MotoGP | Seconda giornata di test a Valencia, il resoconto

MotoGP
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
21 Novembre 2018 - 20:23
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Questo pomeriggio si è conclusa la prima sessione di test per il Motomondiale 2019, svoltasi a Valencia sulla pista dedicata a Ricardo Tormo. Se il primo giorno non è stato utilizzato a pieno a causa della pista umida, il secondo ha finalmente dato l’opportunità a piloti e squadre di fare un turno totalmente sull’asciutto, seppur i tempi, contando il record della pista e i tempi degli anni precedenti, non sono stati esaltanti. Da menzionare anche la scelta di Michelin di portare degli pneumatici nuovi morbidi e duri, sia per l’anteriore che per il posteriore, allo scopo di avere un consumo più costante e meno imprevedibile, forse per ovviare alle problematiche nate in questi due anni sul consumo durante la gara.

A guidare la classifica è sempre Maverick Viñales, in 1:30.757 (che tradotto equivale a un miglioramento di sette decimi rispetto al tempo di ieri). Insieme a Honda, il team Yamaha ufficiale è stato autore del lavoro più completo, considerando i giri completati dai due piloti e il lavoro anche sul motore, con Iwata che ha portato ben due evoluzioni del propulsore 2019. In alternanza, i due piloti hanno provato entrambi testandolo sia con gomme usate che nuove, ma rispetto a ieri è andata un po’ peggio al nove volte campione del mondo Valentino Rossi, nono nella generale a sei decimi dal compagno di box. Vale ha compiuto giri con gomma nuova anche nel tardo pomeriggio, sul finire del turno.

Il pesarese non è stato l’unico a provare a staccare giri veloci. Marc Márquez per tutta la mattinata è stato al comando della classifica grazie a un primissimo tempo di 1:31.0, ma per diverse ore quel crono di riferimento del campione del mondo è rimasto inalterato. Márquez, in questo lasso di tempo, è passato più volte da due versioni differenti della RC213V 2019 (distinguibili dalla mancanza del numero di gara su una delle due), accantonando la 2018 e terminando il turno con la versione #2. Per lui terzo tempo, mentre il suo compagno Lorenzo è risalito nella classifica in 12a piazza: appare chiaro come il maiorchino non voglia fare nulla di fretta e nulla di sbagliato nella sua nuova avventura con Honda, procedendo quindi passo dopo passo; lo spagnolo oggi ha messo mano anche sulla moto 2019, e ha messo a segno 46 giri.

Il capitolo Ducati vede un rialzo nelle quotazioni di Danilo Petrucci, soddisfatto già ieri ma oggi al lavoro su alcuni miglioramenti nella moto 2018, che lui ha già guidato questa stagione coi colori del team Pramac. Il #9, visibilmente più pulito anche nella guida con la moto del team ufficiale, ha fatto segnare il quinto tempo ed è a stretto contatto col suo caposquadra Andrea Dovizioso, secondo con meno di un decimo sul ternano. Tra di loro, oltre Márquez, c’è un’altra Ducati, quella di Jack Miller.

Chi si conferma con la sorpresa dei primissimi test pre-stagione è Franco Morbidelli sulla Yamaha M1 brandizzata Petronas. Ai microfoni l’italo-brasiliano ha parlato di come stia usando la moto che ha guidato Johann Zarco fino a tre giorni fa, dotata del motore 2018 e con cui si sia trovato magnificamente già dal primo giro di martedì. Dopo le Ducati, Viñales e Márquez, c’è proprio il #21 in sesta posizione, autore di ben 58 giri e a due decimi dal compagno di marca al comando. Considerando anche la risalita di Fabio Quartararo, 16° e al lavoro sulla posizione corretta di guida sulle 1000cc, è un inizio di tutto rispetto per l’SRT.

Di tutt’altro avviso Johann Zarco in merito alla sua KTM. Come ieri, Johann è sceso per primo sul tracciato ma le perplessità del francese sulla maneggevolezza in curva della moto austriaca, confrontata con la M1 che ha guidato negli ultimi due anni, sono state confermate. Protagonista di ben due cadute, Zarco termina 20° la seconda giornata di test, nella speranza che a Jerez si possa recuperare il tempo perso qui. Ancora buona la prestazione di Pol Espargaró, 13° e con 47 giri completati.

Pecco Bagnaia anche quest’oggi è rimasto il migliore tra i debuttanti nella classifica finale, ma l’attenzione di tanti, nel primo pomeriggio, è stata catalizzata su Joan Mir. Il neo-pilota Suzuki sembra esser entrato già in sintonia con la GSX-RR, stando anche nella top ten per diversi minuti e classificandosi alla fine 14°, con 56 giri compiuti. Entrambi i piloti, Rins e Mir, sono stati impegnati sul lavoro del telaio e del motore nuovo, interrotto a causa della pioggia; per il #42 settimo tempo finale.

https://twitter.com/suzukimotogp/status/1065299603573145600

L’inizio dell’avventura di Iannone con l’Aprilia è stato probabilmente il più difficile tra i temi che questi test ci hanno dato. Seppur l’abruzzese abbia migliorato sui giri veloci, i soli 32 passaggi compiuti sono frutto di ben due scivolate con due moto differenti (la prima in curva 6, la seconda alla 8); partito dalla base di Aleix Espargaró, la guida di Iannone non si è adattata bene a questo setting, e dovrà quindi lavorare parecchio con Fabrizio Cecchini per migliorare il proprio feeling con la RS-GP. Cadute anche per Bradley Smith, Jonas Folger e Hafizh Syahrin.

Tra solo una settimana il percorso invernale di test per la MotoGP proseguirà, rimanendo in terra spagnola ma spostandosi in Andalusia, alla pista di Jerez de la Frontera. Qui, insieme a MotoE e SBK, i piloti della classe regina continueranno a provare, mentre Moto2 e Moto3 proveranno già venerdì sempre qui al Ricardo Tormo.

Qui i risultati della due giorni di test.

Fonte immagine: motogp.com

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