Moto3 | GP Thailandia: Albert Arenas vince, colpaccio di Dalla Porta per il mondiale

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
6 Ottobre 2019 - 07:40
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Come nell’edizione 2018, la gara di Buriram al Chang International Circuit potrebbe aver drasticamente cambiato le sorti del mondiale della Moto3. A vincere il Gran Premio, dopo esser stato tra gli assoluti protagonisti della gara, è stato Albert Arenas con la KTM del team Ángel Nieto di “Aspar” Martínez, bravo a prendere la testa all’ultimo giro dopo una lotta a tre con Alonso López e il leader della classifica iridata Lorenzo Dalla Porta. L’italiano è giunto secondo, ma i 20 punti ottenuti valgono quasi quanto una vittoria. Sia Canet che Arbolino sono stati protagonisti di giornate da dimenticare, per motivi diversi: lo spagnolo, come a Silverstone, è stato centrato da un altro pilota, in questo caso un Darryn Binder che ha rispolverato la sua versione di pilota troppo irruento, mentre Tony ha stranamente rallentato per sistemarsi un guanto perché gli si era addormentata la mano, cosa che gli è costata più di dieci posizioni e per cui ha terminato solo 11°.

Primo podio per Alonso López, terzo, nonostante ci sia il dubbio relativo al passaggio nella via di fuga esterna alla curva 7 all’ultimo giro, ma la gara degli italiani è stata comunque soddisfacente, con i piloti dello Sky Racing Team quinto e sesto, con Foggia davanti a Vietti. Poteva essere una bella gara anche quella di Andrea Migno, rovinata con una scivolata all’ultimo giro.

LA CRONACA

Alla partenza non scatta molto bene Vietti dalla pole position, al contrario invece dei due spagnoli che gli partono a fianco. Ramírez prende il comando davanti ad Arenas, mentre il #13 scende quinto dietro a Tony Arbolino. Una brutta partenza di Canet lo relega ai margini della top ten, in lotta col rivale Dalla Porta. Sul finire del primo giro, si assiste a un sorpasso stupendo di José García su Canet e McPhee all’esterno della curva 12.

Per i primi tre giri è Ramírez a comandare, attaccato da López, Arenas e Arbolino, ma il serpentone è lunghissimo e le posizioni, grazie ai lunghissimi rettilinei e ai giochi delle scie, cambiano continuamente. Nel gruppo di testa c’è anche Suzuki, mentre Dalla Porta sorpassa Celestino Vietti per la sesta posizione.

Il giapponese passa all’attacco poco dopo, superando Arenas per il quarto posto e compiendo uno spettacolare doppio sorpasso all’esterno della curva 3, che lo porta al comando della gara davanti a Ramírez. Vietti continua invece a perdere posizioni ed esce addirittura fuori dalla top ten, a favore del compagno Foggia e di Canet. Stupisce in positivo José Garcia che è tra i primi, ma un brusco movimento della moto alla curva 1 lo fa scendere di molto in classifica.

Dalla Porta risale fino al podio virtuale, e si ritrova un’altra volta a fare a spallate con Arbolino: il pilota Leopard passa secondo all’ultima curva, per poi superare Suzuki sul secondo rettilineo. Davanti c’è una discreta alternanza di Honda e KTM, ma le moto austriache perdono un po’ in rettilineo, e quella di Arenas è anche piuttosto scorbutica in staccata. Dopo il primo terzo di gara, i primi tre del campionato sono nelle prime cinque posizioni.

Il colpo di scena avviene all’ottavo giro: all’ingresso della curva 12 arrivano appaiati in quattro, all’interno si trova Binder che, per prendersi più spazio possibile, si muove in staccata toccando Canet, che a sua volta perde il controllo della moto e stende McPhee e Suzuki. Si salva il sudafricano mentre i tre sventurati provano a ripartire, con Suzuki che ce la fa ma che si ferma un giro dopo. Ai box c’è sconcerto e la Direzione Gara mette subito sotto investigazione Binder, che intanto è ancora all’attacco per la quarta posizione. I primi tre sono invece in fuga, ovvero i due del team Leopard e Arbolino.

La loro fuga dura poco, perché López, nonostante un warning per aver superato più volte i limiti della pista, e gli altri si riagganciano ai tre. A comandare il gruppo è Dalla Porta con la copertura del compagno, ma poco dopo avviene un altro colpo di scena: alla curva 5 Arbolino rallenta vistosamente, si sistema un guanto e riparte col suo ritmo normale, ma addirittura in 20a posizione. Intanto viene assegnato un ride through a Binder, il quale per sbaglio fa anche il long lap penalty. Si assiste anche alla caduta dell’altro pilota della Petronas, Sasaki, in curva 1.

A sette giri dalla fine i primi quattro (Dalla Porta, Ramírez, Arenas e López) si sganciano dal gruppo principale, ma un’altra volta Migno e Vietti, trainando anche il resto del gruppo, ricuciono il gap. Col sorpasso di Migno su López troviamo tre italiani nelle prime quattro posizioni, mentre da dietro i guai di Arbolino non sono finiti: il ritmo gara del lombardo va a singhiozzi, e il suo gruppo è oramai staccatissimo dalle prime posizioni; caduta per il suo compagno José García, che era 12°.

Davanti il gruppo è formato da nove piloti, tra cui i due del team Sky VR46 e i due di Honda Asia, ma i veri protagonisti di questa fase sono gli spagnoli in lotta tra loro, specie Arenas e Ramírez. Dalla Porta guida la maggior parte degli ultimi giri e inizia l’ultimo al comando, mentre alle sue spalle Migno scivola alla curva 1 e stende, come a Misano, l’incolpevole Ogura. Alla curva 5 López attacca e passa al comando, ma la moto si scompone alla curva 7 ed è costretto ad andare oltre i limiti del tracciato per stare in piedi, cosa che permette ad Arenas di passare al comando alla curva 8. L’ultimo affondo di Dalla Porta, alla curva 12, è infruttuoso e il successo va al #75.

Dopo il podio per due terzi spagnolo, troviamo Ramírez, ottimo quarto, e la coppia italiana Foggia-Vietti. E’ solo 11° Arbolino, che nel rientro ai box si toglie il guanto incriminato per i problemi alla mano. Canet conclude la corsa dopo esser ripartito, ma a quattro giri di ritardo.

La classifica piloti, tra i primi due, torna alla situazione antecedente ad Aragón: +22 per Dalla Porta sul pilota del team di Max Biaggi, ma perde contatto anche Arbolino che, col problema odierno, accumula un ritardo pari al doppio di quello di Canet. Sale al quarto posto Ramírez, seppur staccatissimo dal compagno (a 68 punti).

Qui i risultati di questa gara pazza e la classifica aggiornata.

Fonte immagine: Twitter / Albert Arenas

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