Mario Andretti: “Haas darà una spinta all’interesse per la F1 negli Stati Uniti”

F1
Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Gardenal
17 Agosto 2015 - 16:30
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Quello tra la Formula 1 e gli Stati Uniti è da sempre un matrimonio tormentato, che ha vissuto costantemente di alti e bassi: nonostante da quasi quarant’anni Ecclestone stia provando in ogni modo a diffondere la cultura dei Gran Premi anche al di là dell’Atlantico, tanto che nel 1982 furono ben tre le gare disputate in territorio americano, la Formula 1 è sempre rimasto uno sport di nicchia tra gli appassionati di motorsport a stelle e strisce, soppiantato dalla IndyCar nei decenni scorsi e dalla NASCAR oggi.

Dall’anno prossimo, però, un nuovo elemento potrebbe smuovere questa situazione: 30 anni dopo la fugace apparizione del team Beatrice di Carl Haas, una squadra americana farà il proprio esordio nel campionato del mondo: al contrario di quanto accaduto in passato con altre strutture americane, che con l’eccezione della Shadow di Don Nichols sono rimaste in Formula 1 solo per due/tre stagioni, quello di Gene Haas sembra essere un progetto a lungo termine, nato sotto i migliori auspici grazie alla partnership con Ferrari.

Secondo Mario Andretti proprio la presenza di una realtà già consolidata dall’esperienza in NASCAR, dove il team di Gene Haas e Tony Stewart ha vinto due campionati, potrebbe accendere l’interesse degli americani nei confronti della Formula 1, specialmente se la Haas dovesse puntare su un pilota americano come ad esempio Alexander Rossi, al momento terzo in classifica nel campionato GP2.

È emozionante vedere finalmente un po’ di attività anche qui” ha detto Mario Andretti a GPUpdate.net. “Haas sa che lo attende una curva d’apprendimento ripida e molto dipenderà dai talenti che riusciranno ad ingaggiare, sia come piloti che come ingegneri; sarà questo a fare la differenza“.

Comunque è grandioso vedere finalmente degli investimenti provenire dagli Stati Uniti, finora non ce ne sono mai stati. Ora che c’è una base più solida grazie al Gran Premio di Austin sarebbe bello non solo avere una squadra americana, ma anche un pilota. Credo che ci sarebbe un interesse enorme dei fan, a beneficio degli indici di ascolto in televisione e di tutto il resto“.

Al di là delle preferenze per un pilota americano, Andretti ha supportato la candidatura di Jean-Eric Vergne a pilota titolare per il team Haas nel suo anno d’esordio. “Jean-Eric è sicuramente un grande talento potenzialmente trascurato dalla Red Bull: ha esperienza in Formula 1 e in passato ha offerto delle prestazioni brillanti in Toro Rosso, quindi per me sarebbe una scelta logica” ha detto il campione del mondo ’78; “Tra tutti i piloti attualmente disponibili penso non ci sia nessuno meglio di lui“.

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