MotoGP | GP Italia 2019, sintesi del warm-up

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Giugno 2019 - 10:44
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Escludendo la qualifica di ieri della classe MotoGP, Marc Márquez potrebbe aver cominciato a scoprire le sue carte solo questa mattina, nel warm-up del Mugello. Il campione del mondo ha fermato il cronometro nel suo tempo migliore in 1:46.930 (unico a scendere sotto il muro dell’1:47 stamani), e con una sequenza di giri sull’1:47 basso circa si pone come favorito d’obbligo in vista della gara delle 14:00. Sul giro secco, manco a dirlo, è nettamente il migliore delle Honda, nonostante la buona prestazione di Takaaki Nakagami che è sesto, a tre decimi. Lontani Crutchlow, 13°, e soprattutto Lorenzo, 18°.

Chi ha rivisto la luce in questo warm-up è stata la Suzuki, seconda e quarta con Joan Mir e Álex Rins. E’ risaputo come le moto azzurre di Hamamatsu siano più materiale da gara che da qualifica, ma questo doppio risultato è un discreto risveglio dopo l’incubo della Q1, con il #42 incapace anche di sfruttare l’ultimo giro buono. Tra le due Suzuki si è piazzato Andrea Dovizioso: dopo un weekend passato molto, addirittura troppo in sordina, questo terzo posto in vista della gara potrebbe fare morale, ma il ritmo del forlivese non sembra abbastanza buono per stare al passo del gruppo da podio. Servirà ben più di una buona partenza per stare davanti oggi.

E’ ancora Fabio Quartararo a tenere alta la bandiera Yamaha, dopo la splendida prova fatta vedere in qualifica. Quinto tempo finale per lui, ma soprattutto un ritmo che, se non al livello di quello di Márquez, gli assicurerebbe quantomeno il secondo gradino del podio. Stavolta, quella del “Diablo” è davvero l’unica M1 nelle posizioni di testa, perché quelle Monster Energy di Viñales e Rossi e la gemella di Franco Morbidelli sono ben oltre la top ten, in 14a, 15a e 17a posizione. Sarà da valutare se l’aumento della temperatura previsto gioverà alle prestazioni delle moto di Iwata.

Le Ducati, escludendo quella di Dovizioso, sono fuori dalla top five e Danilo Petrucci, postosi tra i favoriti dopo la qualifica di ieri e gli ottimi turni di libere, in questo turno di riscaldamento si è un po’ spento segnando solo il settimo tempo; solo sette giri compiuti e un ritmo che non sembra per nulla quello mostrato dal ternano nelle varie sessioni del venerdì. Michele Pirro è decimo, preceduto da Pol Espargaró con la sorprendente KTM e Tito Rabat sulla moto Avintia (anche se c’è da considerare che l’ex-iridato Moto2 abbia sfruttato per gran parte del tempo la scia di Márquez); solo 12° Miller.

Enea Bastianini ha chiuso in testa il turno della Moto2 col tempo di 1:52.158, in una classifica cortissima a livello di distacchi: sono ben quattro i piloti che hanno firmato tempi sull’1:52.1, e due di loro hanno fatto segnare lo stesso crono, ovvero Augusto Fernández e Tetsuta Nagashima, entrambi a soli cinque millesimi dalla “Bestia”. I tempi, paragonati alla qualifica di ieri, non sono stati particolarmente veloci essendo mattina presto, e questo ha rimescolato le carte e la classifica. I due Dynavolt per esempio, Schrötter e Lüthi, hanno chiuso a soli due decimi dal leader ma già in settima e nona posizione, mentre le Speed Up di Navarro e Di Giannantonio sono poco dietro, con lo spagnolo ai margini della top ten e l’italiano subito fuori in 11a posizione. Mattinata difficile invece per Nicolò Bulega, 21°, e Lorenzo Baldassarri, 20° e con la prospettiva di dover giocare fortemente in difesa quest’oggi.

Il turno Moto3 iniziato alle 8:40 è andato a favore di Gabriel Rodrigo in 1:57.085. Anche qui, i tempi dei primi minuti sono stati irrilevanti in relazione a quelli fatti ieri mattina, ma negli ultimi minuti i favoriti della gara di oggi hanno accelerato, e in particolare l’argentino che ha accumulato un gap sul giro di più di mezzo secondo su Raul Fernandez e Tony Arbolino; una risposta importante anche allo stesso pilota lombardo, dopo la lezione di guida data ieri nelle prove. Quarto posto per Romano Fenati che porta entrambe le moto di Snipers nella top five, mentre Niccolò Antonelli è settimo. Continua a manifestarsi lo strapotere di Honda, anche se la KTM è riuscita a piazzare qualcuno dei suoi piloti tra le moto giapponesi, tra cui Arón Canet che ha chiuso sesto, dietro John McPhee. Foggia e Vietti sono ben oltre la 20a posizione, sintomo di come la speciale livrea Sky tricolore non stia portando fortuna.

Qui i risultati della sessione MotoGP e l’analisi dei giri fatti. Appuntamento alle 11:00 con la prima gara del Mugello, per la classe Moto3.

Fonte immagine: hondaracingcorporation.com

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