Lewis, le hostess, l’ipocrisia galoppante

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
15 Aprile 2015 - 11:45
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Mah. Perché solo con un “Mah” si può partire a commentare la notizia che gira da un paio di giorni. Hamilton sessista, Hamilton insensibile, Hamilton arrogante, di qua di là. Il motivo dell’accanimento, aver spruzzato sul volto con lo champagne una delle hostess presenti sul podio del Gp della Cina. Allusione sessuale, mancanza di rispetto e via dicendo. Inoltre, non essendo la prima volta che capita, le reazioni sono state ancora più intense.

Mai sentita tanta ipocrisia. Le hostess sul podio, in volto e non, di champagne ne hanno presi litri negli anni, e non solo in Formula 1. Gli scalmanati della MotoGP sono anche peggio, con vere e proprie docce alle malcapitate che, però, non paiono proprio disgustate. E non si sono mai sollevati polveroni come questo.

Ma non è questo il punto. Si parla di sessismo e di mancanza di rispetto verso la donna? Bene. E allora a cosa servono le ombrelline in griglia, con sederi al vento e scollature generose, se non a stimolare in qualche modo le allusioni sessuali del maschio di razza umana? E questa è una pratica assolutamente volontaria, oltretutto, spudoratamente atta a richiamare pubblico. Cosa c’entrano cosce e seni al vento con motori e alettoni? Ok, esiste l’associazione “Donne e motori, gioie e dolori”, ma allora perché indignarsi per un gesto come quello di Hamilton quando da decenni l’immagine della donna viene sfruttata volontariamente (e ingiustamente) per altri aspetti e senza che si dica niente? Perché allora non proporre di fare come nel Wec, dove le grid girl sono state abolite? Forse perché in F1 una delle poche cose che attira ancora il pubblico è quello che con la F1 poco ha a che fare. Perché altrimenti sarebbe semplice: via le grid girl e via le veline sul podio, se per gesti goliardici come quello di Lewis dobbiamo ascoltare certe lamentele. Io sarei d’accordo da subito. Ma non succederà mai, figuriamoci. Il rispetto per la donna è un qualcosa che va, purtroppo, a convenienza. La rara goccia di champagne addosso è inaccettabile, la sistematica natica in vista invece va bene? Perché? Capite il controsenso?

E comunque, lasciatemelo dire, care donne indignate per un gesto tanto sessista da parte di Lewis. Le frustate che si prende Anastasia Steele in “50 sfumature di grigio”, l’abbinata libro-film che ha sputtanato decine anni di lotta per l’emancipazione della donna, hanno venduto milioni di copie in decine di paesi e incassato milioni di dollari, eppure mi pare di capire che in poche si siano lamentate e che in molte attualmente vorrebbero trovare un uomo come Mr.Grey. Quindi, di cosa stiamo discutendo? Iniziate ad essere più coerenti con voi stesse. Poi, forse, se ne può parlare.

 

(Foto copertina AFP)

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Un Commento su “Lewis, le hostess, l’ipocrisia galoppante”
Rezz dice:

Se non sbaglio nel WEC le hanno tolte dalla griglia per introdurle nei box durante gli appuntamenti mondani di contorno alla gara… tutto il mondo è paese. Comunque d’accordissimo!

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