Motomondiale | GP Aragón 2019, sintesi prove libere del venerdì

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
20 Settembre 2019 - 18:45
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Nella prima prova libera del Gran Premio di Aragón Marc Márquez non ha fatto prigionieri. Forse nell’intento di mandare un segnale a tutti i suoi avversari, il campione del mondo si è messo in testa alla prova combinata girando, nella prova mattutina, in 1:46.689. Come tempo è a circa due decimi dal record della pista fatto in gara, ma paragonato a quanto fatto dagli avversari nello stesso turno, la differenza fa impressione: 1.6 secondi rifilati a Maverick Viñales in seconda posizione, e 2.5 sul secondo dei piloti Honda, in questo caso Takaaki Nakagami. La seconda prova ha visto invece l’hondista di punta prendere un grosso spavento, cadendo alla curva 8 dove, sulla ghiaia esterna, sono stati messi dei paletti per segnalare la via di fuga in asfalto, estremamente pericolosi e inspiegabilmente lasciati durante questo weekend; la RC213V #93 è decollata su uno di questi, mentre il corpo di Márquez l’ha schivato per miracolo.

Nella speranza che questa clamorosa falla di sicurezza venga risolta, in pista il secondo turno ha visto le Yamaha tornare all’attacco, proprio come a Misano. Maverick Viñales ha migliorato di quattro decimi il tempo della FP1 e nel pomeriggio ha segnato un 1:48.014, valevole per la prima posizione del turno (seppur a 1.2 secondi di distacco dal tempo di riferimento del “Cabroncito”). Valentino Rossi non ha iniziato alla grande questo weekend col 17° tempo della mattina, ma al pomeriggio l’ottimo secondo posto, a mezzo decimo da Viñales, gli dovrebbe valere l’ingresso automatico in Q2. Fabio Quartararo ha chiuso terzo, a un decimo da “Top Gun”.

Come a Misano, il primato della Ducati pare essere sfumato anche qui ad Aragón, luogo lo scorso anno della pole position di Jorge Lorenzo e del secondo posto di Dovizioso. Andrea quest’oggi ha chiuso ottavo nella combinata e a quattro decimi da Viñales (a un secondo e mezzo da Márquez) e non è stato nemmeno il primo delle GP19, con Jack Miller sesto per il team Pramac; l’australiano è stato autore di un bel run sul ’49 alto e ’50.0. Al mattino le cose sono andate meglio e “Dovi” si era inserito nel mucchio delle Yamaha, e se le condizioni di gara dovessero essere simili a quelle l’italiano potrebbe tornare a puntare al podio. Fuori dalla top ten e dalla virtuale Q2 Petrucci e Bagnaia.

La Suzuki rischia di esser scavalcata, nelle gerarchie, anche dalla KTM in questo weekend. Álex Rins non ha iniziato nel migliore dei modi questo venerdì, a causa di un problema elettrico che ha rallentato il suo lavoro e l’ha costretto a prendere la strada dei box per mezzo di una via di fuga. Il vincitore di Silverstone è stato escluso anche dalla top ten negli ultimi secondi della sessione 2, a vantaggio invece del compagno Joan Mir (staccato sempre un secondo e sette dalla vetta). Non bisogna però farsi ingannare solo dalla posizione: sul ritmo, Rins pare essere messo bene con Medium e Hard, al pari quasi delle Yamaha.

Continua a stupire Pol Espargaró sulla RC16 del team Ajo, che con quattro piccoli run ha messo a segno il quinto tempo nella FP2, e con un distacco piuttosto contenuto dal leader Viñales. La Casa arancione sta anche valutando le abilità di Mika Kallio con la seconda moto del team interno, ma il finlandese al momento non è andato oltre un 17° posto davanti a Miguel Oliveira, di un solo decimo di secondo.

L’Aprilia di Aleix Espargaró ha conquistato l’ultimo posto in top ten soffiandolo da sotto il naso di Álex Rins, e aggiudicandosi un momentaneo ingresso alla Q2. La RS-GP ha, in Aragón, una delle piste con cui ha saputo esprimersi meglio, grazie anche all’Espargaró più anziano. Andrea Iannone, di ritorno dall’assenza di Misano, per ora sta andando anche meglio rispetto alle aspettative, e ha terminato 15° il primo giorno con mezzo secondo di distacco dal compagno di squadra.

La classe di mezzo Moto2 ha vissuto della battaglia tra Augusto Fernández e Álex Márquez anche durante le semplici prove libere del venerdì. I due sono stati tra le prime posizioni di entrambi i turni e alla fine la prima posizione della combinata è andata al pilota del team Pons, in 1:52.474. Nel secondo turno Luca Marini ha ottenuto il primato essendo stato l’unico a girare sotto il ’53 al pomeriggio, a causa di una pista più lenta per le temperature più alte.
Ottima giornata per Sam Lowes, veloce qui ad Aragón in passato ai tempi della SSP600, e rispettivamente sesto e terzo nelle due sessioni; anche Lorenzo Baldassarri si rivede finalmente nelle posizioni che gli competono, col secondo posto al pomeriggio a +0.270 da Marini. Problemi per Lüthi durante la FP2, che non gli hanno permesso di migliorare il suo settimo tempo, mentre Jesko Raffin e Gabriele Ruiu, sostituti di Schrötter e Pasini, sono rispettivamente 19° e 30°.

Infine la classe leggera, che all’inizio della FP1 ha immediatamente subito un grosso sussulto con l’highside, in curva 2, di Celestino Vietti, fortunatamente senza conseguenze fisiche. Si sono dimostrati piuttosto in forma invece i piloti del team di Caponera, Andrea Migno e Jaume Masia, con l’italiano al comando della classifica combinata delle due prove e Masia che ha chiuso quarto e con buone chance di tornare a vincere questo weekend, dopo il quarto posto di Misano. Tony Arbolino è colui che, tra i contendenti al titolo, si è comportato meglio ottenendo il terzo posto nella seconda sessione, dietro al vincitore dell’ultima gara Tatsuki Suzuki. Dalla Porta solo 11° e a sei decimi dai leader, Canet addirittura 20° col doppio del distacco da Migno; si segnalano anche le prestazioni di Carlos Tatay, vincitore della Rookies Cup e 19° in questo venerdì, di Davide Pizzoli, sostituto di Antonelli e 24°, e infine quella del sostituto di Romano Fenati, Julian José Garcia che è stato davanti a Pizzoli di pochi centesimi.

Qui i risultati della seconda sessione della MotoGP, l’analisi dei passi gara e la combinata.

Fonte immagine: hondaracingcorporation.com

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