MotoGP | GP Americas: Márquez ingrana la sesta in Texas

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
22 Aprile 2018 - 22:43
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Tutto come da programma per Marc Márquez. Nonostante la retrocessione in griglia ricevuta ieri, il catalano di casa Honda Repsol è riuscito a vincere in totale scioltezza il Gran Premio delle Americhe, e questo è il decimo successo consecutivo (in dieci gare) che lo spagnolo ottiene negli States in MotoGP. Nemmeno le briciole sono rimaste agli avversari, col poleman Maverick Viñales che non ha potuto contrastare in nessuna maniera il dominio del connazionale dell’HRC. Secondo posto per “Top Gun”, davanti a un sorprendente Andrea Iannone che ottiene il suo primo podio in Suzuki e il primo dopo più di un anno di digiuno, poiché l’ultimo risaliva a Valencia 2016 con la Ducati GP16. Il pilota di Vasto ha persino tentato di frenare la rincorsa di Márquez nei primi tre giri, ma non c’è stato nulla da fare.

In quarta posizione Valentino Rossi, la cui prova testimonia i progressi di Yamaha, che finalmente riesce a essere più costante e incisiva anche in “piste Honda” come questa. Grazie agli 11 punti del quinto posto guadagna la testa della classifica Andrea Dovizioso, vincitore del duello con Johann Zarco e ora al comando della generale per appena un punto su Márquez.

LA CRONACA

Prima dello start sotto un tipico sole cocente texano, arrivano le indicazioni della Michelin sulle gomme montate da tutti i principali protagonisti. Scelta univoca sull’anteriore con la Medium, mentre per la gomma posteriore le prime file si dividono tra Hard (Dovizioso, Márquez, Pedrosa, Iannone) e Medium (Rossi, Viñales, Zarco).

Al via gran partenza di Iannone, che sfruttando lo scatto dalla prima fila si mette addirittura al comando davanti a Márquez e alle due M1 ufficiali. Dovizioso rimane in ottava posizione mentre Lorenzo, nonostante un buono scatto, scende in 10a. La lotta per la prima posizione sembra girare a senso unico quando Márquez affonda Iannone alla curva 12. L’abruzzese rimane comunque agganciato al codone del #93. Rossi invece entra in lotta con Zarco per la quinta posizione, con Crutchlow passato quarto al primo giro.

Iannone è sorprendente sulla sua Suzuki e per tre giri tiene la coda del vecchio rivale della Moto2. Alla curva 11 l’italiano addirittura attacca lo spagnolo passandolo ma andando leggermente largo e rispalancando la porta all’hondista. Da questo scambio Marc accelera drasticamente scendendo sotto i 2:05, mentre Viñales semina i duellanti Crutchlow-Rossi e si avvicina alla GSX-RR #29.

Giro dopo giro, mentre la Honda davanti se ne va, Maverick mangia il gap su Iannone. Al quinto giro Iannone subisce l’attacco della M1 per la seconda posizione, mentre il gruppo degli inseguitori si spezza in due tronconi dove le due Yamaha ufficiali e la Suzuki staccano Zarco, Crutchlow, Dovizioso e il convalescente Pedrosa. Poco più indietro c’è anche Rins sulla Suzuki, che pochi giri dopo cade in uscita della curva 12 perdendo il posteriore. La Ducati di Dovizioso è l’unica nelle posizioni che contano, dato che Lorenzo è solo ottavo e in lotta con le GP17 private di Rabat e Miller.

Davanti i primi quattro si sgranano, mentre la lotta tra Zarco e Crutchlow si accende. A circa metà gara l’inglese sfrutta la maggiore potenza della sua RC213V per attaccare il francese, ma arriva lungo vedendosi così passare anche da Dovizioso. Poche curve dopo l’inglese scivola, perdendo l’occasione di fare punti importanti per la classifica. Riprende la sua moto, ma in ultima posizione.

Mentre Lorenzo perde anche la battaglia con Rabat e Miller (con quest’ultimo che entra cattivo in curva 1 sul maiorchino), l’unica lotta che conta è quella tra Dovizioso e Zarco. A cinque giri dal termine l’italiano, dopo diversi giri passati dietro al galletto francese, sfrutta a dove il potente V4 Ducati passando in quinta posizione.

Marc Márquez vince senza sconti ad Austin facendo il “dub style” sul traguardo in piedi sulla sua Honda, con 3.5 di vantaggio sullo spagnolo Viñales e quasi cinque su Andrea Iannone. Rossi, troppo lontano per impensierire i due avversari davanti, giunge quarto, mentre Dovizioso riesce a contenere un possibile ritorno di Zarco e strappa il quinto posto. Solo 11° Lorenzo, davanti anche al deludente Petrucci.

La classifica si accorcia incredibilmente ora da questo Gran Premio. Cal Crutchlow, solo 19° sotto la bandiera a scacchi, rimane a 38 punti e scende di ben tre posizioni cedendo ad Andrea Dovizioso, a Márquez e a Viñales. Dovizioso è ora in testa con 46 punti, appena uno in più sul #93 e cinque sulla prima Yamaha in campionato guidata da “Top Gun”. A pari punti poi l’inglese sulla Honda LCR e Zarco, mentre Rossi è solo settimo a 29, preceduto anche da Iannone (31).

Due settimane ci separano ora dalla tappa di Jerez de la Frontera. Altra pista adatta alle moto giapponesi Honda e Yamaha sulla carta, che potrebbero relegare ancora la Ducati alle posizioni di rincalzo. Qui però, l’anno scorso, Jorge Lorenzo ha ottenuto il suo primo podio e c’è la chance che il suo attuale compagno Dovizioso possa fare la stessa cosa. La possibilità che Honda possa ripetere il dominio delle ultime due gare però c’è.

Qui i risultati e la classifica di un mondiale serratissimo per ora.

Fonte immagine: motogp.com

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