MotoGP | Test Sepang: Pedrosa svetta nel primo giorno, Ducati alle calcagna

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
28 Gennaio 2018 - 16:59
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Si è conclusa da qualche ora la prima giornata di test in previsione campionato 2018 per la MotoGP, effettuata sul tracciato di Kuala Lumpur. Un tracciato molto di amico del primo classificato, l’esperto Daniel Pedrosa che si è piazzato al comando con un tempo di 1:59.427, effettuato al penultimo dei 56 giri effettuati. In tutti e quattro i settori Dani è stato il migliore, confermando il ruolo da leader che Honda ha nella classe regina in quanto squadra campione del mondo. Anche Marc Márquez, dal canto suo, si è detto soddisfatto: nonostante un ingannevole settimo tempo a otto decimi dal compagno di squadra, i problemi principali della moto sembrano essere già stati individuati e la strada giusta da seguire pare a portata di mano.

MárquezPedrosa possono però dormire sugli allori: dalla seconda alla quinta posizione ci sono ben quattro Ducati, distanziate sì più di tre decimi dal pilota di Sabadell ma tutte in grande spolvero. Nell’ordine Dovizioso (distacco di 0.343 dalla Honda #26), Lorenzo (+0.375), Petrucci (+0.696) e il neo-acquisto di casa Pramac, Jack Miller (+0.751). “Jackass” è stato anche, tra i quattro ducatisti, colui che ha fatto più giri in assoluto (43, contro i 35 di Dovizioso, i 38 di Lorenzo e i 30 del compagno di squadra), dimostrando l’ottimo inizio con la squadra bolognese, anche grazie al lavoro fatto pochi giorni fa da Stoner e da Pirro proprio a Sepang. Ci aspetta un altro scontro HRC-Ducati Corse nel 2018?

La Yamaha non sembrerebbe molto d’accordo a riguardo, in particolare Valentino Rossi. La leggenda pesarese ha terminato in sesta posizione e, per sua affermazione, era dal 2016 che non viveva test così positivi. La Casa dei Tre Diapason sembra aver accontentato il “Dottore” sulla scelta del telaio, prendendo come base quello del 2016 anziché quello del 2017. Dall’altra parte della barricata c’è Maverick Viñales, che si trattiene per il momento dall’esultare: lo spagnolo di Figueres è stato molto cauto oggi, staccando un 13° tempo ma con ben 72 giri all’attivo, il maggior numero in assoluto. Occhi puntati anche sull’ex-rookie Zarco e su uno dei papabili sostituti dello sfortunato Jonas Folger, cioè il colombiano Yonny Hernandez: il piccolo fenomeno francese è stato subito alle spalle dei big con la M1 2017, staccando un 2:00.421 che gli è valso l’ottavo posto, completando ben 62 tornate. Hernandez invece si è classificato addirittura 23°, a quasi due secondi dal compagno di squadra. Ultimo appunto sulla carenatura utilizzata da Nakasuga durante la sessione, ripresa in video e postata anche sul profilo Twitter ufficiale MotoGP.

Anche i possibili outsider sono da tenere d’occhio: la KTM continua a crescere sessione dopo sessione e, dopo un 2017 incredibilmente in crescendo, sembra pronta allo step successivo e al decisivo sorpasso su Suzuki e Aprilia. Pol Espargaro è entrato in top ten completando 39 passaggi (uno in più di Márquez), ma soprattutto è stato in grado di segnare la velocità massima più alta, pari a 329,3 km/h. Crescita anche sul propulsore quindi, per la casa austriaca sponsorizzata Red Bull. Chi invece non sembra aver trovato un granché la quadra è Andrea Iannone, vittima di una scivolata senza conseguenze in primis e poi autore di un 16° tempo, con un 2:01.027 ottenuto dopo 27 dei 41 giri completati. Molto migliore in casa Suzuki il suo compagno Rins, che ha testato una nuova carena con appendici esterne (simile a quella usata sulla vecchia Suzuki 2017) con cui ha poi completato 63 giri, terminando 11°.

Pensieri contrastanti anche osservando il lavoro fatto dai “nuovi arrivati” in MotoGP: il miglior rookie è stato Takaaki Nakagami, che con la Honda del team di Lucio Cecchinello è stato capace di un 12° tempo a solo un misero decimo dal ben più esperto Crutchlow (anche lui caduto). Il team Marc VDS in parte gioisce per i progressi dell’italo-brasiliano Franco Morbidelli, campione della Moto2 (18°, 62 giri completati e miglior crono di 2:01.161), ma dall’altro canto vede un Tom Luthi abbastanza in sofferenza alla sua primissima uscita con una 1000cc, 27° nella classifica dei tempi a più di quattro secondi dalla Honda HRC di Pedrosa. Lo svizzero probabilmente paga caro l’infortunio subito proprio qui a fine stagione, dal quale ancora non si è totalmente ristabilito. Infine, da menzionare anche Simeon con la Ducati del team Avintia, subito davanti a Luthi con 47 giri completati.

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