGP HD, TV8)
20:05 – Prove Libere 2 MotoGP (Sky MotoGP HD, TV8)

Sabato 7 aprile 2018

14:00 – Prove Libere 3 Moto3 (Sky MotoGP HD, TV8)
14:55 – Prove Libere 3 Moto2 (Sky MotoGP HD, TV8)
15:55 – Prove Libere 3 MotoGP (Sky MotoGP HD, TV8)
17:35 – Qualifiche Moto3 (Sky MotoGP HD, TV8)
18:30 – Qualifiche Moto2 (Sky MotoGP HD, TV8)
19:30 – Prove libere 4 MotoGP (Sky MotoGP HD, TV8)
20:05 – Qualifiche MotoGP (Sky MotoGP HD, TV8)

Domenica 8 aprile 2018

14:40 – Warm-up Moto3 (Sky MotoGP HD, TV8)
15:10 – Warm-up Moto2 (Sky MotoGP HD, TV8)
15:40 – Warm-up MotoGP (Sky MotoGP HD, TV8)
17:00 – Gara Moto3 (Sky MotoGP HD, TV8)
18:20 – Gara Moto2 (Sky MotoGP HD, TV8)
20:00 – Gara MotoGP (Sky MotoGP HD, TV8)

Fonte immagine: motogp.com

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