F1 | Todt stigmatizza le critiche dei piloti all’Halo: “Non le capisco”

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Gianluca Zippo @GianlucaZippo
15 Marzo 2018 - 19:30
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L’introduzione dell’Halo, obbligatorio in Formula 1 e in Formula 2 a partire da questa stagione agonistica, ha comportato diverse critiche anche roventi dal punto di vista degli appassionati. Delle rimostranze non solo estetiche, vista l’oggettiva pesantezza visiva del dispositivo sull’abitacolo delle monoposto, ma anche riguardo proprio la sicurezza, che Halo dovrebbe salvaguardare.

A margine dei recenti test di Barcellona non pochi piloti, Kevin Magnussen e Max Verstappen su tutti, si sono espressi negativamente sull’Halo dopo averlo testato in pista, lamentando problematiche di visibilità e di tempistica nell’uscita dall’abitacolo in caso di incendi o cappottamenti.

Tutte queste critiche hanno infastidito non poco il presidente della FIA, Jean Todt. A Motorsport.com, l’ex Ferrari ha espresso il suo malcontento, attaccando soprattutto i piloti. “È evidente che hanno la memoria corta, dato che questa richiesta giunse proprio da loro“, dice Todt, che poi spiega: “Il 16 dicembre 2015 ricevetti una lettera firmata dai direttori della GPDA, Jenson Button, Sebastian Vettel ed Alex Wurz, nella quale ci spingevano a scegliere una protezione per la testa dei piloti. E io risposi che li avremmo ascoltati“.

Insieme ai nostri tecnici, decidemmo che questa sarebbe dovuta diventare una nostra priorità, impegnandoci con i piloti a tener conto delle loro richieste. Il tutto ribadito in una riunione sulla sicurezza, tenutasi il 27 luglio 2016” – continua il presidente della Federazione Internazionale – “Io amo la Formula 1, ma odio questo tipo di critiche, ne sono sorpreso. Alcune persone non mantengono la parola data e questo, per me, significa contravvenire ad un grande valore quale la lealtà. Noi abbiamo mantenuto la parola, ma sembra che alcuni l’abbiano dimenticato“.

Todt incrementa la dose, avvisando (!) piloti ed addetti ai lavori di evitare critiche pubbliche. “Toto Wolff ha detto che, se fosse per lui, taglierebbe via l’Halo con una motosega? Preferisco non rispondergli. È molto inappropriato attaccare pubblicamente qualcosa che è stato appena introdotto, da chiunque provenga la critica. Per me quella costruttiva è sempre positiva, dato che ti permette di fare un passo avanti. Ma le critiche pubbliche non sono buone per la Formula 1. Non ne vedo l’utilità“.

In conclusione, il presidente del massimo organo mondiale del Motorsport ribadisce la sua opinione secondo cui l’Halo sia efficace e che la FIA, se non l’avesse introdotto, avrebbe agito in modo contrario rispetto ai suoi obblighi. “Per me l’Halo non è affatto un problema e rimango basito quando sento qualcuno dire che le corse automobilistiche devono essere pericolose e che può anche capitare un incidente mortale” – sottolinea infine il 72enne francese – “Se ne abbiamo la possibilità, perché non dovremmo evitarlo? L’uomo è per natura riluttante al cambiamento, ma era nostro dovere implementare l’Halo sulle monoposto una volta testatone l’efficacia a dovere. Come ci potremmo sentire se si verificasse un brutto incidente e non avessimo introdotto l’Halo, pur potendo?“.

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