L’ombra del Poker di Vettel sulla F1

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
10 Giugno 2013 - 09:01
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So bene che mancano praticamente due terzi di stagione alla fine di questo campionato. E che qualsiasi discorso di questo tipo è assolutamente prematuro.

Dovuta la premessa, però, vorrei porre alla vostra attenzione un dato.

In un 2012 iniziato male per la Red Bull, con una sola vittoria in Bahrain nel periodo delle vincite a caso, Sebastian Vettel aveva portato a casa (dopo sette gare) 85 punti.

Con quella di oggi, sono passate sette gare dall’inizio del mondiale 2013, e Seb vede un 132 nella casella dei suoi punti. +47 rispetto all’anno scorso. Una vittoria e un secondo posto in più, praticamente.

Se teniamo conto del fatto che, dopo Monza 2012, Vettel pareva spacciato e ha poi ribaltato qualsiasi pronostico, mi frulla in testa il sospetto che questa stagione potrebbe indirizzarsi pericolosamente verso Milton Keynes con il passare delle gare.

Certo, magari a Silvestone tutto cambia e stravince qualcun’altro. Il discorso, però, è che Vettel anche quando non vince porta a casa punti pesanti. Ed è soprattutto così che si costruiscono le vittorie finali. Tre vittorie a parte, Sebastian ha all’attivo un secondo, un terzo e due quarti posti. Mai sceso sotto i 12 punti a gara, praticamente.

In una F1 dove tutto cambia da una gara all’altra, la costanza di rendimento e l’essere calcolatori sono strategie vincenti. Infatti, dopo sole sette gare, il vantaggio in classifica su Alonso, secondo, è di 36 punti. Una gara e mezza.

Con una Lotus che pare aver perso lo spunto iniziale e una Mercedes ancora poco decifrabile (e con una bella gatta da pelare il 20 giugno), al momento l’unico pilota in grado di poter quanto meno contrastare Vettel rimane Alonso. Che, a fronte di due vittorie e due secondi posti, ha un settimo, un ottavo posto e un ritiro sulle spalle (in Malesia) che pesano sulla classifica.

Se guardiamo il 2012 di Vettel, nelle prime sette gare, abbiamo: un primo posto, un secondo, due quarti, un quinto, un sesto, un undicesimo. Una non-costanza che poco ha a che vedere con il ritmo di quest’anno. Ed è per questo che temo, ripeto temo, che in un modo o nell’altro questa stagione abbia già preso una certa direzione. E’ solamente un pensiero personale, prendetelo come tale. Ma se anche quando non vince, Vettel arriva nelle prime quattro, cinque posizioni, le cose iniziano a mettersi male per Alonso e non solo.

E’ quindi la costanza di rendimento il segreto di questa stagione, e in generale di questa F1. Non conta essere sempre i più veloci, ma conta saper cogliere le occasioni che si presentano davanti e difendersi quando si sa di non poter lottare per la vittoria.

Al momento, Vettel sta interpretando al meglio il ruolo. Continuerà così?

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11 Commenti su “L’ombra del Poker di Vettel sulla F1”
speedmad dice:

L’anno scorso ci sono voluti 5-6 mesi per capire le gomme ed adattare tutto, non solo le macchine, ma la guida e le strategie a queste. Non dimentichiamoci che nella storia della F1 non abbiamo mai visto dei divari tra pole e giri veloci come nel 2012. Le carte si sono mischiate, fino a che la gerarchia dei piu’ forti si e’ ristabilita. La verita’ e’ che con le gomme di tre anni fa Vettel e la RB sarebbero ancora piu’ forti. Non c’e’ una squadra il cui programma abbia raggiunto un ciclo paragonabile a quello RB/Vettel, e non dissocio le due componenti perche’ un programma sviluppato negli anni e’ come un vestito su misura per il pilota, e diventa un tutt’uno difficilissimo da battere. Visto in questo senso non ha avversari alla pari, perche’ il programma Alonso -Ferrari e’ stato alquanto discontinuo sotto il punto di vista tecnico

Joblack dice:

A me sembra non tanto un predominio di Vettel come miglior pilota, oggi ha fatto un paio di errori gravi, ma quanto la forza e reattività della RB nel suo design team. Mi spiego.
La RB dopo la batosta subita dalla Ferrari in Spagna, circuito di per sé rivelatore di performance, nella quale aveva preso 60 secondo da Alonso la squadra ha reagito lavorando per andare a migliorare nel downforce lavorando sulla geometria della sospensione posteriore che tanto ci hanno nascosto i meccanici RB in griglia di partenza.
Adesso RB sa gestire meglio le Pirelli 2013 e vedrete che faranno di tutto per tenerle così come sono!!
Il futuro del campionato potrà cambiare se in Ferrari lavoreranno meglio di come hanno fatto finora, e non facciano altra errori al box, come anche in Canada hanno fatto.
Il fattore Massa sta inoltre caricando di lavoro il team senza che alla fine ci sia un ritorno x Alonso. Io lo darei via e mi prenderei Di Resta che partendo dalle sule spalle gli è finito davanti …. Molti commentatori Ferrari compiacenti non ne fanno menzione.

aleray dice:

Anch’io ho questa sensazione che il campionato è in mano a Vettel. Certo che l’anno scorso Alonso sembrava molto costante e alla fine con l’evoluzione della vettura di Vettel ha perso. Dipende da cosa mette giù la Ferrari in termini di evoluzione dell’auto, certo che il duo redbull-vettel ricorda davvero troppo il duo ferrari-schumacher 2000-2004 come dice Osrevinu

Muresan80 dice:

che Vettel sia un fenomeno imho c’è poco da dire, negarlo è da ottusi se non peggio…

è un insieme simile a quello Ferrari-Schumacher e anche Senna-McLaren…one man team…

Dariok dice:

il tedeschino è un fenomeno, non capisco come molti neghino il suo talento; mi sa che il poker lo farà facilmente

AlessioA dice:

Secondo me, in questa situazione c’entra anche il flop della McLaren: l’anno scorso i due rubavano punti agli altri avversari, quest’anno zero.

Osrevinu dice:

Vettel ha praticamente già vinto. A me sembra di rivedere l’era Ferrari-Schumacher 2000-2004: un ottima vettura, un’ottima squadra, un ottimo pilota, ma di fatto totale inconsistenza della concorrenza che abbia ma non morde mai.

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