Moto3 | GP Australia: seconda vittoria stagionale per Arenas, Martín quinto, Bezzecchi steso

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
28 Ottobre 2018 - 05:08
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Nella solita roulette del Gran Premio d’Australia classe Moto3 a vincere è stato, inaspettatamente, Albert Arenas che ha collezionato così il suo secondo successo stagionale dopo quello ottenuto “a tavolino” in quel di Le Mans. E’ curioso che oggi abbia beffato sul traguardo, di soli 52 millesimi, proprio Fabio Di Giannantonio a cui era stata negata la vittoria sul Circuit de la Sarthe. Con l’ultimo gradino del podio andato a Celestino Vietti, sostituto di Bulega, l’attenzione è stata tutta sulla lotta titolata tra Marco Bezzecchi e Jorge Martín, nella quale si è assistito a un altro colpo di scena: come a Buriram, anche stavolta Bezzecchi è stato centrato incolpevolmente da un altro pilota, Gabriel Rodrigo stavolta, perdendo punti fondamentali a due gare dalla fine; dal canto suo però il pilota del team Gresini non ha sfruttato al meglio l’occasione giungendo solo quinto e tutto ciò ha riaperto le chance iridate di Di Giannantonio, ora distante solo 20 punti dalla vetta.

LA CRONACA

E’ finalmente un giorno di sole più convincente a Phillip Island: insieme all’immancabile vento dell’isola, ci sono solo delle nuvole innocue a far compagnia al cielo azzurro.

Alla partenza Martín scatta bene dalla pole position ma già in curva 1 subisce gli attacchi degli altri due partenti in prima fila, con Binder in testa davanti a Sasaki. Il pilota Gresini non può permettersi di non sfruttare la chance di ottenere punti su Bezzecchi, bloccato nelle retrovie dopo le qualifiche, e così all’Honda Hairpin si ributta al comando. Il #12 recupera un paio di posizioni al via seguito da Di Giannantonio, ma c’è ancora molta strada per raggiungere i primi.

Martín riesce a conservare la testa per i primi due giri ma l’effetto scia non l’aiuta e così dal terzo posto emerge, ancora una volta dopo le ultime gare, Darryn Binder sulla KTM del team Ajo. Sempre al terzo giro è il poleman a sbagliare andando lungo alla curva 4 e facendosi risuperare da Binder, Arenas e parte del gruppetto degli inseguitori. Bezzecchi rema più indietro: nello stesso giro rischia tantissimo in un contatto con Sasaki ma alla fine i suoi sforzi gli permettono di agguantare la top ten.

I due contendenti si ritrovano già spalla a spalla, tanto da confrontarsi nella Southern Loop chiudendo in un panino Canet. Il ritmo adesso è dettato da Binder davanti a Ramirez, ma spunta anche Foggia che al sesto passaggio si mette anche a comandare sulla KTM del team VR46, ma finisce largo alla Siberia. La situazione rispetto alle prove si ribalta totalmente quando Martín ritrova addirittura decimo dopo un contatto con Sasaki, con Bezzecchi che invece sbuca al comando all’ottavo giro. Con il #12 davanti il ritmo aumenta e i due piloti del team Gresini si ritrovano a battagliare ai margini della top ten.

Il patatrac per Bezzecchi arriva al dodicesimo giro: Rodrigo esce dallo scollinamento di curva 9 per attaccare Canet e l’italiano, ma arriva troppo lungo, perde l’anteriore agganciandosi con Bezzecchi e i due finiscono sull’erba umida all’esterno della curva 10. Rodrigo viene anche soccorso dai commissari di percorso per dolori alla gamba mentre Bezzecchi sbraita infuriato per l’ennesimo zero di cui non ha colpe.

Dai box di Fausto Gresini segnalano a Martín di andarci cauto e lo spagnolo riesce velocemente a riportarsi nelle prime cinque posizioni. Dalle cadute di Rodrigo e Bezzecchi però comincia una sequela di eliminazioni dalla testa del gruppo: al tredicesimo giro cade Dalla Porta alla Southern Loop, ma l’incidente più spettacolare è quello dei due piloti del team Bester Capital Dubai, Ramirez e Masia, con il primo che perde il posteriore alla Stoner proprio davanti a un incolpevole Masia; i due capitombolano sulla ghiaia esterna ad alta velocità mentre le due moto finiscono in mille pezzi. I commissari riescono a portare in sicurezza la coppia spagnola grazie alle barelle, mentre in pista rimangono anche dei detriti che non vengono spostati.

La corsa non viene fermata e Martín prosegue la sua caccia alla leadership di Binder, ma deve cedere alcune posizioni guadagnate per un sorpasso con bandiera gialla proprio al curvone dell’incidente Ramirez-Masia, scendendo così in quinta piazza. Binder sembra averne ancora molto nel taschino, con serie chance di poter vincere la sua prima gara nel mondiale.

A cinque dal termine il sudafricano è al comando ma rispunta anche il trio italiano Di Giannantonio-Arbolino-Foggia. E’ proprio nel giro successivo che Binder compie un brutto errore alla curva 4, precipitando in 13a posizione. Martín ha ora buone chance di vincere e al penultimo giro è protagonista di un vero e proprio capolavoro quando sorpassa quattro piloti all’interno della Southern Loop, difendendosi poi alla curva 4 da un attacco suicida di Arbolino che per un soffio lo manca, stendendo invece Foggia.

Martín all’inizio dell’ultimo giro ha tre decimi di margine su Sasaki e sul compagno Di Giannantonio, ma decide di rallentare all’ingresso dell’ultima curva per non far sfruttare la sua scia a nessuno. La strategia gli si ritorce contro quando Arenas e un incredibile Vietti gli si mettono davanti e un contatto con Öttl non lo aiuta. Martín ci riprova alla curva 10 ma rischia un’altra volta il contatto con il sostituto di Bulega, dando a Di Giannantonio una chance importante di guadagnare punti preziosi; nella volata finale il #21 sorpassa Vietti per il secondo posto, mentre Arenas vince meritatamente questa corsa. Anche Suzuki sorpassa la Honda #88 sul traguardo, che scende così in quinta piazza.

La classifica piloti vede ora tre piloti racchiusi in appena 20 punti: Martín ha ora 215 punti, un vantaggio di 12 su Bezzecchi e di 20 sul compagno di box. Il round malese potrebbe essere quello decisivo se Martin dovesse guadagnare 13 punti sul pilota KTM e appena cinque su Diggia.

Qui i risultati della gara Moto3 e la classifica iridata.

Fonte immagine: motogp.com

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