Monza Day 4: ma è già finita?!

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
8 Settembre 2015 - 09:30
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Arrivo leggermente lungo come mio solito, ma la giornata di rientro è stata densa di cose da fare. Prima di tutto scaricare le ultime foto, organizzarle, scremarle, tenere le migliori e caricarle su Flickr (a proposito, le potete vedere qui). Anche stavolta ho scelto la foto di copertina dai miei scatti, e non potevo non dedicare l’ultimo al mattatore del weekend monzese.

Hamilton ha fatto quello che ha voluto, sempre e comunque. Dal venerdì alla domenica è stato l’assoluto protagonista in pista e anche fuori, con la sua nuova acconciatura che lo lancia nell’olimpo dei best tamarri all time. Per inciso, sarò sempre convinto che questa svolta sia esclusivamente una scelta di marketing puro.

Detto questo, il mio livello di adrenalina è andato sotto i tacchi dopo secondi UNO dalla partenza, esattamente nel vedere la Ferrari numero 7 rimanere piantata al suo posto mentre tutti gli altri le passavano a destra, sinistra, sopra e sotto. Ho avuto bisogno di due giri per riacquistare il dono della parola, battezzato con una serie di frasi mediaticamente irripetibili.

Il resto della gara è andato via sulla scia di quanto successo alla partenza. Con Hamilton che ad ogni giro guadagnava vagonate di metri su Sebastian, con Kimi che veniva accolto dagli applausi ad ogni posizione guadagnata, con la battaglia finale tra Valtteri e Felipe terminata a favore di quest’ultimo. Immaginabile l’esultanza dei tifosi ferraristi alla grigliata mista della power unit Mercedes di Rosberg, che era ormai nello scarico di Vettel. Non l’ho apprezzata tantissimo (alcuni hanno perso le tonsille), ma fa parte del gioco. Ho letto dei fischi a Hamilton sul podio, sotto il quale non mi sono portato per non rimanere schiacciato. Semplicemente vergognosi, se a lui indirizzati. Ma non è la prima volta che capita, e non solo a Monza.

Sempre più impressionato da Verstappen, pensare che ha solo 17 anni mi fa paura in prospettiva futura. Ho ancora negli occhi come affrontava l’Ascari, una spanna sopra tanti. Due spanne sotto gli altri le Mclaren: ne ho già parlato ma davvero è imbarazzante pensare ad una squadra così gloriosa ridotta in questo stato comatoso, dal quale pare oltretutto non esserci via d’uscita tra il team stesso e la Honda che si scaricano le colpe a vicenda. In mezzo, quei due santi di Button e Alonso che non possono fare altro che portare a spasso una vettura totalmente inguidabile e ingestibile.

Durante la mattina ho assistito al rimontone di Luca Ghiotto. Un fenomeno, impressionante. Voglio sperare che per una buona volta la meritocrazia venga prima degli sponsor e dei soldi, perché questo ragazzo merita davvero. Vandoorne ha fatto il compitino in gara 2, ma il ritiro di Rossi gli consegna praticamente il campionato in mano. Bravissimo il nostro Cairoli in Porsche, che negli ultimi giri ha difeso a denti strettissimi il secondo posto da un trenino di cinque/sei vetture ombra che lo tallonavano senza sosta.

Per il resto mi spiace che sia già finita, ci vorrebbero più weekend così all’anno per vedere auto, gente, fotografare, respirare aria buona, rilassarsi. Spero che oltre alle tantissime parole spese, qualcuno tenga davvero a Monza e non la stia usando solo per tornaconto personale. Sinceramente non so cosa pensare, ma di base non sono mai stato un grande ottimista.

Lo scopriremo vivendo, come sempre.

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