Michael: un mese trascorso come un giorno

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
29 Gennaio 2014 - 08:30
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Sembra ieri che ci si apprestava a chiudere il 2013, quando la notizia dell’incidente in montagna di Schumi iniziò a trapelare prima e diventare sempre più ingombrante poi, fino a raggiungere le dimensioni che conosciamo.

E’ passato un mese da quel giorno. Nell’occasione di questa nefasta ricorrenza qualche articolo, come questo d’altronde, ricorderà ancora Michael, che lotta ancora a Grenoble con la famiglia e gli amici intimissimi (tra cui Jean Todt) accanto a lui.

Ho letto in questi giorni, ma le fonti ovviamente sono quelle non ufficiali, che sarebbero stati effettuati dei tentativi di risveglio andati a vuoto. Non so quanto di vero ci sia, spero nulla in questo caso. Per quanto io non sia un abitudinario dei sogni e delle speranze, per un idolo sportivo l’eccezione si può fare e la voglio fare.

Lo scenario, evidentemente, non è dei migliori. A conti fatti è dalla seconda conferenza stampa dei medici dell’ospedale di Grenoble che non abbiamo informazioni dirette sulle condizioni di Michael, e non so ancora per quanto tempo non ne avremo.

Da tifoso di tanti anni la si vive male. Qualcuno frettolosamente mi ha liquidato come un “eh, ma non è mica un parente”. Parliamone. Per chi, come me, il più bel regalo di parentela che si è fatto è stato quello di mettere su tutti (genitori esclusi, non esageriamo) una bella croce sopra perchè gli amici te li puoi scegliere ma i parenti te li abbinano alla nascita, Schumi conta ben più di tutti loro messi assieme. Per le emozioni e tutto quello che mi ha dato. Lui. Anche loro me ne hanno regalate di emozioni. Epiche incazzature..

Non è facile non pensarci. Perchè se non avessi un sito da aggiornare tutti i giorni, magari l’argomento F1 sarebbe meno ridondante all’interno delle giornate. Ma questo è. Non pensarci è impossibile. Per il sito, per la persona, per i riferimenti. Foto, disegni, cappellini e quant’altro.

Non avevo mai pensato all’eventualità di trovarmi, da tifoso, in una situazione simile. Ma anche se ci avessi pensato, credo che non avrei immaginato di sentirmi toccato così come sta succedendo. Dedicargli un sito era idea lontana ma ad un certo punto ho sentito la necessità di farlo, ma se doveste chiedermi il perchè non saprei rispondere. Semplicemente, sentivo che era arrivato il momento giusto.

La cosa che mi ha stupito di più in questo mese è l’enorme mole di persone che tengono a questo ragazzo, che di fatto non è un politico o un nobel, in giro per il mondo. Mai, per uno sportivo, nemmeno per lui e nonostante tutto, avrei pensato a tutto quello che ho letto e visto. Invece sono rimasto senza parole dalle dimostrazioni di affetto e le iniziative in suo supporto, come quella di qualche giorno a Spa, in cui i suoi tifosi hanno percorso a piedi un giro di pista. Un modo come un altro per trovarsi insieme per sostenere il proprio idolo. Belli oggi i messaggi sulla Ferrari di Kimi e la Mercedes di Lewis. I piloti ai quali è stato chiesto un pensiero sono sembrati davvero toccati, specialmente Sebastian. Non potrebbe essere altrimenti.

Mi sono promesso di non seguire le varie speculazioni che si sono sentite in giro durante queste settimane, ed infatti ho aggiornato il sito unicamente con le informazioni che provenivano dai canali ufficiali. Dopo un mese, però, restare completamente senza un minimo di notizia è dura, perchè il silenzio potrebbe voler dire tutto e niente. Gli unici segnali che provengono dalla famiglia di Michael sono i ringraziamenti sul suo sito, l’ultimo datato 18 Gennaio, con il sottolineare come il ragazzo sia uno tosto e che non mollerà.. Ho visto anche che a Kerpen è stato esposto una specie di grande cartello per ringraziare tutti i fan per i messaggi di sostegno inviati.

Insomma, la famiglia continua a ringraziare chi invia loro un pensiero affermando che Michael è uno che non cede facilmente. Non lo ha mai fatto.

Lo sappiamo, lo speriamo.

#KeepFightingMichael

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Un Commento su “Michael: un mese trascorso come un giorno”
Rita dice:

E’ vero, è passato un mese, ma sembra ieri. Sembra ieri perché il dolore che anche io provo è sempre lo stesso, anzi, se possibile, è cresciuto. Un mese in cui tanta gente ha detto anche a me “eh, ma non è mica un parente” e si è sentita rispondere “non un parente … molto di più”. Un mese in cui ci siamo sentiti impotenti, un mese in cui abbiamo cercato di stare accanto a Michael e alla sua famiglia come potevamo, un mese in cui abbiamo pregato con fede e senza sosta. Io credo ai miracoli e chiedo con fede quello di Michael.
Spero davvero che presto (non ha importanza quando succederà ma DEVE succedere) Michael apra gli occhi e torni da se stesso, dalla sua famiglia, dai suoi amici, da noi tifosi.
Quello che mi auguro è che il nostro amore e le nostre preghiere, quelle di milioni di persone sparse in tutto il mondo che semplicemente vogliono bene a Michael da sempre, possano se non portare indietro il tempo al 28 dicembre almeno portarlo avanti al momento del suo risveglio.
Crediamo in te, Michael, ci crediamo …
#keepfightingMichael
#prayforMichael
#wakeupsoonMichael
#win92

…. Remember “Life is about passions” our lives have a meaning only together with their PASSION!

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